Per anni Kingsley Edge aveva avvertito Eleonor che sarebbe giunto il giorno in cui lei, l’amante di un rispettato prete cattolico, avrebbe dovuto scappare e nascondersi. Lei aveva sempre immaginato che quel giorno sarebbe scappata via con Søren. Ma invece, sta correndo via da lui.
Sapendo che Søren e Kingsley userebbero tutta la loro influenza per riportarla indietro, Eleonor sola, spaventata e senza un soldo cerca rifugio nell’unico posto dove gli uomini della sua vita non possono seguirla: l’abbazia dove la madre ha preso i suoi voti. Dietro i cancelli segregati del convento Eleonor si nasconde dall’uomo che ama e odia in egual misura.
Al tempo stesso non può nascondere la sua vera natura. Quando Eleonor diventa amica di una giovane e verginale suora, si trova a fare i conti con una sorprendente attrazione sessuale per la donna. Ma Eleonor non può rimanere per sempre, e il fascino della sua vita reale, dietro a quei cancelli chiusi, la richiama. Ma seguire il suo destino vorrebbe dire abbandonare Kyrie, un sacrificio che Eleonor si rifiuta di fare.
Il fascino del proibito. La tentazione del peccato. Il prezzo della passione non è mai stato così alto e Eleonor dovrà pagarlo se vorrà mai tornare a casa.
Appena ho cominciato a leggere le prime righe di questo libro ho tirato un grosso sospiro di sollievo, come mi succede un po’ a volte quando rivedo i miei più cari amici dopo anni di lontananza. Sollievo nel vedere che stanno bene, che va tutto bene tra di loro, e soprattutto che le cose non sono cambiate, se non in meglio.
Leggere le prime pagine e ritrovare Søren, Nora e Kingsley nel presente e scoprire tutte queste cose su di loro mi ha reso veramente felice.
“If she hadn’t loved Søren before, she would fall in love with him again for looking at her thirty-eight-years-old body with the same desire that had once gazed on her naked seventeen-years-old form.
…
Time had only increased Søren’s beauty. The gray in his hair could barely be distinguished from the blond. The years had sharpened his features, scraped off the rough edges, and sculpted him into a man worthy of all the respect and love she had to give him.”(“Se non avesse già amato Søren prima, si sarebbe innamorata nuovamente di lui per il modo in cui guardava il suo corpo di trentottenne, con lo stesso desiderio con il quale una volta aveva fissato la sua figura nuda di diciassettenne… Il tempo aveva solo aumentato la bellezza di Søren. Il grigio tra i suoi capelli riusciva appena a distinguersi dal biondo. Gli anni avevano affilato i suoi lineamenti, smussando gli spigoli, trasformandolo nell’uomo degno di tutto il rispetto e l’amore che aveva da dargli.” )
“The Virgin” racconta al suo interno diverse storie, l’ “ora” e soprattutto i ricordi di momenti importanti del passato di questa “Unholy Trinity” della Reisz, momenti che hanno cambiato le loro vite e lasciato un segno.
Vedere un amore, che nel tempo, riesce ad attraversare le difficoltà e resistere creando un legame più forte che mai, è qualcosa che mi emoziona sempre, la famosa favola che ti raccontano da piccola e che si ritrova con Søren, Nora e Kingsley, una favola un po’ kinky, ma pur sempre una bellissima favola. Osservare l’intimità che esiste tra Søren e Kingsley, che volte la Reisz mostra senza dover usare un mare di parole, è quasi imbarazzante, sembra di essere dei guardoni invidiosi colti sul fatto.
Nora, Søren, Kingsley e Juliette sono riuniti tutti in un castello in Scozia, nella segretezza più assoluta per un matrimonio. Tra chi e con chi? Fino alla fine tutte le possibilità e i dubbi rimangono in gioco.
I matrimoni sono quei momenti dove un po’ tutti fanno dei bilanci, i “se e i ma” vengono un po’ a galla e nella vita di Søren, Nora e Kingsley c’è stato un momento di profonda rottura, del quale tra di loro non hanno mai parlato, se non riferendosi ad esso come a “quell’anno”.
L’anno nel quale Nora scappò via da Søren, l’anno in cui rimase incinta di Kingsley decidendo poi di abortire, l’anno in cui Kingsley stesso scomparve dalla vita di Søren e per sua fortuna il suo esilio volontario lo portò ad incontrare Juliette. Perché è successo tutto questo? Perché lasciatemelo dire dal profondo del cuore e in inglese: Søren “royally fucked up” con Nora. E lei è stata abbastanza forte da lasciarlo, da essere coerente pur soffrendo in modo orribile per il distacco, ma è riuscita a staccarsi da lui.
“Once upon a time she thought the world would end if she ever to live without him.
And here she was, without him. And here was the world, spinning on its axis as usual.
