Recensione: Amore proibito di Julia Sykes

Questo pratico cofanetto in sconto compende tre romanzi integrali pieni d’azione, di passione e sentimenti.

La mia dolce prigioniera

Quando il signore della droga colombiano Andrés Moreno cattura una giovane agente dell’FBI, la resistenza della donna non fa che alimentare la sua oscura ossessione. Segnato dalle cicatrici del passato e dominato dal bisogno di controllo, è deciso a spezzare la sua volontà e a rivendicarla per sé, a qualunque costo. Ma sotto la paura di lei si nasconde il fuoco del desiderio, che lui non vede l’ora di domare.

(NOTA: Questa è la trama di Sweet Captivity narrata dalla prospettiva di Andrés.)

Prigioniera e felice per sempre

Quando Andrés riesce finalmente a ritrovare Valentina, la sorella da tempo perduta, farà di tutto per salvarla dal suo rapitore. Ma quando i due si riuniscono, appare chiaro che la ragazza innocente che lui conosceva un tempo non abbia più bisogno di essere salvata.

Bellissimo ostaggio

Quando il suo spietato capo gli concede il permesso di prendersi ciò che ha sempre desiderato, l’uomo di punta del cartello, Mateo Ignazio, rivendica l’unica donna che si è negato per anni: la figlia del suo nemico. Cresciuta nell’innocenza, Sofia non è pronta per i desideri oscuri dell’uomo che ora la tiene prigioniera. Mentre il padre paga il prezzo del tradimento, lei dovrà imparare a obbedire… o perdere tutto.

La recensione di oggi riguarda il secondo dei tre cofanetti in cui è racchiusa la serie “Captive” di Julia Sykes. Dentro troviamo “La mia dolce prigioniera”, la novella “Prigioniera e felice per sempre” e “Bellissimo Ostaggio”.

Chi segue l’autrice sa che è un’esperta di dark romance, situazioni di dubbio consenso e perversioni con particolare accento sulle pratiche BDSM (cessione di potere, disciplina, restrizioni, sottomissione, schiavitù…). In particolare, la serie Captive, che ha come protagonisti membri di un cartello della droga, mescola queste sfumature erotiche a tinte forti con la suspense del mafia romance.

Gli uomini della Sykes non sono brave persone. Non chiedono e non lasciano scelta. Sono maschi alfa, abituati alla violenza, con passati difficili ed esprimono stereotipi di genere che possiamo accettare solo in un romanzo con trigger warning. Sono possessivi e spesso trattano le donne come oggetti di proprietà (“Sei mia”), con il desiderio di controllarle e dominarle (“il mio animaletto”, “la mia bambolina”…), incuranti del consenso.

Ma sono anche ferocemente protettivi e territoriali. Quando scelgono una donna, desiderano che sia felice, che senta la loro presenza, che non abbia bisogno di prendersi cura di sé perché loro stanno già fornendo tutte le attenzioni necessarie. E, pur senza uscire dallo spettro dei loro disturbi della personalità (psicopatia, sociopatia, blocco emotivo…), riescono sempre a trovare la chiave per conciliare le loro devianze e i loro kink con i bisogni inespressi della loro partner.

L’ “addestramento” viene modulato in un percorso di conoscenza fatto di tentativi ed errori, in cui i nostri Dom prendono confidenza con la natura, i traumi, le reazioni delle protagoniste, adattano l’approccio, dosano lo scambio di potere e capiscono come incastrarsi perfettamente con le loro differenti “umanità”.

Grazie a questo (che qualcuno può chiamare anche plagio o manipolazione), le ragazze non si rassegnano più in un’accettazione forzata di una situazione imposta da cause esterne (matrimonio combinato, rapimento, sequestro a scopo di protezione…), ma finiscono per maturaresentimenti profondi per questi uomini imperfetti, dei quali scorgono anche un lato vulnerabile e meritevole di amore.

Analizzare in dettaglio tutti e tre i libri sarebbe forse troppo lungo, ma provo a passarli rapidamente in rassegna.

