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Recensione: “Anima Divina” di Jennifer L. Armentrout (Covenant #3)

 

 

Alexandria non sa se ce la farà ad arrivare viva al suo diciottesimo compleanno e al fatidico Risveglio. Il fanatico Ordine di Thanatos, a lungo dimenticato, la sta cercando per eliminarla, e se il Consiglio dovesse scoprire cosa è successo davvero durante l’attacco al Covenant dello stato di New York, la sua sorte sarebbe ugualmente segnata. E così pure quella di Aiden, la Sentinella di sangue puro che farebbe di tutto per proteggerla. Non solo: ogni volta che si “allena” con Seth, il primo Apollyon, le compare sulla pelle un nuovo simbolo della speciale natura divina che li lega indissolubilmente e cresce il rischio di anticipare il momento del Risveglio, con conseguenze inimmaginabili e forse persino devastanti.
Come se non bastasse, all’improvviso una rivelazione sconvolgente cambia ogni cosa e Alex, intrappolata tra sentimenti e necessità, impara a proprie spese di chi si può davvero fidare… e chi, invece, l’ha ingannata fin dall’inizio.
Quando gli dei si riveleranno e la loro collera si scatenerà, in pochi sopravvivranno. E solo chi rimane saprà se davvero l’amore può sconfiggere il destino.

“… Agapi mou, zoi mou.” Inspirai profondamente. “Cosa vuol dire?” “Significa amore mio, vita mia.”

Oh per tutti gli Dèi. Potrei finirla qui. Ho già detto tutto.

Anima Divina”, il terzo capitolo della serie Covenant, è qualcosa di spettacolare. Niente a che vedere con i precedenti (non che non li abbia amati, anzi, ma questo mi ha letteralmente spiazzata). Ho avuto il cuore che batteva all’impazzata per tutte le pagine, ho odiato, in senso buono, la sensazione di non saper scegliere da che parte stare, mi sono fidata del personaggio sbagliato come ha fatto Alexandria e, ugualmente, alla fine ho fatto la stessa sua scelta.

È un libro ricco di emozioni, di colpi di scena, di azione e di amore… quello con la A maiuscola.

Ok, considerazioni personali fatte, ora cercherò di spiegarvele.

Alex è la metà dell’Apollyon e fin qui tutto bene, se non fosse che questa sua condizione la rende una preda succulenta da parte di molte persone, Dèi compresi, chi sono i buoni? Di chi ci si può fidare?

Non sarà semplice capirlo e quando, purtroppo, avverrà non sarà facile da digerire.

Inoltre, la nostra protagonista è presa tra due fuochi: Aiden, Puro e intoccabile, che le ha rapito mente e cuore e Seth, il suo destino.

Aiden è dolcezza, sincerità, frustrazione, un amore che attanaglia e ti lega; Seth è ironia, possessività, reazione fisica a catena e esplosività.

Come riuscire a scegliere? Fortunatamente ci pensa miss Armentrout, mandando l’Apollyon in missione, costringendo a spezzare quella cordicina che le dà sollievo ma anche dipendenza e una condizione di malattia. Sì, perché Seth, standole vicino assorbe la sua energia.

Ed è con questa lontananza che Alex capisce cosa vuole realmente. Chi, vuole realmente. E quando lo capiranno entrambi, sarà la più meravigliosa delle emozioni. Quella che ti entra nel cuore e che ti fa dire: “Come cavolo ho potuto pensare di non sapere per chi tifare?”

Tu di cos’hai paura?” chiesi di nuovo. “Credevo che tu avessi detto che non avevo paura di niente” ribattè lui. “Già.” Aiden si spostò leggermente e mi accarezzò la guancia con il pollice. “Invece ho paura di una cosa.” “Di cosa?” sussurrai. Lui fece un respiro profondo e tremante. “Ho paura che non mi sia mai permesso di provare ciò che provo.”[…] “Ecco di cosa ho paura.”

* Lacrime *

Poi accade ciò che non sarebbe dovuto accadere, quello che ribalta completamente la situazione lasciandoti a bocca aperta e senza saper cosa pensare.

Degli uomini con le tuniche di pelle, in sella a cavalli neri, radunavano in gruppetti le persone dall’aria più sventurata. Immaginai che fossero guardie di qualche genere, e a giudicare da come mi guardavano alcune, ebbi la netta impressione che non fosse previsto che mi trovassi lì… di qualunque luogo si trattasse.”

Da qui in poi una lista di rivelazioni, i tasselli di un puzzle da cinquemila pezzi con colori tutti uguali, immagini sfocate e la difficoltà nel capirne la logica perfetta con cui vanno a incastrarsi.

Tutto non è sempre come sembra, e la Armentrout in questo è dannatamente brava.

Vi lascio con una citazione che è l’essenza stessa del romanzo:

Il male era rimasto nascosto nell’ombra, come un burattinaio che tirava i fili.”

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