Recensione: Chicago Fire – 09×08-

Torna dopo l’ennesima pausa l’appuntamento settimanale con Chicago Fire con l’episodio  9×08 dal titolo Escape Route. Leggiamo insieme le opinioni di Mareli. Qui la recensione della puntata precedente.

Molto bella questa puntata di Chicago Fire con un Kelly Severide in forma eccezionale!

Si comincia con Herrmann che va in vacanza. E come un padre che non riesce ad abbandonare il proprio figlioletto, eccolo lì preoccupatissimo di come andranno le cose.

E chi è il suo sostituto? Il nostro Greg Grainger, il pompiere della stazione 40 che fa gli occhi dolci a Sylvie.

Diciamo che quando Matt scopre che il sostituto di Herrmann è Grainger rimane un po’ sconvolto. È geloso dell’uomo (e ci credo, è molto più carino di lui!) e questa sua gelosia lo porta a essere un po’ irrazionale e soprattutto molto arrabbiato!

E si vede subito quando, durante un soccorso per una casa che ha preso fuoco, Greg irrompe cominciando a dare ordini e Matt lo rimette subito al suo posto.

L’edificio che sta bruciando si rivela una sorpresa dolceamara per Kelly. Si tratta infatti della casa in cui ha abitato per anni durante la sua infanzia e adolescenza. È piena di ricordi, alcuni belli altri meno.

Lui e Matt si dividono i compiti, il primo si occupa del pianoterra mentre Severide corre al primo piano. Qui, nella stessa camera in cui lui ha dormito per anni, trova un ragazzo parzialmente soffocato dal fumo e lo soccorre, facendolo in seguito uscire dalla finestra e calandosi sul tubo della grondaia, portandolo fino a terra, rifacendo il percorso che, da ragazzo, faceva per fuggire di casa quando i suoi litigavano.

Matt invece trova una donna, la madre del ragazzo, che sta correndo verso il frigorifero nonostante tutta la cucina sia in fiamme. Gli abiti della signora prendono fuoco immediatamente, il capitano e Stella faticano a soccorrerla e lei rimane gravemente ustionata.

Madre e figlio vengono caricati sull’ambulanza, il ragazzo è per fortuna solo leggermente intossicato dal fumo, ma le condizioni della donna sono molto serie.

Casey riferisce a Boden che la vittima stava correndo verso il frigo invece che cercare la fuga e questo fa pensare alla possibilità che dentro al frigo ci fosse della droga. Viene quindi contattato un agente della narcotici che, insieme a Kelly, si reca nella casa. In effetti il frigorifero è pieno di contenitori di plastica, ormai fusi, che sembrano contenere residui di sostanze stupefacenti. La realtà è però diversa, come spiega in lacrime il marito della donna, arrivato in casa insieme al figlio. Il frigo conteneva una massiccia dose di insulina, acquistata a un prezzo più basso, per il ragazzo che è diabetico. L’uomo racconta tra le lacrime che una buona parte dei loro risparmi se ne era andata per l’acquisto del farmaco così importante di cui, purtroppo, non è rimasto più nulla.

Alla stazione 51 Greg si reca da Matt per scusarsi. Non voleva assolutamente ledere l’autorità del capitano, semplicemente è abituato al comando della sua stazione e si è lasciato prendere la mano. Casey però accetta le scuse malamente.

Cruz è alla ricerca di un’idea per aprire una linea di prodotti legati allo Slamigan, un attrezzo da lui inventato, che si è dimostrato utilissimo durante gli incendi e che viene quindi venduto al corpo dei pompieri. Chiede quindi ai colleghi di fare qualche pensata su un prodotto innovativo. Le proposte però non sono all’altezza e Cruz comincia a disperare.

Dopo aver inutilmente provato a chiedere a Boden la sostituzione di Greg, il capitano si arrende. L’uomo rimarrà alla stazione 51 per tutto il periodo della vacanza di Herrmann. Questo non significa però che prenda la decisione di buon grado e infatti Matt comincia a essere antipatico e arrogante con chiunque. Ovviamente Greg è quello che ne fa maggiormente le spese.

Greg sospetta che tra Casey e Brett ci sia del tenero e la donna si affretta a negare. Spiega che tra loro due non è mai nato davvero nulla, quindi gli chiede se ha voglia di andarsene da un’altra parte. Quello che segue è una notte di torbida passione.

Kelly passa a trovare April in ospedale, per avere notizie della donna ustionata. Come ha raccontato a Stella, lui e l’infermiera sono vecchi amici. La casa di lei era nel vicinato e, quando le cose in casa non andavano, lui fuggiva dalla finestra, si calava dalla grondaia e si recava a casa dell’amica. Il marito della donna ustionata è molto preoccupato. Oltre alla gravità delle ferite della moglie, c’è il problema dell’insulina del figlio, andata perduta durante l’incendio. I due sono a terra economicamente e non possono acquistarne altra (ma che razza di sanità è mai questa?).

Matt ha un nuovo scontro con Greg, accusandolo di essere poco scrupoloso nel lavoro e Sylvie, che ha sentito tutto, accusa l’amico di essere ingiusto verso di lui e gli chiede di guardare bene dentro sé stesso. Quando supererà il fatto di essere stato lasciato da Gaby?

Durante una nuova missione di soccorso, però, Matt si deve ricredere su Greg. L’uomo è capace e competente e forse è ora che il capitano si faccia da parte e accetti che Sylvie non è per lui!

Dietro richiesta di Kelly, April riesce a far entrare il ragazzo diabetico in un programma di test che gli permetterà di avere il farmaco gratuitamente. La donna, che a sua volta dimostra un grande affetto per Severide, è felice di aver potuto aiutare l’amico.

Cruz, che ha ascoltato senza volerlo la discussione tra Stella e Gianna sul fatto che le divise non siano adatte a loro, essendo disegnate per gli uomini, ha avuto un’idea: una linea di abbigliamento femminile per le donne vigili del fuoco! I suoi disegni però lasciano le ragazze basite. Sembrano più fumetti per un pubblico adolescente, che veri e proprio modelli. Stella e Gianna si appropriano del progetto chiedendo una parte degli introiti!

Una buona puntata  di Chicago Fire con un grande Kelly, generoso e pronto ad aiutare. Di contro Matt è sempre più antipatico. Io spero che Sylvie si metta con Greg (che è proprio carino) e dimentichi per sempre il capitano della stazione 51!

Alla prossima, di cui vi lascio il promo.