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Recensione:”L’elisir di Mantova” di Francesca Cani e Mariachiara Cabrini

Care Fenici,per l’Elisir di Mantova una coppia di recensioni! Vi parleranno di questo bellissimo romanzo Emanuela e Monica!

 

1815, autunno. Il maggiore austriaco William Roschmann viene trasferito a Mantova. Ferito durante la battaglia di Austerlitz, incontra una creatura all’apparenza fragile, ma con un cuore coraggioso. Lei è Matilde Vicolini, testimone di un orribile delitto. Durante i festeggiamenti in onore dell’imperatore d’Austria, Matilde incontra William e fra loro è subito passione. Ma una serie di attentati minacciano la vita di Matilde e ogni promessa di felicità sembra svanire fra complotti, omicidi e il nascente fervore indipendentista. 1846, primavera. Adam Roschmann, figlio di William e Matilde, viene espulso con disonore dall’accademia militare. Coinvolto in vicende torbide legate al gioco d’azzardo, si dedica a imprese che non dovrebbero riguardare un uomo del suo ceto. Ritornato nei luoghi natali si imbatte in Elena, un’amica d’infanzia. Elena Harting sta seguendo le orme del padre, lavora in ospedale e cura i malati proprio come fosse un vero medico. Testarda e intelligente, è troppo per un buono a nulla come Adam. Fra Verona e Mantova colpite da un morbo insidioso e la città di Vienna custode di molti segreti, il loro rapporto si trasforma in una pericolosa altalena di emozioni.

(Fonte Trama La Feltrinelli)

L’opera è divisa in realtà in due romanzi: nel primo i protagonisti sono William Von Roshman, un giovane ufficiale dell’esercito Asburgico d’istanza a Mantova e Matilde, una giovane amante dell’arte e della pittura, con un trascorso infelice e scioccante dal quale sta lentamente riemergendo.

Siamo nel 1815 e la storia d’amore ha come sfondo i tentativi di insurrezione dell’epoca a opera degli italiani che, con ogni mezzo, vogliono liberare il suolo patrio dagli invasori d’oltralpe. Personaggi opportunisti e biechi cavalcheranno il delicato momento storico per fare affari con i rivoluzionari incuranti dei sacrifici di vite da ambo le parti.

I due giovani hanno entrambi personalità e carattere, in particolare Matilde. Lei non bada alle differenze tra lei ed il giovane austriaco e infatti ne sposa (in tutti i sensi) la causa. La storia è avventurosa e ricca di colpi di scena.

Nel secondo romanzo troviamo il figlio dei due, allontanato dalla casa paterna a causa del disonore e della vergogna conseguenti a un episodio che verrà chiarito solo alla fine del romanzo. Il ragazzo conduce una vita dissoluta e priva di scrupoli, ma pur sapendo di far soffrire i genitori, è inchiodato a un modus vivendi libero e spregiudicato.

L’incontro con Elena, una vecchia amica d’infanzia che ambisce a diventare medico in un’epoca maschilista e soffocante, in una società (quella italo asburgica) rigida e piena di convenzioni obsolete, scatenerà in lui il desiderio di cambiare svincolandosi da una situazione senza via di uscita.

In questa seconda parte il fattore avventura è meno pronunciato. Prevale invece un’analisi attenta delle personalità dei protagonisti e della situazione della società dell’epoca, che finalmente si affaccia alla sospirata liberazione ed all’unità italiana.

Romanzo interessante e ben costruito merita sicuramente di essere assaporato fino all’ultima pagina.

 

 

Mantova, una incantevole città del Regno Lombardo Veneto. Due emozionanti storie d’amore, ma non “solo” due classiche storie d’amore.  William e Matilde nel 1815, Adam e Elena nel 1846: due periodi storici memorabili e decisamente poco tranquilli .

Come si può capire subito dalla descrizione  in quarta di copertina, il racconto si divide in due parti.

Cominciamo dalla prima, ambientata nel periodo d’inizio della Restaurazione.

