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Recensione: Vorrei solo averti qui di Kennedy Ryan Shot series #1

Review Overview

Titolo: VORREI SOLO AVERTI QUI
Titolo originale: Long shot
Serie: Shot #1
Serie originale: Hoops #1
Autore: Kennedy Ryan
Editore: Newton Compton
Genere: Sport Romance

 

Shot series:
1. Vorrei solo averti qui
2. Vorrei solo poterti odiare
2.5 Hoops holiday
3. Vorrei solo fidarmi di te

Iris è una giovane donna con grandi ambizioni che, dopo aver visto sua madre dipendere da uomini tutta la vita, è decisa a prendersi cura di se stessa in maniera completamente autonoma. La sua vita scorre secondo i suoi piani, finché un incontro casuale non le farà riconsiderare ciò che pensava di provare per Caleb, con cui ha una relazione da oltre un anno, e tutto ciò che pensava di sapere sull’amore.
August sta per raggiungere l’Olimpo dei giocatori di basket. Entrare a far parte dell’NBA è un sogno ormai realizzato, eppure sente che nella sua vita manca ancora qualcosa di importante e il suo cuore non fa altro che suggerirgli che quel qualcosa sia in realtà un qualcuno. Iris. Il loro incontro di una sera lo ha segnato profondamente, ma il tempismo e il destino sembrano accanirsi contro di loro.
Iris però non sta vivendo la vita da sogno che tutti credono spetti a una quasi-moglie trofeo di un celebre atleta. La sua quotidianità è tutt’altro che idilliaca e la sua vita ormai le scivola fra le dita. August è un miraggio, la sua stella polare, un inspiegabile punto di riferimento che la spinge a lottare per se stessa nella speranza che, prima o poi, lo possa raggiungere e cambiare le loro sorti.

Fenici, questo libro ha lasciato un segno molto forte dentro di me.
Il tema affrontato è quello della violenza domestica che, fortunatamente, non conosco in prima persona, ma ne ho sentito parlare tanto, e con rammarico devo dire che certe affermazioni superficiali le ho fatte anch’io, come per esempio “ma queste donne non possono andarsene subito quando gli uomini diventano violenti?”.
La dedica iniziale avrebbe dovuto farmi comprendere la natura dell’argomento trattato, ma, basandomi solo sul ricordo della trama, sapevo dell’incontro tra un ragazzo e una ragazza avvenuto in un momento sbagliato delle loro vite, ma che il loro amore sarebbe cresciuto fino a quando non si fossero ritrovati. Magari fosse stato tutto qui. Mi si è lacerato il cuore a leggere certe parti del libro, ma si è ricomposto quando è stata data un’altra possibilità ad alcune donne.
Vi riporto la dedica:

“Per Natalie, Paula e ogni altra donna risorta dalle proprie ceneri per raccontare la propria storia.” (Tratto dal libro)

Dopo questa lettura, la mia reazione a certe notizie sarà diversa, anche prima non le tolleravo e le condannavo, ma ora, ho una visione alternativa della vita di queste donne.
Questo romanzo è scritto molto bene, con una scioltezza che ti tiene incollata alle sue pagine; il linguaggio usato è crudo e diretto, ma non risulta mai volgare.
Non ci è dato sapere, nello specifico, i nomi delle città in cui la storia si svolge.
August, alla vigilia dell’ultima partita del campionato universitario di basket, si trova in un bar, vicino all’albergo dove alloggia la sua squadra; dovrebbe incontrarsi con il coach, ma questi ha dovuto portare la moglie in ospedale.
Non è una serata come tutte le altre, infatti il giorno seguente sarebbe stato il compleanno di suo padre, giocatore di basket nell’NBA, morto quindici anni prima quando lui ne aveva sei. August porta sulle spalle le aspettative di tutti, ma ha voluto finire l’università prima di diventare un giocatore professionista.
Visto che il coach non si è presentato, il ragazzo è in procinto di andarsene, però la sua attenzione viene catturata da una bellissima ragazza che sta guardando in televisione la partita dei Lakers, di cui è una tifosa sfegatata. I due ragazzi parlano molto, si raccontano cose che non hanno mai detto ad altri e tra loro si instaura un legame fortissimo.
Quando giunge il momento di rientrare, August vorrebbe baciare la ragazza ma perde il momento perfetto, lei ha il ragazzo e lui vorrebbe conoscere almeno il suo nome, che lei gli dice mentre si allontana: Iris.
August non riesce a togliersi quella ragazza dalla testa, ci pensa anche dopo che hanno vinto la partita, e mentre si dirigono nelle sale del palazzetto a festeggiare con tutta la squadra e i suoi sostenitori, miracolosamente la rincontra, ma lei è lì con il suo ragazzo che è un giocatore dell’altra squadra, Caleb. I due si conoscono bene, hanno frequentato gli stessi campi da basket, ma non sono mai diventati amici.
Caleb ha tutto quello che un ragazzo potrebbe desiderare: una famiglia importante, soldi e ora anche Iris; August non riesce a crederci.
Quando i ragazzi vengono selezionati per giocare nell’NBA, Caleb va ad Atlanta, la sua città natale dove risiede la sua famiglia, anche August voleva andarci, invece viene scelto da una squadra esordiente, i San Diego Waves.
Il ragazzo non è affatto contento, in una squadra così non potrà mai vincere il campionato e avere il suo anello, ma oramai è un esordiente e non può farci niente.
Vero la fine del campionato Caleb e August si incontrano durante una partita, tra i due c’è sempre una grande rivalità, Iris, nel frattempo, ha avuto una figlia da Caleb e lo segue alle partite, però quando lei e August incrociano i loro sguardi è come se un fiume di parole e connessione intensa passasse tra loro; Caleb se ne accorge e in un momento particolare del gioco rompe una caviglia ad August.
Il padre di Caleb, essendo un uomo influente, riesce a salvare suo figlio dalle ripercussioni per il brutto gesto.
August, non saprà se riuscirà più a giocare nell’NBA dopo l’intervento, ma anche il prezzo che pagherà Iris, sarà salatissimo.

“Io c’ero quando si ruppero gli argini. Anche se ero al sicuro nel mio distretto quando il mostro perse ogni freno e riversò una devastazione di acqua su New Orleans, io vivevo in quella città. Vidi la distruzione lasciata dietro di sé da quella tempesta bestiale. Raccogliemmo frenetica te le nostre cose e lasciammo la nostra casa per andare in un posto più elevato. La mia famiglia fuggì per sopravvivere. Ma ci fu chi restò troppo a lungo. Rimasero là, quando sarebbero dovuti fuggire. Non vissero abbastanza per pentirsene. In questo momento, sto per fare lo stesso errore. Sono rimasta quando sarei dovuta fuggire. Mi sono resa conto dell’istante esatto in cui questo mostro ha perso ogni controllo. La sua furia, la sua rabbia si precipitano contro di me come un muro d’acqua.
Mi travolge come un vento di burrasca. Io sono la devastazione che lui ha lasciato dietro di sé.” (Tratto dal libro)

Per concludere non mi resta che consigliarvi di leggere questo libro, insegnerà tanto a voi quanto ha insegnato a me.
Buona lettura.

 

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