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Recensione:Il Signore della rupe di Catherine Coulter

Care Fenici,Lucia63 vi racconterà Il Signore della rupe di Catherine Coulter…

Kiev, 916. Il mercato degli schiavi può riservare sempre qualche sorpresa, soprattutto in un paese straniero, ma il biondo e aitante vichingo Merrik Haraldsson ignora che, in un luogo del genere, il caso gli cambierà addirittura la vita. Tutta colpa della sua incapacità di resistere al pianto dirotto di un bambino disperato che viene strappato al fratello maggiore, trascinato via da un nuovo e violento padrone. Per compassione del piccolo, Merrik si lascia coinvolgere e va a rapire il giovane schiavo che, però, si rivela… una ragazza! Una ragazza che conquisterà il cuore del rude vichingo, anche se la vera identità sua e del fratellino contorneranno l’irresistibile turbine della loro passione con turpi intrighi e faide sanguinarie.

Non era stupida. Sapeva che cosa succedeva ai bambini lasciati nella fossa degli schiavi. Morivano. Lo aveva già visto accadere. Oppure lì in quello strano paese abusavano sessualmente di loro finché i loro padroni non si stancavano. Taby non sarebbe sopravvissuto a tale esperienza. Non pianse. Le lacrime appartenevano a un tempo remoto, un passato ormai confuso, offuscato e grigio, dopo che i nitidi contorni dei ricordi si erano sgretolati in fretta, così in fretta nella morsa della fame e della crudeltà e nella volontà assoluta di sopravvivere. Si chiese se non dovesse semplicemente farla finita adesso, perché non c’era motivo di andare avanti. Si era sforzata di sopportare, in passato, per il bene di Taby; si era detta: sopravvivrò per Taby. Ma era difficile. Anche se dentro di lei l’odio bruciava ancora intensamente, la sete di vendetta ardeva violenta, sembrava che non le fosse rimasto altro. Ma c’era Taby il suo fratellino. Aveva tenuto vivo il suo spirito, accesa la sua determinazione a vivere; se non ci fosse stato lui, se non avesse avuto bisogno di lei, se non avesse saputo che se moriva sarebbe morto anche lui, avrebbe chiuso semplicemente gli occhi per sempre.”

Lo storico di cui vi parlo oggi è Il signore della rupe di Catherine Coulter secondo libro della sua serie Vichinga, il terzo non è mai stato tradotto e anche adesso la Mondadori non ne fa parola, perciò possiamo presumere che questa trilogia rimarrà ancora una volta incompiuta.

Merrik è un mercante e si sta recando al mercato degli schiavi per comprarne uno per la madre. Ma, mentre si trova lì, vede un bambino di sei anni che piange disperato per essere stato separato dal fratello maggiore, comprato da un padrone che non sembra apprezzare il suo carattere ribelle. Merrik, senza neanche riuscirsi a spiegare il perché, prova un istinto di protezione enorme per quel piccolo indifeso e non solo lo compra, ma nottetempo per farlo felice rapisce il fratello che nel frattempo ha ricevuto una durissima punizione. Portato sulla sua nave, Merrik si accorge che il giovane sta molto male e, nel tentativo di curarlo, apprende due cose: la prima è che è stato frustato duramente e le ferite hanno provocato la febbre, la seconda è che non è un ragazzo ma una giovane donna che negli ultimi anni si è fatta credere un uomo, per impedire di essere ben più che picchiata. Se Merrik pensa di essersi meritato la sua riconoscenza, ben presto si dovrà ricredere: Lauren ha una lingua incredibilmente abile e una grande capacità di rasentare sempre punizioni per la sua insolenza. Eppure quella lingua che la mette sempre nei guai è anche la sua dote più grande, in grado di tessere meravigliose storie. Lauren, infatti, si rivela essere uno scaldo ben più bravo del loro e presto gli uomini rimangono affascinati dalle sue storie, ma l’arrivo a casa di Merrik cambia ogni cosa. I genitori sono morti, e ora è tutto di Erik il fratello maggiore, un uomo che tratta i suoi schiavi e persino la moglie come cose e metterà in moto una serie di eventi che porteranno Merrik ha sposare Lauren per proteggerla. Ma in questo modo la ragazza sarà costretta a rivelare la verità su se stessa e il fratello Taby.

Questa serie è caratterizzata da una narrazione cruda e veritiera della vita del tempo, che se da una parte rende tutto interessante, dall’altra la priva di gran parte del romanticismo. Lauren è una donna dai mille segreti, la vediamo sembrare impavida nel difendersi e nel difendere a spada tratta il fratellino. È stata capace di sopravvivere a due anni di schiavitù, ingannando i suoi padroni, e facendo sopravvivere un bambino di pochi anni, che risulterà essere davvero molto importante. Traditi senza sapere bene da chi, il loro avrebbe dovuto essere un destino ben diverso, e solo l’incontro con Merrik ha impedito loro di morire. Merrik da subito appare ben diverso dagli uomini che lo attorniano, è gentile, non approfitta degli schiavi per cattiveria, e si contrappone alla figura di suo fratello maggiore. Erik è un uomo che non esita a brutalizzare la moglie, a prendersi ogni schiava su cui posa gli occhi che sia consenziente o meno, un uomo crudele che finirà per ricevere la giusta ricompensa.

È un libro sicuramente insolito e originale, per la quasi totalità delle sue pagine. Merrik non è attratto in modo particolare da Lauren, certo la trova piacevole e a un certo punto la porterà nel suo letto, ma sarà Taby colui che amerà davvero. Lo ama come amerebbe un figlio, prova per questo bambino un sentimento assoluto, lo vuole sapere al sicuro e amato ed è disposto a difenderlo con tutte le sue forze. Per questo motivo ha ideato il rapimento di Lauren, e per lo stesso motivo farà qualunque cosa per tenerlo con sé. Sarà un grande dolore per lui sapere che non potrà allevarlo personalmente. Non vi è nessuna ragione per questo atteggiamento così particolare, la stessa Lauren per gran parte della storia sarà cosciente che ogni gentilezza di Merrik è causato dall’essere la sorella di Taby. L’ultima parte cambia completamento scenario, da una fattoria ci troveremo alla corte di Rollone, Duca di Normandia, dove verremo a capo di una spirale di tradimenti e congiure, in un intricato piano alla ricerca della verità. Carino, abbastanza scorrevole, ma non molto romantico anche se ho trovato la lettura piacevole.

 

  • La canzone del sole
  • Il signore della rupe

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