Alla fine di una serie si sente sempre un po’ di nostalgia, un vuoto difficile da colmare subito e chi non è pronto a dire addio ai personaggi che ama, può consolarsi con Assembled. Curiosi di sapere di che si tratta?
Bentornate Fenici!
D’ora in poi alla fine di ogni serie Marvel verrà rilasciato un episodio di Assembled, un documentario che spiegherà come nasce la magia.
Iniziamo da WandaVision.
Ovviamente partiamo dagli sceneggiatori, dal regista Jac Shaeffer, dai produttori e di come volevano che la serie venisse impostata: dando rilievo e omaggiando le sitcom americane.
Per gli anni ‘50 è stata chiesta la consulenza di Dick Van Dyke, infatti i primi due episodi sono registrati in presa diretta, con il pubblico in studio, ispirandosi al suo show.
Gli anni ‘60 si rifanno palesemente a Bewitched, ovvero Vita da strega.
Gli anni ‘70 alla Famiglia Brady.
Gli anni ‘80 a Genitori in blue jeans, fino ad arrivare al presente.
Oltre a questi omaggi si è voluto esplorare la storia di Wanda, il suo post Endgame e come ha elaborato il lutto per la perdita di Visione, affrontando le cinque fasi fino all’accettazione, e ad avere il suo retaggio finale così da poter crescere in futuro, cosa che non è successa dopo quello che abbiamo visto. A mio avviso sono riusciti bene a “prenderci in giro”, seminando qua e là indizi, e a teorizzarci.
Le interviste
Lizzie (Elisabeth) era entusiasta di riprendere il suo ruolo e di realizzare questo progetto, stessa cosa per Paul che credeva di non fare più parte dell’MCU. Altre grandi prove per Teyonah Parris che interpreta Monica, inizialmente non aveva idea di chi avrebbe dovuto essere. Kathryn Hahn, nel ruolo di Agnes/Agatha, si è divertita da morire.
La musica
Si scopre che in tutte le sigle ricorre il motivetto “WandaVision”, ma con diverse caratterizzazioni in base al decennio che si va a vedere. Ci sono momenti alla “Twilight zone”, ovvero scene angoscianti e creepy che si distaccano dall’atmosfera scanzonata e gioiosa della sitcom e ti riportano quasi con violenza a terra e alla realtà.
Reparto costumi
La Marvel, si sa, ama fare le cose in grande stile, hanno avuto una particolare cura nei dettagli di ogni epoca rivisitata, dei costumi dei personaggi, da quello finale di Scarlet Witch, a quello di Agatha che la faceva davvero sembrare una strega, (ma lì molto è dovuto alla recitazione della Hahn).
Le scenografie venivano montate e smontate nel giro di una notte per cambiare epoca, lo stesso avveniva per il quartier generale dello S.W.O.R.D., che altri non era che una base trasportabile, diversa da qualsiasi altra cosa vista in tutto l’esercito degli Stati Uniti, molto più Marvel insomma.
Negli effetti speciali, la cosa più difficile è stata ricreare Visione. Nei due episodi in bianco e nero, per ottenere quell’effetto hanno dipinto Bettany di blu. così poi da farlo risultare del colore giusto sullo schermo. Stessa cosa per la sua versione a colori, in seguito modificata in CGI. Nella scena dell’inclusione della base dello S.W.O.R.D. è stato aggiunto il circo agli elementi esistenti in computer grafica.
Anche la sequenza di volo e la battaglia aerea più lunga mai fatta in un prodotto Marvel sono state elaborate con questa tecnica. Le nostre due streghe, nell’ultimo episodio, si librano in aria, così come Visione. E dai filmati visti, si sono tutti divertiti.
Assembled è un documentario di “dietro le quinte” davvero interessante e carino, per chi come me ama sapere come viene creata la magia del cinema anche nel piccolo schermo Quindi vedetela, perché ci saranno puntate riservate anche alle altre serie in arrivo e verranno rilasciate sempre alla loro conclusione.
Ci vediamo alla prossima
Un saluto dalla vostra Mal