Soltanto il desiderio di un guerriero Wyr può salvare la regina dalla follia.
In questo nuovo romanzo della serie Elder Races, una Regina sull’orlo della pazzia non ha nessuno su cui fare affidamento tranne un guerriero Wyr, la cui convinzione è forte tanto quanto la sua passione…
Per salvare la vita del proprio amico, la sentinella Wyr, Rune Ainissesthai ha fatto un patto con la Regina dei Vampyri, Carling—senza sapere quello che lei gli avrebbe chiesto in cambio. Ma quando Rune decide di andare a saldare il proprio debito, scopre una donna mezza pazza.
Da un po’ di tempo ormai i poteri di Carling sono diventati imprevedibili e hanno obbligato i suoi seguaci a fuggire terrorizzati. Nonostante il pericolo, Rune è attratto dalla Regina gravemente malata e decide di aiutarla a trovare una cura per il bacio del serpente—la malattia vampyrica che la sta uccidendo.
Mentre il loro reciproco desiderio aumenta vertiginosamente così fa anche l’instabilità di Carling, che sta sfuggendo al loro controllo. La sentinella e la Regina dovranno fare affidamento l’uno sull’altro se vogliono sperare di sopravvivere al bacio del serpente…
Siamo giunti al terzo capitolo di questa straordinaria serie fantasy, nata dalla geniale mente della scrittrice Thea Harrison. Premesso che apprezzo molto il modo di scrivere della Harrison, devo dire che, stranamente, ho fatto un po’ fatica a leggere le prime venti pagine di questo libro, trovandole lente e troppo descrittive. Solo le prime venti pagine però, perché alla ventunesima…il libro è decollato (insieme al grifone Rune) e mi ha fatto sognare come solitamente fanno questi magici libri.
Il protagonista di questo libro è Rune Ainissethai, sentinella Wyr (la sua forma Wyr è quella del Grifone: il corpo del leone e la testa e le ali da aquila reale), secondo di Dragos Cuelebre. Nel libro precedente della serie era stato costretto a stipulare un patto con Carling, antica regina vampira con straordinari poteri magici, per salvare la sentinella Tiago da morte certa. Adesso, al momento di saldare il suo debito, Rune si reca sulla strana isola, che appare e scompare, dove risiede Carling, ma si trova davanti a una strana situazione: la regina è rimasta sola con uno strano cagnetto di nome Rasputin e Rhoswen, giovane discendente. Il suo debito viene saldato in maniera superficiale e sbrigativa, poi lui viene cacciato via dalla regina. La cosa, ovviamente, sembra molto strana. Roswen chiarisce il tutto spiegando a Rune che Carling è malata e si è trasferita sull’isola in attesa della morte. Rune decide di aiutare la regina a sconfiggere la malattia, la sprona a combattere ed a non rassegnarsi a morire. Carling accetta e…comincia la vera avventura!
“Potresti provare ad arrenderti a questa esperienza e lasciare che i cambiamenti avvengano.” “Cambiare o morire?” chiese lei. “Si. Cambiare o morire.”
Tra viaggi nel tempo, follia e passione, il percorso per arrivare alla fine di questa storia è complesso e difficile. Andare alla ricerca delle origini del Bacio del Serpente ci farà viaggiare dall’antico Egitto ai giorni nostri, incontrando strani demoni e Oracoli fuori di testa.
“Non è’ ancora morta? Perché non sei tornato indietro a salvarla? Hai già visto il gatto di Schrodinger? “
La cosa straordinaria di questi personaggi, che si fondono tra fantasia, mitologia e storia, è che a una mente fantasiosa e un po’ matta come la mia possano sembrare reali! E sono talmente ben descritti e completi che non si possono non apprezzare. Rune è il guerriero Wyr, di quelli letti fino a ora, che mi è piaciuto di più (anche se dico così alla fine di ogni libro di questa saga, lo so, non sono coerente!). Lui è bellissimo, maestoso come un leone, vola in alto come un’aquila, simpatico, divertente e ironico, ha sempre la battuta pronta!
