L’ottavo episodio di Chicago PD si intitola “Protect And Serve”. Vediamo cosa sarà successo questa volta ai nostri eroi. Qui intanto quello precedente.

Progetto grafico a cura di Francesca Poggi
Dopo l’ennesima pausa, è tornato Chicago PD con una puntata pesante. Non nel senso che ha annoiato, anzi tutt’altro, ma per il tema trattato: la violenza immotivata della polizia verso le persone di colore.
Tutto inizia con l’arrivo di un video che riprende l’agente Dave Wheelan mentre spara a un ragazzo nero incensurato, Jeff Duncan, solo perché quest’ultimo non voleva essere arrestato per aver superato il limite di velocità di sette chilometri orari.
Sam Miller cerca e trova l’appoggio di Voight e incarica Ruzek e Atwater di andare ad arrestare il poliziotto cercando di tenere le cose in sordina per non scatenare proteste e disordini. Quando però arrivano a casa di Wheelan, trovano già una folla che inveisce contro Dave perché il video è già diventato virale. Sono costretti a rifugiarsi in una casa sicura della polizia per evitare scontri. E da quel momento in poi le cose degenerano. Cadono nell’imboscata di alcune persone che vogliono ucciderlo e così decidono di portarlo in un posto segreto senza coinvolgere i canali ufficiali.
Wheelan continua a dire che stava facendo solo il suo lavoro, agendo solo per difendere la sua vita. Kevin e Adam sono entrambi esasperati, Atwater accusa Ruzek di non essere arrabbiato per quello che ha fatto Dave che ritiene non provi più empatia verso le persone che ha giurato di servire e proteggere, a cui ha sparato contro per paura. L’altro perde le staffe con l’amico che lo identifica con Wheelan solo perché è un poliziotto bianco. Adam non è così, non sta giustificando il tizio… e Kevin dovrebbe saperlo.
Alla fine, quello che emerge (e che mi ha colpito di più) è l’esasperazione della gente di colore che preferisce farsi giustizia da sola piuttosto che affidarsi alla polizia, anche se per una volta stava facendo le cose per bene e l’assassino stava per essere arrestato per omicidio. La massiccia presenza dei poliziotti a Englewood, infatti, viene vista non come un modo per proteggerli ma per non farli uscire dal quartiere e tenerli lontani dal resto della città, quasi che potessero contagiare di “criminalità delle persone nere”, un nuovo morbo.
Finisce in modo troppo “facile” dopo una rocambolesca sparatoria. Per sapere cosa intendo, guardate l’episodio.
Il nuovo corso di Chicago PD
Il nuovo corso del dipartimento prevede anche delle sedute psicologiche. Tutti i membri dell’Intelligence vi partecipano anche se di malavoglia. Come può un test decretare chi sia un buon poliziotto e chi no? E infatti i risultati ne danno conferma. Quelli di Adam recitano: “L’agente Ruzek ha una lealtà senza compromessi verso le forze di polizia. Questo potrebbe essere problematico” e quelli di Wheeland “Lealtà appropriata, livello encomiabile di empatia… Opportunamente temperato proteggere e servire “. Ora ditemi voi se sono veritieri o meno. Io penso di no.
Questo caso ha messo a dura prova i nervi e l’amicizia tra Kevin e Adam. Ma per fortuna riescono a uscirne indenni, grazie anche a Voight che come al solito dice loro delle vere e proprie perle di saggezza:
“Le persone sono mille cose, sai? Le lanci in questo lavoro, in questo sistema, e in un momento, in un batter d’occhio, cosa viene fuori… Voglio dire, come dovresti fermare qualcosa che non vedi arrivare?”
Kevin considera la sua unità come la sua famiglia ma non allo stesso modo il resto della polizia. Lotta fino alla fine per quello in cui crede. Mi è piaciuto come hanno mostrato la sua rabbia verso il diverso trattamento di alcuni agenti bianchi verso alcune persone di colore. Voglio credere e sperare che siano solo in pochi a perpetrare queste discriminazioni, anche se i fatti di cronaca continuano a mostrarci degli empi esempi di quella che io chiamo “scempiaggine” (scusate per lo scioglilingua che ho creato 🙂 ).
Che altro dirvi? Puntata ricca di azione e nello stesso tempo introspettiva. Mi è piaciuta molto e sembra che questa stagione abbiamo ingranato bene. Almeno per me. Non mi resta che salutarvi con il promo della prossima puntata di Chicago PD.
Alla prossima