TRAMA
Lontano. Solo. Libero di accantonare quel poco di umanità rimasta, Alakim terrorizza le notti parigine dando sfogo alla parte più oscura di sé. È in queste condizioni che s’imbatte in un uomo dalle grandi risorse ed empia inventiva, il cui potere cela azioni criminali. Alakim resta perciò a Parigi, lungi dall’idea di far ritorno e ignaro di chi, per amore o per vendetta, si è già messo sulle sue tracce. Per trovarlo, Nicole e Muriel hanno infatti deciso di intraprendere un viaggio che li costringe a mettersi in gioco nel più esplicito dei modi.
Scelte difficili e persone senza scrupoli ostacoleranno il loro cammino, ma ciò che conta è trovare Alakim per essere uniti ancora una volta nel tentare l’impossibile, scommettendo ancora tutto in nome di un’amicizia.
Lotteranno, cederanno alla carne e scenderanno a compromessi con la propria coscienza, per comprendere che, in fin dei conti, il “gioco” non è soltanto quello che si palesa come tale, ma è la vita stessa, nella quale ogni vittoria non è altro che l’inizio di una nuova avventura.
E chi tira le fila, non sempre ottiene esattamente ciò che vuole.
RECENSIONE
Finalmente, dopo una lunga e snervante attesa, è arrivato il secondo capitolo della storia di Alakim… e vi assicuro l’attesa è valsa pienamente la pena!
Mentre col primo libro mi ci è voluto un po’ per entrare psicologicamente nel mondo dai toni cupi e crudi che l’autrice descrive magistralmente, qui il problema non si è proprio posto, perché dalla prima pagina rientri in quel mondo come se non lo avessi mai lasciato. Spettatore attivo e partecipe – che non vede l’ora di assistere agli eventi e alla storia che si svolgerà davanti ai suoi occhi – ti chiederai con il cuore in gola come questa volta i personaggi ti stupiranno… perché lo faranno, eccome se lo faranno!
Ed ecco Alakim, piegato da una fame inestinguibile che lo spinge ad ogni sorta di malvagità, solo e senza nessuno a frenare i suoi crudeli impulsi, in una Parigi teatro di ogni nefandezza che il Serafino compie. Il caso e la necessità lo fanno finire tra le grinfie di uno spietato personaggio che, con perfide lusinghe, lo convincerà a partecipare ad un sadico gioco…
«Anche io voglio giocare, ma nessuno, a parte il mio buon fratello, vuole farlo con me.»
Poi ritroveremo Nicole, l’invocantes, e Muriel, lo stupendo Nephilim, che cercheranno per amicizia e per amore, ma non solo, di ritrovare il Serafino, seguendo le nemmeno tanto labili tracce che li porteranno appunto a Parigi.
Comincia così un viaggio fisico alla ricerca di Alakim, ma sarà anche un viaggio metaforico che cambierà e farà evolvere determinati equilibri; si riusciranno a conoscere più approfonditamente i personaggi e, nel frattempo che la ricerca continua, Nicole e Muriel dovranno scendere a compromessi per riuscire nel loro intento. Soprattutto lei, Nicole, che si troverà a vivere situazioni al limite e che terrà il lettore letteralmente con il fiato sospeso… quasi come non ci fosse più aria.
Questa immagine è molto esplicativa di come mi sono sentita per i tre quarti del libro, con la bocca aperta per lo stupore e gli occhi spalancati all’avida ricerca delle parole seguenti.
E dopo un colpo di scena, quando pensi che la trama ritorni ad un andamento rilassato, ecco che di nuovo un altro avvenimento, che non ti aspettavi, ti stupisce, e quindi rimani attaccata alle pagine manco fossero coperte di miele!
Nonostante sia un paranormal, i personaggi sembrano davvero “reali” e la storia è coerente con se stessa, senza falsi buonismi o misteri inspiegati; naturalmente, a mio avviso, contribuisce anche il fatto che Anna ha uno stile davvero splendido: riesce ad essere elegante anche quando descrive situazioni crudeli o perverse e lo fa con delle scelte lessicali davvero di un livello superiore e mai scontate. La sua grande maestria nel descrivere le scene ti trascina letteralmente, e in quelle più trasgressive le parole e le immagini riescono ad attizzare delle fiamme che raggiungono davvero il soffitto!
Considerando la violenza e le varie perversioni all’interno della storia non credo sia una lettura per tutti, io comunque l’ho trovata assolutamente favolosa; mi è piaciuto tanto il primo libro e questo secondo romanzo mi ha letteralmente stregato.
Non metterò a confronto Anna Chillon con le scrittrici di oltreoceano, perché posso dire senza timore che le ha anche superate e per me questa è una delle saghe più belle che io abbia mai letto!
Vorrei aggiungere solo una cosa, come recita una citazione del libro:
«Tu fai male quando ci sei e ancora di più quando non ci sei.»
Quindi, Anna, non lasciarci troppo tempo orfane, aspetto già con ansia che Alakim torni.