Le notti di Ethan sono tormentate da strani sogni che hanno per protagonista una misteriosa e bellissima ragazza. Un giorno, nel cortile della scuola, Ethan se la ritrova davanti. È Lena Duchannes, “la ragazza nuova” appena arrivata in città, nipote di Macon Ravenwood, il vecchio eremita pazzo che vive ai confini di Gatlin. Lena è diversa da qualsiasi ragazza Ethan abbia mai incontrato, talmente diversa che a scuola viene subito emarginata. Solo lui, assecondando l’inspiegabile connessione che sembra legarli, la avvicina e se ne innamora perdutamente. Ma Lena nasconde un segreto: la terribile maledizione che da generazioni perseguita la sua famiglia e che si compirà il giorno del suo sedicesimo compleanno.
Ho iniziato a leggere il libro incuriosita, dopo aver visto il film. Ho scoperto, però, che si trattava di uno di quei casi in cui la storia è stata talmente tanto stravolta, da non sembrare nemmeno la stessa. Scene completamente diverse, personaggi spariti nel nulla, luoghi in cui si svolgono determinate azioni vengono cambiati e persino il finale è differente. Gli sceneggiatori hanno tenuto un sottilissimo filo conduttore che collega il libro alla sua trasposizione cinematografica e poi, come si suol dire, “arrivederci e grazie”.
Detto questo, il libro è molto carino ma non eccelso. Una lettura piacevole per passare il tempo, che però non vi sconvolgerà il cuore o la mente. Se si desidera leggere qualcosa che inframmezzi delle letture più complesse, può essere l’ideale.
L’ambientazione della Carolina del sud è uno dei pregi di questo libro. Respiriamo l’aria di un luogo con tradizioni radicate, soprattutto legate alla guerra civile, con la tipica cultura del piccolo paesino in cui tutti conoscono tutti, non solo di nome, ma anche riguardo alle abitudini giornaliere ed agli affetti.
Un altro punto a favore della storia è il POV maschile. Raramente possiamo trovare storie narrate dal punto di vista del personaggio maschile. Sfortunatamente, non risulta essere molto credibile: credo che, nonostante l’impegno delle autrici, la loro femminilità in qualche modo si sia incanalata nel loro protagonista, Ethan Wate che, comunque, risulta essere molto piacevole soprattutto per la sua morale, nettamente al di sopra di quella dei suoi concittadini, per la sua apertura mentale e la sua gentilezza ed ironia. È un ragazzo semplice, orfano di madre e con un padre molto più simile ad un fantasma che ad un genitore, tanto che è Amma a prendersi cura di lui, cucinando, pulendo e creando talismani protettivi con ossa di pollo. Gioca a basket nella squadra della scuola, è popolare, ha un buon gruppo di amici ed attende il giorno in cui potrà andare via da Gatlin.
Accanto a lui c’è Lena Duchannes, la nipote di Macon Ravenwood, l’eremita del paese su cui girano molte voci, fra cui quella secondo cui la casa in cui egli vive sarebbe infestata.
Macon ha un carattere particolare, ma non lasciatevi ingannare: anche se si presenta male, riesce anche lui a farsi amare dal lettore, proprio per la sua personalità sopra le righe.
“Probabilmente sono uno snob. Detesto i paesi. Detesto la gente che ci vive. Hanno la mente piccola e il deretano enorme. Potremmo dire che compensano ciò di cui sono carenti in interiorità con un’abbondanza di posteriorità. Sono come il cibo-spazzatura, grassi e ipercalorici ma, in ultima analisi, terribilmente insoddisfacenti.”
Lena è una ragazza molto dolce, che desidera poter vivere la maggior parte delle esperienze tipiche dell’essere un’adolescente normale prima di compiere sedici anni. Desidera avere degli amici, andare a scuola, andare al ballo scolastico; ma lei non è una ragazza normale, lei è una maga ed il giorno del suo sedicesimo compleanno verrà “reclamata”: la sua vita ed i suoi poteri saranno rivendicati o dalla Luce o dalle Tenebre. Lei non avrà la possibilità di scegliere e vive nel terrore di diventare una maga oscura.
“So che sembra solo un mucchio di ciarpame. Ma non ho mai vissuto abbastanza a lungo nello stesso posto. Non ho avuto la stessa casa o la stessa stanza per più di un paio d’anni e qualche volta mi pare che i frammenti di me appesi a questa catenella siano tutto ciò che ho”
La loro storia d’amore parte dolcemente ed inevitabilmente.
“Non volevo rischiare quello che avevamo, qualsiasi cosa fosse. E allora, perchè pensavo a lei in ogni singolo istante? Perché mi sentivo molto più felice nell’attimo in cui la vedevo? Sì, forse conoscevo la risposta, ma come potevo esserne sicuro? Non lo sapevo e non avevo modo di scoprirlo, Noi maschi non parliamo di queste cose. Ci limitiamo a rimanere sepolti sotto la montagna di mattoni.”
Già prima di conoscersi, da mesi l’uno faceva parte dei sogni dell’altra e viceversa; sogni talmente reali da svegliarsi con acqua e fango su capelli e vestiti. Lui non teme la natura di lei e la incoraggia ad avere fiducia nel suo destino, a trovare una via di fuga, a cercare spiegazioni.
La trama si snoda attraverso le visioni, la magia, i sentimenti che crescono ma, soprattutto, ci parla di libero arbitrio e di come ci si sente se non ci viene data la possibilità di scegliere.
La caratterizzazione dei personaggi, sebbene non molto approfondita, rende l’idea delle personalità interessanti che danno sapore alla storia, tanto che, della girandola di “attori” che ruota attorno ai protagonisti, la mia preferita in assoluto è Marian (ok, lo ammetto, anche Macon è molto affascinante), migliore amica della defunta madre di Ethan. Ho apprezzato moltissimo la saggezza che traspariva dalle sue parole e dalle innumerevoli citazioni che snocciolava, adatte a qualunque situazione e contesto.
Il ritmo è abbastanza lento ma, tutto sommato, coinvolgente e lo stile scorrevole.
Personalmente, non ho apprezzato moltissimo il finale, credo che sarebbe potuto essere molto più intenso, magico, complicato, difficile.
Ribadisco quindi il mio parere: lettura carina, ma da prendere così com’è. Stranamente, credo che, una volta tanto, fosse più “credibile” e ricco il film.
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