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Recensione #Booktok: Persone normali di Sally Rooney

Titolo: Persone normali

Autore: Sally Rooney

Editore: Einaudi

Genere: Romanzo d’amore

Collana: Einaudi Tascabili Scrittori

Data di pubblicazione: 3 Giugno 2020

 

 

 

Connell e Marianne frequentano la stessa scuola di Carricklea, un piccolo centro dell’Irlanda rurale appena fuori Sligo. A parte questo, non hanno niente in comune. Lei appartiene a una famiglia agiata e guasta che non le fa mancare nulla tranne i fondamenti dell’amore e del rispetto. Lui è il figlio di una donna pratica e premurosa che per mantenerlo fa la domestica in casa d’altri (quella della madre di Marianne). Nell’inventario di vantaggi e svantaggi, l’inferiorità economica di Connell è bilanciata sul piano sociale. Lui è il bel centravanti della squadra di calcio della scuola e fra i compagni è molto amato, mentre Marianne, che nella pausa pranzo legge da sola Proust davanti agli armadietti, è quella strana ed evitata da tutti. Se la loro fosse una battaglia, o anche solo una sequenza di scaramucce amorose, si potrebbe dire che le frecce al loro arco si equivalgono. Ma Connell e Marianne sono «come due pianticelle che condividono lo stesso pezzo di terra, crescendo l’una vicino all’altra, contorcendosi per farsi spazio, assumendo posizioni improbabili »: nella loro crescita, si appoggiano e si scavalcano, si fanno molto male ma anche molto bene, e la sofferenza che si procurano non è che boicottaggio di sé.
Certo, la ferocia informa tutti i rapporti di potere che vigono fra i personaggi, nella piccola scuola di provincia come nel prestigioso Trinity College cui entrambi i ragazzi accedono, nelle dinamiche di genere come negli equilibri famigliari. Perfino in quelle dicotomie sommarie che tanto Connell quanto Marianne subiscono, e in cui essi stessi indulgono: quelle fra persone gentili e persone crudeli, fra brave persone e persone cattive, corrotte, sbagliate, fra persone strane e persone normali.
In un modo o nell’altro entrambi aspirano alla normalità, Connell per un’innata benché riprovevole pulsione di conformità, Marianne forse per sfuggire a quella cruda e pervasiva sensibilità che tanto dolore le causa e che facilmente vira all’autodistruttività. C’è Jane Austen in queste pagine, la forza del suo dialogo, la violenza sotterranea delle sue relazioni, e l’omonimia di Marianne con l’eroina del suo romanzo piú celebre ne è un indizio.
Per anni Marianne e Connell si ruotano intorno «come pattinatori di figura», rischiando la vita e salvandosela, chiedendosi, promettendosi, negandosi, dimostrandosi che quella che li lega è una storia d’amore. La conclusione è un capolavoro di tenera e dolente maturità, per un’autrice oggi ventottenne che a ogni nuovo passo sbaraglia tutte le aspettative.

 

 

Persone normali è uno strano libro. Innanzitutto per lo stile con cui è scritto: nessun discorso diretto, ma sempre “raccontato” dall’autrice con uno schema che contribuisce a trasmettere una sensazione piuttosto soffocante; poi i due protagonisti che tutto mi sono sembrati tranne che normali.

Connor e Marianne frequentano lo stesso liceo ma, mentre il primo è piuttosto popolare con garbo, lei appare come una disadattata un po’ nerd. Inspiegabilmente i due iniziano una relazione e tra alti e bassi, separazioni e riavvicinamenti sono incapaci entrambi di venire allo scoperto, di dirsi ti amo e di mostrare agli altri il loro legame.

Figli di due livelli sociali diversi e in una società come quella irlandese, caratterizzata da pregiudizi e luoghi comuni, raccontano la storia di una gioventù che non sa amare e in affanno nel tentativo di occupare un posto nel mondo.

Entrambi “persone normali”, passeranno cinque anni della propria vita a comprendere i meccanismi che regolano i sentimenti e i rapporti familiari.

L’Autrice lancia un’occhiata impietosa ai giovani irlandesi: il riscatto sociale, le bevute smodate che portano a collassi alcolici, la necessità di seguire le tradizioni “perché si è sempre fatto così”, la ricerca di un orizzonte a cui puntare e il desiderio di realizzare qualcosa caratterizzano i due protagonisti e chi li circonda.

Un libro che fa riflettere, ma che ho trovato claustrofobico. 

 

 

 

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