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Lo scrigno delle emozioni Natale: La prima lettera a Babbo Natale di Marco Canella

Progetto grafico Angelice

 

La mia prima lettera a Babbo Natale
di Marco Canella
Non ho mai scritto una lettera a Babbo Natale; stavolta, dopo trentasei anni, ho deciso di farlo. Perché questa volta non è come tutte le altre. Ora c’è lui: Matteo. Niente è più come prima, neanche il Natale. A maggior ragione il Natale. Ecco perché mi sono armato di carta e di penna e ho cominciato a scrivere come un fiume in piena. Per inspirarmi mi è bastato guardarlo; quando ha sorriso mi si è letteralmente “aperto” il cuore. Sono trascorsi appena tre mesi da quando è nato, ma la gioia che ha saputo donarmi è già incommensurabile. Sto facendo tutto questo solo per lui, e ne sono fiero.

Caro Babbo Natale,
mi chiamo Marco e, per la prima volta in vita mia, ti scrivo una lettera. Non per me, ma per Matteo, il mio piccolo di appena tre mesi.
Ti chiedo di proteggerlo dalla cattiveria che ristagna in questo infame mondo marcio. Ti chiedo di donargli gli anticorpi, affinché non venga contagiato da una società, purtroppo, profondamente ammalata. Ti chiedo di aiutarlo a sorridere sempre, nonostante tutto. Ti chiedo di fare in modo che dia sempre ascolto ai suoi genitori, che gli insegneranno a essere onesto, leale e sincero, e a rispettare sempre il prossimo, anche i bastardi che faranno di tutto per metterlo in difficoltà. Perché il mondo è pieno zeppo di serpenti a sonagli che ti sputano addosso tutto il veleno che posseggono al loro interno. Ma il veleno non potrà intaccarlo se la sua scorza sarà dura come mi auguro. E poi ti chiedo di fare in modo che lui voglia a noi lo stesso bene che noi vogliamo a lui. Io per lui morirei, se fosse necessario, te lo garantisco. I primi mesi con lui sono stati duretti, bisogna ammetterlo, ma non c’è stata mai una sola volta in cui io mi sia pentito di avergli donato la vita. Ho fatto di tutto, in questo periodo, per fargli capire fin dal principio che lui avrà sempre qualcuno su cui poter contare. Ho cercato di avvolgerlo spesso con il mio calore di padre. Spero che lui mi abbia capito… certo che lo ha compreso; è intelligentissimo. Già lo si vede. Del resto se è come la sua mamma, donna eccezionale che amo tantissimo, non può che esserlo.
Infine ti chiedo di donargli un buon quantitativo di orgoglio e di fargli capire che lui è una creatura unica e speciale e non è di certo né inferiore ma nemmeno superiore a nessuno. Ecco perché ti chiedo di fornirgli anche quell’umiltà fondamentale per poter crescere ogni giorno un poco di più, per incamminarsi a testa alta lungo quella strada tortuosa non priva di insidie che è la vita. Ma ogni volta che taglierà un qualsiasi traguardo capirà pure che la vita è anche e soprattutto una cosa meravigliosa. E io ogni volta sarò al suo fianco, per esultare con lui.
Ebbene, ti chiedo: puoi esaudire questi miei desideri?
Certo che puoi, perché tu sei Babbo Natale.
Grazie in anticipo da parte mia e di Matteo.
Un abbraccio e buon Natale anche a te.

Un caro saluto,
Marco

Soddisfatto, rileggo più volte la lettera che ora stringo tra le mie mani. Poi fisso mio figlio; sarò stato banale nello scrivere tutto questo? Forse sì, ma in fondo che importa? A forza di temere di dire delle cose scontate, si rischia di non dire più nulla. Matteo mi guarda e sorride; è la conferma che attendevo, non me ne servono altre. Non mi resta che piegare la lettera e metterla in una busta, e poi andare a imbucarla.
La destinazione? Casa di Babbo Natale, ovviamente.

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StaffRFS

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