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Recensione: “Bianco letale” di Robert Galbraith (serie Un’indagine per Cormoran Strike #4)

Care Fenici, oggi Lucia ci parla di “Bianco letale” di Robert Galbraith (serie Un’indagine per Cormoran Strike #4)

Quando il giovane Billy, in preda a una grande agitazione, irrompe nella sua agenzia investigativa per denunciare un crimine a cui crede di aver assistito da piccolo, Cormoran Strike rimane profondamente turbato. Anche se Billy ha problemi mentali e fatica a ricordare i particolari concreti, in lui e nel suo racconto c’è qualcosa di sincero. Ma prima che Strike possa interrogarlo più a fondo, Billy si spaventa e fugge via. Cercando di scoprire la verità sulla storia di Billy, Strike e Robin Ellacott – una volta sua assistente, ora sua socia – seguono una pista tortuosa, che si dipana dai sobborghi di Londra alle stanze più recondite e segrete del Parlamento, fino a una suggestiva ma inquietante tenuta di campagna.
E se l’indagine si fa sempre più labirintica, la vita di Strike è tutt’altro che semplice: la sua rinnovata fama di investigatore privato gli impedisce di agire nell’ombra come un tempo e il suo rapporto con Robin è più teso che mai. Lei è senza dubbio indispensabile nel lavoro dell’agenzia, ma la loro relazione personale è piena di sottintesi e non detti…
Finora il romanzo più epico di Robert Galbraith, Bianco letale è un nuovo capitolo dell’appassionante storia di Cormoran Strike e Robin Ellacott, ancora insieme in un thriller mozzafiato.

Strike si era lasciato un ampio margine di tempo per raggiungere il Pratt’s, perché gli faceva di nuovo male la gamba dopo due giorni in cui non era riuscito quasi mai a scaricare il peso dalla protesi. Aveva sperato che il convegno di tecnologia a Epping Forest, dove aveva trascorso tutto il giorno precedente, potesse offrirgli qualche intervallo di riposo, ma era rimasto deluso. Il sospetto era che il suo obiettivo, il socio appena licenziato da una startup, stesse cercando di vendere il concept della loro nuova app alla concorrenza. Strike era stato alle calcagna del giovane per ore, da uno stand all’altro, documentando tutti i suoi movimenti e le sue interazioni, sperando che a un certo punto si sarebbe stancato e riposato. Tuttavia, tra il caffè con i tavolini alti e il bar dove si consumava il sushi in piedi prendendolo con le dita direttamente dalle vaschette di plastica, l’obiettivo, in otto ore, non si era mai seduto. Venendo già da una lunga giornata di appostamento a Harley Street, togliere la protesi, la sera prima, e staccare l’inserto di gel che separava il moncone dalla tibia artificiale non era stata un’impresa facile. Mentre superava le fredde arcate bianco avorio del Ritz, Strike sperò che il Pratt’s avesse almeno una poltrona comoda bella grande.

Quello di cui vi parlo oggi è un giallo estremamente intricato dal titolo Bianco Letale: una nuova indagine per un detective affascinante e davvero insolito, Cormoran Strike, nato dalla penna di Robert Galbraith, alias J.K. Rowling.

Bianco Letale incomincia proprio dove avevamo lasciato i protagonisti nel libro precedente, a un matrimonio, quello di Robin con Matthew John Cunliffe, che si ritroverà a fine cerimonia con un sacco di spiegazioni da dare alla donna che ha appena sposato. Robin, infatti, non ha mai saputo che Cormoran l’ha cercata più volte per riprenderla con sé all’agenzia investigativa, dopo averla licenziata per essersi messa in pericolo. Comincia in questo modo per Robin un matrimonio che vedremo avere molte crisi, tante delle quali cominciate proprio a causa del suo lavoro investigativo e della gelosia che Matthew prova per il suo rapporto con Cormoran. Il caso di “Bianco Letale” comincia un anno dopo il matrimonio, adesso sono diventati soci nell’agenzia, ma fra di loro, almeno inizialmente, non vi è più quella complicità e amicizia che aveva contraddistinto il loro rapporto. È fuori di dubbio che fra il detective e la sua socia ci siano sentimenti inespressi, ma sembra che il destino faccia in modo che non ci sia mai il momento giusto di parlarne. Tutto diventa ancora più complicato quando uno strano ragazzo di nome Billy, che si intuisce sia mentalmente instabile, irrompe nell’ufficio di Cormoran affermando che anni prima è stato testimone di un delitto e ha visto seppellire un corpo. Un racconto a cui, nonostante le circostanze, il detective decide di credere. Le informazioni sono davvero poche e non sembrano portare a nulla di fatto, eppure, quando il ministro della Cultura li assume, quel racconto comincia ad acquisire ben altra importanza e i nostri due detective si troveranno alle prese con un’indagine tremendamente complessa. Ciò li porterà a contatto con tantissimi personaggi che hanno molti scheletri nell’armadio.