“Sai qual è il vero motivo per cui ti ho afferrata, quando ti sei lanciata dalla scogliera? Sapevo che avresti attraversato l’oceano a nuoto, ma volevo salvare Tokyo” le disse Rune. Lei si strinse nelle spalle, con volto inespressivo. “Non capisco.” L’espressione d’attesa di Rune si trasformò in delusione. “Ti ho appena paragonata a Godzilla!” disse.
Anche la regina Carling, antica, elegante e superba, viene contagiata dall’ironia di Rune, oltre che innamorarsi di tutto il resto, scoprendo un lato di sé che non sapeva di avere.
Dì qualcosa. La bocca di Carling si mosse. “E’ stato elegante” disse. Lui sollevò la testa, tirandola indietro, con espressione immobile. “Aspetta di vedere cosa riesco a fare con roba di lusso come un letto”.
‘Darling Carling’. Un ampio sorriso le si stampò in faccia. Che vezzeggiativo tremendo. Solo lui riusciva a tirare fuori cose così ridicole, con quella nota provocante e carezzevole nella sua voce profonda, che la invitava a ridere con lui di tali sciocchezze.
Devo ammettere che la prima cosa che mi è venuta in mente alla fine di questo libro è stata: voglio un Rune tutto per me! E sfido chiunque di voi a non pensarla alla stessa maniera! Il libro mi è piaciuto, come se non si fosse ancora capito! È scritto bene e ha tutti gli ingredienti giusti per accontentare gli appassionati del genere. Aspetto con impazienza il prossimo. Quindi: libro consigliatissimo! Buona lettura!!
Recensione a cura di:
Editing a cura di:
Siamo giunti al terzo libro di questa magnifica serie sulle Razze Antiche, in cui veniamo a conoscere un sacco di creature magiche trascurate dalle altre serie Fantasy e Paranormal Romance: dopo draghi millenari e uccelli del tuono stavolta è il turno di approfondire la figura mitologica del grifone: una creatura con il corpo di un leone e la testa di un’aquila.
Parliamo del mitico Rune, un personaggio che abbiamo incontrato nei libri precedenti in quanto Primo delle sentinelle di Dragos. Il suo carattere è calmo e riflessivo, ma con una sottile ironia e un sarcasmo tagliente che lo rendono un magnifico puzzle da decifrare. Per non parlare del fatto che è un bonazzo da paura! Anche lui, come Dragos e Tiago, è una creatura che calca la terra da millenni innumerevoli, ovvero un essere al di là del tempo e dello spazio.
“Hai sprecato il favore che ti dovevo.”
“Ho fatto di peggio” disse lei. Gli toccò la guancia con un dito. “E potrei rifarlo ancora.”
Lui alzò gli occhi al cielo. Era un uomo straordinariamente attraente. “E allora?” disse lui. “Ti ho baciata e tu mi hai dato uno schiaffo. Sei una vera eroina!”
“Stai scherzando” disse lei.
“Vera. Eroina.”
L’eroina del libro invece è la vampira Carling, consigliera del Tribunale delle razze ed ex Regina dei vampiri. Si tratta di un personaggio particolarmente complesso: anche lei è viva da millenni (ha circa 4500 anni) ma al contrario dei wyr i vampiri nascono umani e vengono poi mutati in immortali, perciò non possiedono l’innata capacità di vivere un’eternità senza venirne scalfiti. Carling infatti sta mostrando segni di cedimento sotto il carico del proprio potere e della propria vecchiaia, ed è diventata un pericolo per tutti coloro che la circondano.
– Le faceva provare cose che non provava più da secoli. Quanto tempo era passato dall’ultima volta in cui aveva desiderato qualcosa? Era così tanto che neanche lo ricordava. Non doveva provare cose simili, desiderio, brama, e non doveva pensare, neanche per un momento, che la sua vita potesse inseguire qualcosa di tanto raro e fatalmente bello, perché non avrebbe mai potuto essere suo. –
Se il primo libro può essere considerato il più avventuroso e il secondo il più carico di passione, questo terzo libro può essere definito quello più intrigante: infatti, nonostante il ritmo sostenuto e l’assenza di avvenimenti particolarmente adrenalinici, ho apprezzato molto di più la trama di questo libro rispetto a quella dei precedenti. La costruzione dell’intreccio, con l’accumularsi di vari indizi ed elementi che portano via via alla scoperta di ciò che sta davvero accadendo a Carling mi ha letteralmente stregata e mi ha lasciata col fiato sospeso per tutto il libro. Il mistero è fitto e intricato e i tasselli del puzzle vanno al loro posto in modo metodico, man mano che Rune e Carling indagano e scoprono le origini del morbo vampirico e si rendono conto di avere capacità magiche al di là di qualsiasi immaginazione.
