♦ Traduzione a cura di Ernesto Pavan.
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Sono passati sette mesi da quando Len Parker ha perso Cliff, il suo compagno da più di vent’anni, e non sa come comportarsi di fronte alla crescente attrazione che prova nei confronti di Chris, uno dei suoi braccianti. Esitante e ancora ferito, Len rimane freddo e distaccato fino a quando non viene convinto a dare a Chris delle lezioni di equitazione.
Appena uscito da una carriera trentennale nei Marines, Chris può esplorare per la prima volta in modo aperto la propria sessualità, ma ciò di cui ha bisogno più di ogni altra cosa è un po’ di pace. È convinto di non piacere a Len, almeno fino a quando non scava un po’ più a fondo; allora, armato di speranza, decide di dimostrargli che dall’amore può scaturire quella guarigione di cui sia lui che Len hanno un disperato bisogno.
Andrew Grey ha un vero e proprio dono nel saper raccontare in modo così delicato e dolce storie di amori così profondi e intensi come quello tra Cliff e Len, storie che, in alcuni casi, vengono interrotte da un destino avverso.
Quando muore una persona che si è amata così tanto ci si ritrova come Len: incapace di reagire, travolto dal dolore dell’assenza della persona amata, dalla mancanza di un suo tocco, di un suo abbraccio e i ricordi possono diventare più taglienti della lama di un coltello, perché in vent’anni le cose costruite e vissute insieme possono essere veramente tante e possono mostrare tutto il loro peso quando non si ha la forza di poterle affrontare “anche” come dei bei ricordi.
“Amore significa… guarigione” è un racconto breve che ci mostra il momento in cui Len prova a mettere da parte il dolore della perdita di Cliff, il suo compagno, e provare a ricominciare, a sentire qualcosa che possa essere diverso dal dolore. È la storia di un nuovo inizio per lui, o almeno dell’accettare che ci possa essere un nuovo inizio insieme a un altro uomo: Chris.
Nella serie “Farm” è il libro 4.5, ma in effetti Len e Chris li avevamo già visti insieme nei libri precedenti, ambientati nel ranch di Len e del figlio cresciuto da lui e Cliff, Geoff. Questo è una sorta di tuffo nel passato, per farci vedere come erano iniziate le cose tra Len e Chris, bracciante del ranch ed ex marine.
Mi viene un po’ da sorridere perché uno a mente fredda potrebbe dire: beh sí un uomo a cinquant’anni è giovane, ha diritto di rifarsi una vita, bla bla bla e non deve sentirsi in colpa nei confronti del compagno che ha perduto. Questa è la teoria…
Vale anche per noi lettori, quando una coppia che abbiamo amato non c’è più? Perché sinceramente anche io non faccio i salti di gioia quando i componenti di una coppia che mi è piaciuta molto si “riaccompagnano”, o meglio, mi sono ritrovata a capire benissimo quello che passava per la testa di Len, i suoi sensi di colpa, perché adoravo Len e Cliff, ma Chris mi stava piacendo tantissimo in questo libro.
E poi, come ciliegina sulla torta, adesso, mi trovo invece a pensare che mi sarebbe piaciuta una storia ancora più lunga e approfondita su Len e Chris, soprattutto per sapere di più sul passato di quest’ultimo.
Chris mi ha letteralmente conquistato, per il suo modo di saper entrare in punta di piedi nella vita di Len, per come è riuscito a capirlo e a dargli spazio senza fare troppa pressione. Dopo un primo momento di incertezza, creato dal comportamento un po’ scontroso di Len nei suoi confronti, Chris ha capito di avere una possibilità, ma di dover fare del suo meglio per non rovinare le cose. Il suo è stato un vero e proprio corteggiamento vecchio stampo, che non mi sarei mai aspettata da un ex marine, con trent’anni di servizio nel suo passato e che ha visto cose terribili, che hanno lasciato in lui ferite profonde. È un uomo sorprendente e alcune scene tra di loro sono state così romantiche da farmi leggere le pagine con i cuoricini al posto degli occhi.
Bello, bello, bello. È “solo” l’inizio della loro storia e senz’altro il loro rapporto non è destinato a essere semplice e facile da costruire, sia per Len che per Chris, ma come hanno detto loro sono due uomini speciali e meritano questa possibilità.
Recensione di: Editing a cura di: