Dopo un periodo di calma inquietante, Rochester viene sconvolta da un brutale delitto e David Aronowitz, l’esorcista della Execution Underground, si rende conto immediatamente che il responsabile non è un essere umano. Sorprendere sulla scena del crimine Allsún O’Hare, la fata mezzosangue che cinque anni prima lo ha abbandonato, portandosi via il suo cuore e lasciandogli dentro un vuoto doloroso e incolmabile, non fa che rafforzare i suoi sospetti: lei è l’ultima della sua specie sulla terra, e per qualche ragione le potenze infernali le danno la caccia. Poi il demone più malvagio e potente che gli sia mai capitato di affrontare si impadronisce del corpo luminoso e sensuale di Allsún… E a quel punto David deve decidere se per salvare la vita della donna che ama è disposto a sacrificare la propria.
Serie “Execution Underground” – Vol. 2
Dopo un periodo di calma inquietante, Rochester viene sconvolta da un brutale delitto e David Aronowitz, l’esorcista della Execution Underground, si rende conto immediatamente che il responsabile non è un essere umano. Sorprendere sulla scena del crimine Allsún O’Hare, la fata mezzosangue che cinque anni prima lo ha abbandonato, portandosi via il suo cuore e lasciandogli dentro un vuoto doloroso e incolmabile, non fa che rafforzare i suoi sospetti: lei è l’ultima della sua specie sulla terra e, per qualche ragione, le potenze infernali le danno la caccia. Poi il demone più malvagio e potente che gli sia mai capitato di affrontare si impadronisce del corpo luminoso e sensuale di Allsún… E a quel punto David deve decidere se per salvare la vita della donna che ama è disposto a sacrificare la propria.
David Aronowitz sguainò il pugnale. La lama d’argento scintillò al fioco bagliore ambrato di un lampione stradale mentre lui sgusciava tra le ombre. Fece scorrere il pollice sul filo seghettato del coltello. Nuovo. Immacolato e mai usato. Se fosse riuscito nel suo intento, non sarebbe rimasto così a lungo. Quel pezzo di merda di un demone era finito. Proseguì furtivo nel buio, pronto a captare anche il minimo rumore. Le sirene delle ambulanze dallo Strong Memorial Hospital echeggiavano in lontananza nella notte, mescolandosi all’occasionale suono dei clacson e delle rare auto. Avvertiva l’odore umido dell’ultima neve di marzo, che ormai si era trasformata in una poltiglia marrone. Aveva solo pochi minuti prima che arrivasse il suo bersaglio, e non poteva permettersi di sprecare l’occasione.
Com’era finita in quella situazione? Che cosa l’aveva condotta all’ospedale? Barcollò quando i ricordi le tornarono in un’unica travolgente ondata. Quella cosa, il mostro che le aveva fatto questo. Le lampeggiò nella mente il pensiero del suo viso disgustosamente attraente contorto in un’espressione di puro odio e malvagità. Robert. Così si chiamava, prima che i cacciatori lo uccidessero. Era finita all’ospedale perché quel mostro l’aveva rapita e torturata, abbandonandola dopo averla creduta morta. E poi David l’aveva salvata. Il ricordo delle sue braccia che la stringevano la scaldò fino al midollo. No, non poteva pensare così.
Sammael versò il sangue che si era procurato sopra l’altare, mormorando i suoi incantesimi. Gli antichi simboli dipinti sulla parete davanti a lui divamparono di un vivido bagliore arancio al suono delle due parole. Fuoco d’inferno incarnato. «Parlami, Padrona» miagolò. Passò un momento di silenzio prima che un dolce sibilo soddisfatto risuonasse nella stanza. La sua Padrona era abbastanza potente perché non servissero parole. Sentì la sua presenza intensificarsi. Il suo arrivo era sempre più vicino. Una volta che la Padrona fosse stata lì, avrebbero massacrato i loro nemici lentamente, uno per uno, quando meno le vittime se lo aspettavano. La Padrona si sarebbe occupata di persona della piccola cagna Fae, e finalmente dopo tutti quegli anni, quando avesse finito con la ragazza, lui avrebbe potuto squartarla e nutrirsi dei suoi visceri, per il puro piacere di farlo.
Che posso dire di questo secondo capitolo: uhm che noia!!! La storia di David e Allsun è molto particolare e molto altalenante, hanno un rapporto autodistruttivo; sicuramente è una relazione con tanti problemi. Se parliamo di loro come coppia-non-coppia posso dire che era molto deprimente, nel senso che avevano sempre questi pensieri negativi. La storia è anche carina, ma ho riscontrato alcuni errori o (orrori) ortografici; purtroppo a volte dovevo usare la mia libera interpretazione per dare un senso logico alla frase e in alcuni punti è stato davvero noioso e non scorreva per niente.
Anche la storia di per sé mi è sembrata un pochino banale ma questo non toglie il fatto che tutto ha un senso.
Il primo libro mi era piaciuto di più perché tutto veniva descritto come una pellicola che andava e, mentre leggevi, ti facevi il tuo film per cui mi è sembrato di vivere con molta più passione la storia tra Jace e Franky, anche nei punti dove Robert torturava le sue vittime, (anzi, ad essere sincera avevo anche caldo, in alcuni punti)…
Con questo secondo libro, secondo me, ha tralasciato quel qualcosa che ti trasportava, non so, non mi sentivo coinvolta nella lettura: poche emozioni, poco brivido, zero suspense e, tra l’altro, in questo capitolo poteva sbizzarrirsi un po’ di più. Mi riferisco alla parte degli omicidi: li racconta troppo velocemente, tralascia quel qualcosa che può dare molto di più a tutta la storia, diciamo che la relazione tra David e Allsun è stata poco coinvolgente, anche alla fine, che mi è sembrata scontata.
Un libro che non consiglierei a tutti ma non potrei dire che non è bello.
Carino si può dire? Sicuramente ci sarà un seguito, anzi, ho anche già in mente i protagonisti della prossima storia, ma non dico nulla…
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