Chicago Fire vola verso il finale di stagione con “No Survivors”… ci dobbiamo preoccupare? Vediamo un po’ che ci racconta Mareli. Qualora lo vogliate, potete consultare qui l’episodio precedente. Buona lettura!

Progetto grafico a cura di Vita Firenze
Eccoci alla puntata finale della nona stagione di Chicago Fire.
La situazione tra Matt e Sylvie è piena di sguardi, silenzi e imbarazzi. Dopo la dichiarazione fuori da “Molly’s”, la ragazza non sa che pesci pigliare. È davvero innamorato di lei? Avrà mai il coraggio di mettersi alle spalle il passato e buttarsi?
Casey dal canto suo è inizialmente felice di aver rivelato come stanno le cose, ma più lei tarda a dare una risposta più i suoi dubbi aumentano. Avrà fatto bene a parlare? O era meglio tacere e ritirarsi in buon ordine?
Boden ha in serbo una piccola sorpresa che condivide con Mouch ed Herrmann. Gli è stato chiesto di andare a lavorare direttamente con la comandante Hill e lasciare quindi la stazione 51. È un passo che gli fa paura. Non vuole occuparsi solo di “scartoffie” e perdere il contatto con la realtà. Ma i suoi due vecchi amici lo rassicurano, qualunque sarà la scelta, avrà sempre modo di prodigarsi per i suoi pompieri.
Dopo la spettacolare proposta fatta a Stella nel bel mezzo di un incendio, Kelly la presenta a tutti come la sua fidanzata. Questi due mi stanno piacendo tantissimo, li vedo proprio bene insieme, anche se fa un certo effetto vederlo accasarsi 😉
Blake Gallo decide dopo un bacio scambiatosi con Violet (iniziativa presa da lei) di chiederle di uscire nuovamente insieme. La ragazza, però, ha scoperto che lui ha fatto la stessa cosa anche con la collega che era lì prima di lei (Gianna) e, un po’ piccata, rifiuta.
Ritter, grande amico di entrambi cerca di mettere una buona parola. Sto poveraccio mi fa un po’ pena, lo ammetto. Non riesco a trovargli una collocazione adatta, è perennemente fuori sincronia. Credo che sia stato infilato nella serie, un politically correct fino all’eccesso, per essere l’unico nero (a parte Boden) del gruppo. Hanno deciso di farlo anche gay e secondo me hanno forzato un po’ la mano.
Un siparietto molto divertente ce lo fornisce Capp che viene preso in giro da tutti per una sua “immaginaria” fidanzata. Lo sfidano a far uscire la ragazza allo scoperto, convinti che non esista e invece…
Un caso porta Sylvie e Violet a casa di una coppia appassionata di bambole. Tutte le pareti, le mensole, i mobili ne sono letteralmente pieni zeppi. La donna racconta che sua madre l’ha sempre presa in giro per questa sua passione, ma proprio grazie a essa, ha conosciuto l’uomo della sua vita, con cui condivide lo stesso hobby. Brett resta colpito dalle parole appena ascoltate e al ritorno alla stazione finalmente cede e rivela i suoi veri sentimenti.
E bacio finale!
Cruz è molto nervoso per il “baby shower”, una festa tipicamente americana che si fa prima della nascita, per regalare sostanzialmente alla madre tutto quanto potrà esserle utile dopo. Non so se questa usanza abbia preso piede anche in Italia, ma la trovo una cosa che sfida tanto la sorte. Da buona scaramantica ho aspettato dopo il parto per ricevere i regali!
L’ultimo caso della stagione avviene nel lago Michigan. Una barca si è rovesciata, l’uomo che ha dato l’allarme era sullo scafo insieme al cognato, ma dopo che c’è stata un’esplosione a bordo si è lanciato e ha raggiunto a nuoto la riva, mentre non c’è traccia dell’altro.
Cruz, Severide e Capp si lanciano in profondità per cercarlo. E qui ho capito che sarebbe nato un guaio. Proprio Capp, che era stato tirato pesantemente in mezzo dagli altri due, (un futuro sposo e un futuro papà) per la sua presunta finta fidanzata, si ritrova immerso con loro!
Le ricerche si fanno lunghe, inizialmente pare che sotto la barca non ci sia nessuno, Kelly e gli altri perlustrano le profondità senza risultato, però, a un certo momento, mentre sono in una delle bolle d’aria che si sono create sotto, Severide sente dei colpi. Forzando insieme a Cruz una porta riescono a entrare in un altro vano, dove trovano l’uomo che stavano cercando.
A quel punto però la barca si rovescia totalmente e i quattro restano intrappolati.
Salutiamo quindi la nona stagione di Chicago Fire, con il solito “cliffhanger” finale. Cosa posso dire?
Francamente quest’anno mi è sembrata un po’ noiosa. È difficile mantenere alta la tensione senza ricorrere alle disgrazie lo so, ma questo lungo tira e molla tra Sylvie e Matt, che ha contraddistinto tutte le puntate non ha, per me, sortito l’effetto sperato.
Sono felice per Kelly e Stella e sono fiduciosa che avranno un lieto fine.
Sospetto che Boden accetterà, anche se nella scena in cui parla con la comandante Hill non ci è stato dato modo di sapere la sua decisione. Insomma, mi sembra di capire che ci sarà qualche cambiamento in futuro.
Alla prossima stagione di Chicago Fire.
Buona estate!