Ogni parola del libro è attentamente studiata per creare un effetto domino incredibile!
Ma non temete, la componente bollente della relazione tra il grifone e la vampira non verrà trascurata, anche se si presenterà per lo più nella seconda metà del libro. A dir la verità, è proprio la parsimonia con cui le scene di sesso sono state piazzate nel libro che ha permesso alla parte romantica di intensificarsi e alle indagini di mantenere un ritmo incalzante, e ho apprezzato questa scelta.
In ogni caso, l’intera vicenda copre l’arco temporale di pochi giorni, e Rune è per natura un seduttore perciò non rimarrete a bocca asciutta a lungo e assisterete a moltissimi istanti carichi di tensione sessuale e romanticismo.
Ho adorato la doppia natura di entrambi i personaggi: Rune è puro maschio alfa, ma allo stesso tempo è comprensivo e intuitivo, capace di comprendere l’animo femminile (in questo senso è l’opposto di Tiago e Dragos, che come sappiamo hanno combinato la loro buona dose di ca***te nel sedurre le loro compagne); Carling invece è una vampira all’apparenza fredda e asettica, in grado di uccidere e ferire senza ripensamenti, ma man mano che la storia prosegue Rune riesce a sciogliere il suo involucro di ghiaccio ed a scoprire una donna sensibile, fragile e che ha paura di morire, senza però lasciarsi dominare da questa paura. Finora Carling è diventata decisamente il mio personaggio femminile preferito di questa serie.
Non solo a Rune piacevano i film romantici e la moda femminile, ma sapeva anche fermarsi e chiedere indicazioni, quando si perdeva. E in più era sicuro della propria mascolinità.
Non dico altro sulla trama perché la verità che si cela dietro agli attacchi di Carling è così sconvolgente e originale che anche solo nominarla vi rovinerebbe la sorpresa. Vi dico solo che ho adorato quel particolare della trama! È raro trovare un simile tema affrontato in maniera così particolare (l’ultima autrice ad avermi colpita con una scelta così azzardata è stata Kresley Cole, ma non vi dico in quale suo libro se no capite subito di cosa parlo).
Carling fissava il mostro sopra di sé. Aveva il volto sfocato dalle lacrime che le riempivano gli occhi e che si rifiutava di versare. Lo sguardo spietato del mostro seguiva ogni tremolio rivelatore sul suo viso. Era inginocchiato sul suo corpo disteso, con le ginocchia ai lati dei suoi fianchi. Le ossa erano tutte sbagliate, sul viso, sul petto, nella braccia muscolose. Sembrava più un leone che un’aquila, in quella mezza mutazione. Mentre la teneva ferma riusciva a sentire gli artigli contro la sua giugulare. Quelli dell’altra mano erano affondati nel materasso di fianco alla sua testa.
Il corpo potente del mostro vibrava di tensione violenta, ma pur tenendola in una morsa da cui era impossibile liberarsi, con il palmo premuto sulle clavicole, non le aveva causato neanche un graffio.
Quando Tiago era stato così, si era sventrato per la sua compagna.
Era stata lei a fare tutto questo a Rune. Se l’erano fatto a vicenda
L’unica pecca a parer mio è nell’epilogo, che ho trovato un po’ affrettato se confrontato con la cura messa nei dettagli dell’intero libro. Restano infatti aperte alcune questioni personali sui rapporti tra le sentinelle di Dragos, che spero verranno sistemate del corso dei prossimi libri.
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Sensualità per entrambe le recensioni: