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Recensione in Anteprima: “Il mio tormentatore” di Anna Zaires (Tormentor Mine Series Vol.1)

Un nuovo dark romance dell’autrice best seller del New York Times, Anna Zaires

Un crudele sconosciuto inquietantemente bello è venuto da me nel cuore della notte, dagli angoli più pericolosi della Russia. Mi ha tormentata e distrutta, facendo a pezzi il mio mondo in nome della sua sete di vendetta.

Ora è tornato, ma non è più in cerca dei miei segreti.

L’uomo che invade i miei incubi vuole me.

Non capisco come faccia Anna Zaires a creare ogni volta dei protagonisti maschili dotati di così grande impatto fisico e viscerale. No, davvero. Non lo capisco proprio.

Sta di fatto che questa donna ha di nuovo puntato il suo mirino contro il nucleo più profondo del mio essere e, dopo aver premuto il grilletto, ha fatto centro come il migliore dei suoi sicari addestrati.

Il protagonista di questo libro è Peter Sokolov, uno degli uomini di Esguerra, che ha abbandonato il suo nido di trafficanti d’armi, solo per dedicarsi anima e corpo a un unico e fondamentale obiettivo: vendicarsi della morte di sua moglie e suo figlio, avvenuta cinque anni prima tra i monti del Caucaso. E il prezzo, ovviamente, è la vita degli stessi responsabili, i cui nomi compongono la sua odiosa lista nera.

Lungo il percorso, però, Peter incontra Sara Cobakis, una giovane ginecologa dedita al suo lavoro 24 ore su 24 e logorata dai sensi di colpa per un incidente, avvenuto diciotto mesi prima, a seguito del quale suo marito è diventato quasi un vegetale.

Ma Sara è anche un contatto prezioso di cui Peter ha bisogno, motivo per cui il gelido sicario estorce alla ragazza tutte le informazioni necessarie a scovare suo marito e lo fa con quel suo modo un po’ brutale, che è capace di farti venire i brividi ed eccitarti al tempo stesso.

Questa volta, tuttavia, succede qualcosa che un assassino inflessibile come lui non si sarebbe mai aspettato: Peter tentenna, perché di fronte a sé trova una donna molto bella, fragile e minuta, ma al contempo tenace e battagliera fino all’ultimo respiro.

E ne resta affascinato.

È per questo che Peter non si accontenterà di quell’unico e fugace incontro.

Nossignore.

Cercherà di nuovo Sara, morbosamente attratto dal passato oscuro che purtroppo condividono, e troverà una moglie tradita nella fiducia da un marito di cui non conosceva praticamente nulla, oltre che una vittima ancora segnata nel profondo dalla terribile esperienza vissuta tra le grinfie dello stesso Sokolov.

Esiste un filo molto sottile che dal desiderio conduce all’ossessione…

dall’odio profondo all’attrazione inopportuna…

Beh, Anna Zaires è riuscita a prendere quel filo, a legarlo con disinvoltura attorno ai suoi protagonisti – e allo stesso tempo, anche a noi lettrici – e infine a intrecciarlo abilmente, per creare una ragnatela impregnata di lussuria.

Quando il mostro dei tuoi incubi si dimostra reale e vuole soltanto te, cosa ti resta da fare se non arrenderti a un destino ineluttabile?

Questa è la conclusione a cui arriverebbe chiunque. Chiunque ma non Sara Cobakis, che tenterà di liberarsi del suo sensualissimo stalker con tutte le armi – seppure misere e quasi inutili – che possiede, dimostrandosi sempre fiera, combattiva e mai disposta ad arrendersi a quel carceriere, che l’ha rinchiusa in una gabbia fatta di paure e divieti, anziché in una vera e propria cella delimitata da quattro mura.

“Quindi, che cos’hai intenzione di…  fare? Liberarmi dalle catene della mia vita? Rendermi libera e guardarmi volare?”

“No, ptichka.” La sua voce è carica di dolce derisione. “Niente di tanto nobile.”

“E allora cosa?”

“Ti metterò in una gabbia tutta mia e ti farò cantare”.

Col passare dei giorni, però, la battaglia interiore di Sara si farà sempre più ardua perché, dopo aver ceduto all’attrazione per quell’uomo irresistibile, rischierà di soccombere sotto il peso di un coinvolgimento emotivo del tutto inopportuno.

Un coinvolgimento che, da parte di Peter, ha già ampiamente superato ogni limite imposto dalla ragione.

“Bene” dico, nel tentativo di riconciliarmi. “Quindi, che cosa ci vuole

per far sì che mi lasci in pace?”

“Un proiettile al cervello o al cuore”.

Dopo una promessa del genere…non credo ci sia bisogno di aggiungere altro.

E quando quel sottile filo, che la Zaires continua ad intrecciare alla perfezione, si tinge di dolcezza e di premure inaspettate da parte dello stesso Peter, il suo potere destabilizzante diventa ancora più superbo.

Perché anche il mostro, a volte, ha bisogno di sentirsi un po’ più umano e possiede un cuore che soltanto Sara riesce a riscaldare, tenendo a bada quei demoni del passato che rischiano di congelarlo per sempre.

Insomma, con questo primo libro dedicato a Peter Sokolov, la Zaires è partita di nuovo col botto. E seppure io abbia riscontrato alcuni piccoli parallelismi con la storia di Julian e Nora, questa scrittrice è riuscita di nuovo a trascinarmi in un viaggio dannatamente intenso, sensuale ed esaltante. Un viaggio che non vedo l’ora di continuare col libro successivo.

Recensione a cura di

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Voto Nikky 4,5

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