♦ Traduzione a cura di Grazia Di Salvo
Triskell Edizioni, acquistabile qui ♦
Non è oro tutto ciò che luccica.
Nikolai Krasnorada conduce una vita da nomade. Lavora per una compagnia d’esplorazione ed è contento di non dover mettere mai radici. Può essere pericoloso, così come gli è stato provato dalla sorella “anti-uomini”, dalla madre manipolatrice o da suo padre, veterano di guerra con diversi traumi alle spalle.
Quando il suo amministratore delegato lo manda a Toronto per concludere un affare con la LeBeau Mining, Nikolai incontra Henri LeBeau, erede del conglomerato di risorse e playboy cronico. Tra i due la scintilla scatta subito, nonostante l’affare minacci di andare a monte e Nikolai sia restio a dargli false speranze. Henri lo considera Quello Giusto, ma lui accetta a stento la sua bisessualità, e impegnarsi non porterebbe a nulla di buono.
Nel momento in cui i LeBeau lanciano un’offerta pubblica d’acquisto per la sua compagnia, Nikolai e Henri si ritrovano agli opposti del tavolo delle negoziazioni. Fortunatamente (o forse sfortunatamente) per Nikolai, Henri non è interessato all’affare tanto quanto al suo cuore.
Proveniente da una famiglia anticonvenzionale, Nikolai Krasnorada è felice di girare il mondo, senza legarsi a nessun luogo e nessuna donna. Un affare lo porta in Canada dalla facoltosa famiglia LeBeau, dove incontra Henri, erede di una fortuna e uomo bellissimo. L’attrazione tra i due è sconvolgente per Nikolai, il quale, pur avendo un padre omosessuale e una sorella lesbica non aveva mai preso in considerazione la possibilità di essere interessato a un altro uomo. Indagare questa attrazione è semplice e istintivo, soprattutto grazie all’estrema sicurezza di sé di Henri, ma il ritrovarsi improvvisamente avversari per quanto riguarda il controllo di una compagnia mineraria potrebbe pregiudicare qualsiasi speranza di amicizia tra loro. Henri è sensuale e provocante, ma nel medesimo tempo riesce a scatenare una tenerezza che Nikolai quasi non credeva di possedere, mettendo in crisi le sue certezze.
Nel suo incessante vagare, Nikolai va in Nuova Zelanda dal padre (protagonista della serie Special Forces di Voinov, del quale questo romanzo costituisce uno spin off), uomo complesso e misterioso, che però lo aiuta a comprendere meglio se stesso e i propri desideri.
Con un punto di vista marcatamente maschile, che contribuisce a caratterizzare la vicenda, soprattutto per quanto riguarda la disinvoltura degli approcci tra i due protagonisti, Aleksandr Voinov racconta una bella storia di scoperta di se stessi, che non si limita alla realizzazione da parte di Nikolai di essere bisessuale.
Gli afferrò la nuca e lo tirò più vicino in un bacio a bocca aperta, selvaggio. Che importava se era un uomo. Non c’era nessuno che stava prendendo nota del sesso dei suoi amanti. Non aveva nulla da dimostrare, nessuna promessa da mantenere; poteva semplicemente fare quel che gli sembrava giusto.
«Cazzo, Nikolai,» mormorò Henri tra i baci. «Pensavo che non mi avresti mai baciato. Anche se lo speravo.»
La parte ambientata in Nuova Zelanda mostra il rinsaldarsi di un rapporto padre-figlio prima incerto, portando alla luce le insicurezze di un genitore che ha commesso molti errori in passato e la volontà di entrambi di non permettere a tali sbagli di influenzarli nel presente. Ho molto apprezzato la capacità di Nikolai di giudicare lucidamente il padre, amandolo per ciò che potrà dargli in futuro e accettando il passato, che ormai nessuno può cambiare.
L’intensa storia d’amore con Henri si lega anche a quella legata al lavoro di Nikolai, che deve decidere cosa desidera dalla propria vita e avere il coraggio di fare scelte, forse radicali e inaspettate, ma non per questo sbagliate. L’ambiente delle compagnie minerarie, impegnate a esplorare giacimenti auriferi, è ben caratterizzato e contribuisce a disegnare il mondo globale e multiculturale in cui si muovono i personaggi.
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