È trascorso poco più di un anno dal processo davanti alla Corte di Erebo e, questa volta, i problemi per l’avvocato Scott piovono dall’alto: la Santa Sede vuole che l’Immortality Awaits Corporation chiuda i battenti, pena la scomunica per tutti coloro che entreranno in contatto con gli immortali. Come se non bastasse, dopo una cena con Elizabeth, Ryan allontana violentemente la ragazza senza una ragione apparente. Il suo oscuro passato tornerà a tormentarlo nelle vesti di una donna, antica quanto crudele, che stravolgerà le carte in tavola esigendo la vita di Lise. L’unica speranza di salvezza è ritrovare l’oggetto da cui la vampira è ossessionata, andato perduto da ormai seimila anni. Per Ryan ed Elizabeth inizia una frenetica corsa contro il tempo, guidati dall’enigmatica profezia dell’Oracolo di Delfi: una ricerca che li porterà a far luce sui propri sentimenti e a scoprire quanto cedervi possa essere pericoloso..
Asphodel è il romanzo conclusivo della duologia di Red Carpet
Quando un romanzo riesce a trasportarti oltre la realtà, facendoti vibrare l’anima, manifestandosi con emozioni così forti, altro non può essere che un capolavoro. Ero rimasta totalmente entusiasta di Red Carpet, e ovviamente attendevo con ansia di leggerne il seguito, ma mai avrei pensato che Giorgia Penzo riservasse ai suoi lettori un capitolo conclusivo unico e micidiale! Ryan, eroe in bianco e nero nel primo capitolo, bello e impossibile, perfetto ed irraggiungibile, un’icona dei vampiri che sentivo scivolarmi dalle mani, che pensavo mai potessimo raggiungere, in Asphodel ci viene ‘offerto’ in una versione totalmente nuova. Una versione anelata, sognata e dolorosamente reale, un uomo, un vampiro meraviglioso, perfetto e maledetto, così sicuro di se stesso, quanto devastato e piegato da un passato ed un presente che non collimano né sembra possano convivere. Non mi aspettavo che la trama assumesse un andamento che da sognatrice quale sono avevo disegnato su misura per me, e che onestamente, visto l’epilogo di Red Carpet in cui la presenza di Adam era così dominante e assoluta, sembrava improbabile ed improponibile. Ma Giorgia non solo non delude, supera addirittura se stessa e le aspettative dei lettori. A Ryan viene infatti conferito, in una trama che convince e sconvolge ogni precedente certezza, il ruolo del protagonista assoluto, il fautore di tutti i sentimenti più eroici ed ammirevoli che si possano cercare in un uomo e desiderare in un vampiro millenario. La trama, sempre accompagnata da uno stile narrativo maturo, spudorato ed ironico, pullula di un mix di sentimenti, in cui l’amore quello assoluto trapela inizialmente silenzioso dalle pagine per poi divampare e avvolgere ogni cosa, ogni elemento, ogni respiro. I personaggi, tutti, Lise, Adam, Ryan, sono in Asphodel più consapevoli, maturi, completi, con il loro carattere inconfondibile e coerente, interagiscono nella trama con maestria e sapienza. Sprigionano potenza e una miriade di sentimenti dai sapori antichi, che in una danza tra passato e presente, si intrecciano in una trama incalzante, incessante, che non concede respiro né distrazioni, che è capace di commuovere ed emozionare. Un plauso all’Autrice che è riuscita non solo a tirare le fila di una duologia le cui trame si separano ed evolvono senza limiti né freni, ma è stata capace di far entrare in totale simbiosi lettore e trama, creando una sintonia totale con tutti i personaggi, con gli eventi, con i sentimenti di cui la trama è disseminata ; dalla paura all’amore, dall’ombra della morte che incombe impietosa, alla speranza di un lieto fine atteso e fortemente voluto. Chiudo con un pizzico di malinconia pensando a Ryan un eroe di altri tempi che è riuscito ad aumentare la venerazione che già nutro così fortemente per i Vampiri, del cui mondo meraviglioso Giorgia Penzo ci mostra una versione assolutamente nuova, più credibile, reale la cui demarcazione tra fantasia e realtà è così sottile da essere impercettibile.
Recensione a cura di:
Editing a cura di: