Rimasta orfana di entrambi i genitori, Pollyanna è costretta ad andare ad abitare con la vecchia zia Polly, una donna rigida, austera e poco adatta alla convivenza con una bambina. Ma la piccola Pollyanna non è turbata dalla severità della zia: grazie al suo carattere allegro e felice, che un’educazione intelligente ha reso ancora più sereno ed equilibrato, riesce a trovare anche nelle situazioni più tristi e più difficili un motivo di gioia. Il gioco del “meglio così”, che sta alla base della sua ingenua filosofi a di vita, la aiuta a trovare la bellezza e la positività in ogni circostanza e in ogni persona. Anche nell’arcigna zia Pollyanna è in grado di scorgere dolcezza e bontà d’animo, che nessuno aveva mai sospettato in lei, e alla fine riuscirà addirittura a renderla felice! Ma la teoria del “meglio così” sarà sufficiente a Pollyanna il giorno in cui la disgrazia la colpirà e per un incidente perderà l’uso delle gambe? Per fortuna il libro ha un lieto fine e la figura di Pollyanna è diventata il simbolo della ricerca del lato positivo, perché ha scoperto il segreto della felicità: accontentarsi di ciò che si ha e gioire delle piccole cose, senza pretendere troppo dalla vita. Questo romanzo, pubblicato per la prima volta nel 1913, reca in sé non solo una grande ventata di ottimismo, ma anche un insegnamento profondo e importante per i piccoli e per i grandi.
La storia narra di una bambina di nome Pollyanna che ha undici anni e che è rimasta senza genitori. Viene affidata alla zia Polly che mostra subito la sua severità. Pollyanna è una bambina molto positiva, allegra e generosa, la zia Polly è severa, acida, ma alla fine cambierà…
Nancy la cameriera è ordinata e simpatica e vuole che Pollyanna sia veramente felice.
A me ha colpito la parte in cui Pollyanna subisce un incidente e perde i sensi, mi ha fatto pure un po’ piangere.
Consiglio di leggerlo dagli otto anni in su perché è molto commovente.
Il libro mi è piaciuto molto perchè le illustrazioni mi facevano immaginare la storia ed erano ben fatte e colorate.
L’autrice nacque a Littleton, il 19 dicembre 1868. Eleanor iniziò a studiare canto al New England Conservatory.
Poi decise di diventare una scrittrice di letteratura per ragazzi. Nel milleottocentonovantadue sposò John Liman Porter e si trasferì a Massachusetts.
La Porter morì a Conbridge nel 1920.