She had survived the end of the world and found at the end a new beginning. And if she’d survived the end of the world, surely she could survive anything now.”(“Una volta aveva creduto che il mondo avrebbe cessato di esistere se avesse mai dovuto vivere senza di lui. Ed eccola qui, senza di lui. Ed era qui anche il mondo, che continuava a girare sul suo asse come al solito. Era sopravvissuta alla fine del mondo e alla sua fine aveva trovato un nuovo inizio. E se era sopravvissuta alla fine del mondo, certamente poteva sopravvivere a qualsiasi cosa, adesso.”)
Da questa storia, ai miei occhi, ne esce un Kingsley monumentale, Søren è sempre stato la sua forza ma anche la sua più grossa debolezza, però in questo caso la sua lealtà verso Nora è assoluta, questa volta ha compiuto una scelta, che per me, lo hanno messo su un altro livello in confronto a Søren. L’ho amato in tutto e per tutto, le sue debolezze, la sua lucidità e il suo cuore. Kingsley ama con tutto se stesso, è disposto a tutto, anche a soffrire e tirarsi indietro se è necessario, così come ha fatto con Juliette.
Per Nora ha fatto forse ancora di più, perché si è schierato contro Søren, prima in modo più sottile, sparendo dalla circolazione per proteggere la decisione della donna e poi affrontandolo, travolgendolo con la forza di un treno.
È anche grazie a lui che da tutta questa storia rinasce una nuova Nora, diversa, che forse Søren teme di perdere, ma che col tempo deve imparare ad accettare se la ama veramente.
“… That was the most scared I’ve ever seen her, and even then, she was thinking of you.’
Søren didn’t speak but he didn’t look away. He held Kingsley’s gaze unapolotegic.
‘It’s funny,’ Kingsley said as he made a sudden realization. ‘For over ten years I’ve thought one thing about her. Yes, she’s beautiful, beyond beautiful. Kinky. Smart. Every man’s dream. But I always thought perhaps… she wasn’t good enough for you. This little girl from Nowhere, Connecticut, with a nobody mother and a piece of shit father. How could she ever be worthy of you? Now I’m starting to think something different. You hide behind your collar and get to play God while the rest of us do your bidding and suffer the consequences. You get the glory. She get the bruises. Maybe it’s you who’s not worthy of her. Maybe it’s not you who’s worthy of me either.’ “(” ‘Non l’ho mai vista così spaventata, e anche allora, stava pensando a te.’ Søren non parló, senza distogliere gli occhi. Sostenne lo sguardo di Kingsley senza cercare di scusarsi. ‘É divertente,’ disse Kingsley facendo una scoperta improvvisa .’Per più di dieci anni ho pensato una cosa su di lei. Sì, ei è bellissima, più che bella. Kinky. Sveglia. Il sogno di qualsiasi uomo. Ma ho sempre pensato che forse… non era abbastanza per te. Questa piccola ragazza da Chissadove, in Connecticut, con una madre inesistente e un pezzo di merda come padre. Come avrebbe mai potuto essere degna di te? Adesso sto cominciando a pensare qualcosa di differente. Tu ti nascondi dietro il tuo collare e giochi a fare Dio, mentre il resto di noi segue i tuoi ordini e ne soffre le conseguenze. Tu ti prendi la gloria. Lei si tiene le ferite. Forse sei tu a non essere degno di lei. Forse sei tu a non essere degno, neanche di me.’ “)
In tutto questo “The Virgin” chi è? È una giovane novizia incontrata da Nora in “quell’anno”, una persona importante, che la aiuta in un momento in cui è veramente a pezzi, incerta e insicura sul suo futuro. Una persona innocente che però riesce a vedere con chiarezza attraverso la vita di Nora, e la spinge a cambiare e a scoprire le sue potenzialità, un nuovo aspetto di se stessa per poi tornare a combattere nel mondo reale.
Lo so, ho detto tutto e non ho detto niente. Ci sono tante cose che mi piacerebbe poter raccontare, ma non sarebbe giusto farlo. Bisogna solo aspettare e sperare che decidano di pubblicare la serie ” The White Years” in Italia.
La Reisz ha fatto sapere che ha finito di scrivere anche l’ultimo libro di questa serie, “The Queen”. Non vedo l’ora di poterlo leggere, anche se con un po’ di tristezza perché sta arrivando al termine una serie che è stata veramente una delle più belle ed emozionanti che abbia mai letto; però ho sempre pensato che la parola fine debba arrivare anche per le serie che si amano così tanto, e possibilmente prima che l’autore possa rischiare di fare un passo falso, pur di prolungare le cose, finendo poi per rovinarle.
n.b. la traduzione degli estratti dal libro è stata fatta da chi ha recensito il libro a puro scopo amatoriale per poter far leggeri gli stessi a chi non conosce la lingua inglese.