Dopo il Congresso di Vienna e la sconfitta di Napoleone, le grandi potenze vincitrici cercano di “restaurare” lo status quo antecedente la rivoluzione francese, inizia cioè il periodo storico della Restaurazione, quando si sviluppa il processo di ristabilimento del potere dei sovrani assoluti in Europa e il tentativo anacronistico, in seguito alle sconfitte militari di Napoleone, di ritornare all’Ancien Régime. Mantova fa ancora parte del Regno Lombardo Veneto, regno costituito come area dipendente dall’impero austriaco. La situazione politica non è tranquilla, i soldati austriaci a Mantova rappresentano l’occupazione straniera, e i patrioti indipendentisti italiani, che si richiamano agli ideali nazionalistici, sono già al lavoro per promuovere una rinascita italiana attraverso il raggiungimento di un’identità politica unitaria, anche a costo di usare la violenza.

William, è un ufficiale dell’esercito austriaco che si è  guadagnato la gratitudine dell’Imperatore e la benevolenza della nobiltà viennese dopo essere diventato un eroe durante la  battaglia di Austerlitz.

Arriva a Mantova alla ricerca di una nuova vita, un’esistenza più affine al suo carattere e alle sue abilità.  Qui incontra Matilde, una fanciulla che apparentemente sembra fragile e quieta. Il loro amore cresce e si sviluppa in parallelo  ad una serie di delitti che sembrano non avere connessione, ma che invece sono strettamente collegati ad un tragico episodio del passato di Matilde.

La seconda parte del libro si sviluppa alcuni anni più tardi quando Adam, figlio di William e Matilde, si ritrova a Mantova. E’ il 1846, siamo alla vigilia delle cinque giornate di Milano, preludio alla prima guerra di indipendenza italiana. Adam, espulso dall’accademia militare, conduce una esistenza  priva di scopo, dedita al gioco d’azzardo e a frequentazioni ambigue. A Mantova incontra Elena, amica e compagna di giochi della sua infanzia. Elena è una donna intelligente e testarda che fa un lavoro decisamente inusuale per una donna a quel tempo: è di fatto un medico, anche se non ha potuto frequentare le scuole di medicina tradizionali precluse alle donne.

Non voglio raccontare di più del magico intreccio di questi due racconti per non rovinare la lettura a coloro che decideranno di affrontarla. Per me, appassionata di storia, leggere romanzi così ben ambientati è sempre una gioia. Si capisce subito che le due autrici nutrono un grande amore per la propria città: la ricostruzione dei luoghi e la descrizione dell’ambientazione del periodo storico di ogni singolo passaggio è particolareggiata e circostanziata. Ho avuto modo di visitare Mantova qualche anno fa e grazie a questa lettura scorrevole e descrittiva, mi è venuta voglia di ritornare per ripercorrere le strade e vedere i luoghi frequentati dai protagonisti del libro. Mi è successo in passato una sola volta, con Il Cavaliere d’Inverno e la favolosa San Pietroburgo.

I protagonisti sono ben caratterizzati e descritti, le loro storie emozionanti e avvincenti perché collegate  in modo accattivante sia alla realtà quotidiana del periodo storico che ai “grandi” protagonisti, i nomi che siamo abituati a leggere nei manuali storia.

Inoltre il collegamento tra le esperienze delle due coppie è un’eccellente idea che personalizza e contraddistingue il libro. Una sorta di filo del destino, una matassa che continua a dipanarsi snocciolando una serie di eventi ineluttabili che riportano i protagonisti a Mantova. Entrambe le coppie verranno a patti con i propri demoni, le proprie insicurezze e le proprie aspirazioni. Il loro destino si compirà in quella città e le loro vite muteranno decisamente direzione, dopo una serie di avversità e pericoli. Il coraggio, la caparbietà, la passione e l’amore sincero li accompagneranno verso scelte temerarie e inconsuete… insomma un libro che personalmente ho amato e  che consiglio vivamente di leggere.

 

 

 

EDITOR BARBARA KIRA FINI

 

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