In un futuro lontano, i continenti sono uniti sotto un unico impero, quello di Zafon V. La Terra, ormai distrutta dall’uomo, è abitata da due specie: esseri umani e vampiri. I vampiri sono tenuti sotto stretto controllo dallo Stato e per legge non possono uccidere più di un essere umano al mese per cibarsi, né possono creare altri loro simili.
La storia inizia da qui, in una società dove i vampiri vengono emarginati da qualsiasi contesto, nascosti agli occhi degli umani, ed è la storia di Luke, il solo bambino nato vampiro, e Lilian, unica figlia dell’imperatore del mondo conosciuto. Tra i due si viene a creare un rapporto fraterno, destinato a scontrarsi con una natura diversa e con la crescita che li pone davanti a delle scelte difficili e fa conoscere loro nuovi desideri. Quando si affaccia la possibilità dell’amore, i due non sanno resistere, ma in un mondo che non accetta l’unione tra i vampiri e umani come sarà possibile rimanere insieme? Chi è così folle da combattere contro l’universo intero?
“Anime di Sangue” è un titolo accattivante almeno quanto lo è la sinossi, che mi ha subito catturata per la profondità della scelta delle parole: “anime” mi fa pensare a emozioni profondissime mentre il sangue si ricollega direttamente ai vampiri, nonché alla sofferenza.
Non vi aspettate, però, il classico fantasy, poiché vi ritroverete catapultati in un mondo molto distopico in cui i vampiri vengono censiti e, praticamente, ghettizzati.
Parto dall’ambientazione dell’opera.
Il nostro pianeta è stato devastato dall’incoscienza dell’uomo. L’inquinamento, le guerre… il tutto ha contribuito a costringere l’umanità a fare molti passi indietro, tanto che le comodità e le tecnologie per noi di uso comune, spariscono e diventano appannaggio esclusivo della ristretta cerchia di persone potenti che governano l’impero, unico e senza confini. Non parliamo di tecnologie sofisticate in stile NASA, ma di cose semplici come mezzi di trasporto e di comunicazione.
La storia ci viene narrata da differenti POV che sono rispettivamente quelli dei due protagonisti: l’umana e unica figlia dell’Imperatore, Lilian, donna con lunghi capelli rossi e splendidi occhi verdi, che viene rapita a soli sei anni, quindi affidata alla famiglia vampira di Luke, l’unico vampiro nato tale e con caratteristiche non comuni agli altri della sua stessa razza.
Conosciamo i due che sono appena bambini e cresciamo con loro, assistendo all’intensificarsi, giorno dopo giorno, del loro legame. Ritengo incredibilmente difficile rendere bene il POV di due bambini, cercare di dipingere adeguatamente quel mix di ingenuità e acutezza che caratterizza la loro età. Infatti, in principio, ho faticato a immedesimarmi in loro, e a scrollarmi di dosso la mia età anagrafica. Quando ci sono riuscita, mi sono lasciata coinvolgere dalle loro corse e le arrampicate sugli alberi, ridendo e ricordando la leggerezza e le piccole sfide di quando anche io, ero piccola.
“Mi strinsi addosso il cuscino, alzandolo come un’arma di difesa per fargli capire di rimanere immobile dove stava. Se avesse osato succhiare il mio sangue, l’avrei preso a cuscinate. Non era uno scherzo, gli avrei fatto male se si fosse avvicinato a me.”
Quando ho letto questo passaggio, non ho potuto fare a meno di sorridere e pensare alle mie lotte con i cuscini e di quanto prendessi seriamente la cosa.
Continuando la lettura, sono passata dalla ricerca dei rari raggi di sole di quel mondo devastato da cataclismi, a quella della loro personalità in tumulto. Man mano che crescevano, cercano loro stessi in un mondo in cui, i legami fra umani e vampiri, vengono condannati da entrambe le parti.
“Io cos’ero? Io chi ero? Né vampiro, né umano, ma più vampiro degli stessi vampiri, più umano degli stessi umani.”
È fondamentale per i lettori assistere ai cambiamenti dei protagonisti, perché solo così possiamo capire le scelte che compiono. Tante volte mi sono arrabbiata con Luke per ciò che diceva e faceva, sebbene ne comprendessi la ragion, poiché chi non conosce la propria identità e non trova se stesso, spesso, pensando di fare la cosa giusta, commette sbagli. Altrettanta rabbia mi ha procurato Lilian e il suo atteggiamento di servilismo che perdona qualunque torto, anche il più grave. Ma quante volte, se accecate dall’amore, noi donne siamo disposte a chiudere gli occhi e passare oltre? Se poi, come nel caso dei due protagonisti, si aggiunge che il sentimento è ricambiato, possiamo solo sperare che riescano a trovare un equilibrio.
“L’amore invece per me era una sottile e costante crudeltà, perché non diminuiva affatto, semmai si trasformava e prendeva consistenza, ed era quasi doloroso, sia nell’assenza della persona amata, che nella presenza quando non era abbastanza.”
Se da un lato le pagine sono permeate dalla grande tensione erotica tra Luke e Lilian, dall’altro l’autrice non smette mai di descriverci i loro sentimenti e le loro emozioni – finché non ci entrano sotto pelle con la loro intensità – che vengono duramente messi alla prova dalle loro stesse nature, diverse e combattute dal destino, che li ha voluti in prima linea, in rappresentanza delle loro specie.
Ho inoltre amato profondamente le pagine del diario di Vlad, primo vampiro naturale della storia, con immensi poteri, che ho trovato incredibilmente intense, intrise d’amore e tormento. Mi hanno fatto venire la pelle d’oca. Il riferimento al “Dracula” di Bram Stoker è palese, ma l’invenzione del diario è stata geniale e sviluppata in modo eccellente.
Ora non mi resta che attendere il prossimo capitolo di questa trilogia che promette molta azione, lotte fra umani e vampiri, tanta sofferenza e amore. Malia Delrai ci ha lasciati in sospeso sul più bello, ma gli indizi che ci ha fornito, fanno supporre che ci sia ancora molto da dire.
“Ancora sofferenza, male, supplizio… pioveranno lacrime per amore, anime di sangue.”
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