Il libro si apre sulla storia di Samantha, rapita da Andrés, al servizio del fratello per addestrare schiave sessuali. Andrés non vuole spezzare del tutto il suo carattere, interessato a ricevere spontaneamente la sua devozione. Il punto di vista di Andrés del romanzo già contenuto nel primo cofanetto è molto interessante: freddo, calcolato e privo di empatia, ci mostra da vicino un uomo implacabile, psicopatico, che non accetta compromessi. Senza preoccuparsi delle emozioni di lei, è attento nel calcolare la strategia migliore per sfruttare le sue vulnerabilità allo scopo di “addomesticarla”. In modo imprevisto, le regala un appagamento e una sorta di liberazione che lei anelava da tempo, e finisce per rimanere soggiogato dalla sua mente acuta e dalla sua personalità in parte ribelle e in parte naturalmente sottomessa.

Le pagine sono davvero bollenti, intrise di disciplina e scambio di potere nei ruoli padrone-schiava.

“Vieni con me.” Presumevo che mi avrebbe causato dei guai, perciò mi limitai a prenderla in braccio e trasportarla alla nostra destinazione. Incrociò le braccia al petto, petulante. Risi, soccombendo al suo fascino ancora una volta. Per quanto volessi trattarla come niente di più del mio giocattolo, Samantha continuava a dilettarmi. Sarebbe stato un peccato alterare quell’aspetto della sua personalità. Era davvero adorabile, quando si sentiva agguerrita.

La novella che segue ci accompagna in Messico, con un cambio di scena che farà poi da sfondo a tutte le vicende successive. È una parentesi anomala e ricca di suspense che mette da parte per un attimo le perversioni e l’erotismo.

Andrés riesce finalmente a rintracciare la sorellastra Valentina ma, a causa di una serie di fraintendimenti, finisce sul radar dell’iperprotettivo fidanzato Adriàn, che lo scambia per un avversario. Un confronto quasi surreale tra due maschi alfa pericolosi, determinati e possessivi, che arrivano a un passo dal farsi male. Un intermezzo più che delizioso e ricco di adrenalina, che porta ritmo di lettura e la tensione alle stelle, pur senza attardarsi in situazioni troppo complesse.

Riprese ad accarezzarmi, e io tremai sotto le sue mani. Il tocco tenero alternato agli schiaffi punitivi mi attirava ancora più a fondo alla sua mercé. Nonostante quella fosse una punizione, mi sembrò una forma d’affetto. Come se ci tenesse abbastanza da portare a termine la lezione, anziché lasciarmi da sola a ribollire nel senso di colpa e nell’angoscia.

Si termina la carrellata con la storia tra Mateo e Sofia. Una storia inaspettata perché, nonostante vittime di condizioni forzate, i due si piacciono da anni. Sofia è una principessa di mafia: ricca, iperprotetta e virginale; è anche una ragazza con delle fragilità molto forti (parliamo di autolesionismo e dismorfofobia) che finora ha tentato di superare da sola. Mateo proviene dai bassifondi ed è la guardia del corpo del boss: è abituato essere rude, forte e a proteggere.

Anche stavolta il kink riesce a dare una risposta ai bisogni della protagonista femminile. Così come Samantha nella prima traccia aveva bisogno della disciplina per mettere a tacere i suoi pensieri ossessivi e ricorrenti, così Sofia ha bisogno del tocco fisico e delle rassicurazioni premianti del suo Dom. L’obbedienza, ovvero una struttura di regole da rispettare per ottenere con certezza l’approvazione del partner, le dà sicurezza. L’attenta possessività di Mateo, più che indisporla per la perdita di autonomia, la fa sentire accudita e amata. Ma i due ragazzi devono prima imparare a fidarsi uno dell’altra.

Anche in queste pagine il tasso erotico è notevole. I personaggi si incastrano magicamente in modo perfetto (lui esperto di BDSM, lei desiderosa di compiacere), ma faremo i conti con il candore di una ragazza che non ha ancora conoscenza del corpo e della carnalità, e necessita di delicatezza e piccoli passi che un uomo rozzo e spaventoso fatica a compiere.

Nel complesso, sono tre storie molto diverse che appagano il lettore amante del genere.  Consigliato!