Cormoran Strike è uno dei personaggi più originali e intriganti del panorama letterario, quarantotto anni, fisico da pugile, ex militare, ha un arto artificiale che spesso gli procura dolore e gli causa gravi problemi. Odia questa sua debolezza, e spesso pretende troppo da se stesso, un po’ sovrappeso, spesso ammaccato e ferito, eppure affascinante come pochi, lo vedremo spesso attorniato da donne che subiscono la sua aura di tranquilla sicurezza. Un uomo deciso che non ha nessun desiderio di un rapporto stabile, anche se le lettrici più romantiche aspettano fin dal primo libro che quella sottile attrazione, che ha sempre permeato il suo rapporto con Robin, finalmente si concretizzi. Ma fino a questo momento l’autrice ci ha eluso dandoci solo momenti emozionanti che svaniscono in qualche secondo. I suoi casi sono portati avanti e risolti come nei gialli più classici, indizi sparsi qua e là, domande che sembrano innocue da cui trarre considerazioni, per arrivare poi all’intuizione che risolve il caso, regalandoci nel contempo momenti di grande azione.

Robin ha fatto uno sbaglio: non ha posto fine al suo matrimonio appena scoperto che Matthew si è comportato in modo ignobile. Ha tentato di portare avanti un rapporto che fa acqua da tutte le parti e che aggrava i problemi di panico che le sono rimasti dall’aggressione subita nell’indagine precedente. Il suo lavoro è ciò che ama di più, ed è terrorizzata al pensiero che Cormoran, una volta scoperta la sua debolezza, decida che lei non è adatta allo stress che il lavoro di detective comporta, mentre in realtà l’uomo la considera un elemento di grande valore e ha molto caro il suo aiuto e la sua amicizia. La sua paura più grande e che Charlotte, la donna che ha fatto tanto soffrire il detective nella loro lunga storia di ben sedici anni in cui si sono presi e lasciati più volte, ritorni nella sua vita, ora che ha fatto sapere che intende riprenderselo nonostante sia legata a un altro. Sono due personaggi forti e complessi, che non riescono a essere sinceri l’uno con l’altro e che per questo non sono felici. Il loro rapporto però pur essendo importante rimane sempre in secondo piano rispetto alle indagini che occupano la maggior parte della narrazione.

È un libro splendidamente strutturato, con una trama complessa, tantissimi indizi in cui il lettore si perde, strade narrative diverse che confondono e sembrano portare a vicoli ciechi. Fino a quando, con grande maestria, l’autrice tira i fili e fa emergere i loro collegamenti, creando uno meraviglioso mosaico in cui ogni tassello ha il suo posto preciso, e ci porta più vicino alla soluzione, che rimane sempre un mistero fino all’ultima pagina. E se è difficile far quadrare ogni più piccola minuzia, tenere desta l’attenzione del lettore per quasi settecentocinquanta pagine riesce solo a pochi. Un caso perfetto e originale per questo detective che a ogni nuova indagine mi colpisce sempre più favorevolmente, e che non vedo l’ora di ritrovare nella sua prossima avventura.

#1  Il richiamo del cuculo

#2  Il baco da seta

#3  La via del male

#4  Bianco letale

 

 

 

 

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