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Recensione: “Tornare a casa” di Cooper Davis (serie Boys of Summer #2)

 Care Fenici, oggi Ipanema ci parla di “Tornare a casa” di Cooper Davis (serie Boys of Summer #2)

 

L’uomo che gli è accanto fa meno paura di quello che lo fissa dallo specchio. Le credenziali da vero macho di Hunter Willis sono tutte in regola, come il motore della sua Harley. Da bravo ragazzo del Midwest, ogni giorno si mette in sella a quella moto da vero duro per andare a lavorare in cantiere e magari farsi qualche birra con gli amici. I suoi weekend da single sono ravvivati da hockey e baseball.

Poi però il caldo dell’estate lo ha stregato e lo ha fatto innamorare del suo miglior amico, l’agente di borsa super sexy Maxwell Daniels. L’Harley è al sicuro in garage, ma Hunter ha deciso di scardinare i confini della sua sessualità e uscire allo scoperto.  E ora che si è innamorato, vuole fare le cose per bene. Ha perfino chiesto a Max di sposarlo, e Max ha accettato. Ma prima del loro matrimonio primaverile da sogno nel Vermont, devono vedersela con la minaccia più grande al loro amore. Le loro famiglie.

E non si tratterà solo di passare sotto l’attento scrutinio del clan Daniels. Vorrà dire anche affrontare paure profonde e represse e segreti che all’improvviso tornano a galla. I due ragazzi saranno costretti a decidere se la loro è stata solo un’avventura estiva… o un amore che potrà fiorire anche nel gelo dell’inverno.

Attenzione: questo romanzo contiene un protagonista profondamente innamorato di una macchina per fare il pane, panico da giorno delle nozze, travestimenti erotici e zero spose isteriche.

Hunter e Max sono innamoratissimi, e hanno deciso di sposarsi. Ma entrambi devono dirlo alle rispettive famiglie, ignare del fatto che loro due, amici per la pelle da una vita, stanno insieme e sono una coppia. Il primo viaggio che compiono è verso la consapevolezza che non sarà per niente facile comunicare ai parenti che sono entrambi gay e pazzamente innamorati l’uno dell’altro.

La quarta di copertina mi ha conquistato, ho subito pensato “Che bello, un romanzo dove viene affrontato il coming-out in famiglia, immagino con tutta una parte ben caratterizzata che riguarda lo stupore iniziale, forse lo shock di prendere coscienza di avere un figlio omosessuale, e per di più innamorato del suo migliore amico, l’elaborazione dell’eventuale “lutto”, la preoccupazione di cosa dirà la gente, quella, invece, dei pericoli a cui la coppia andrà incontro”. Insomma, mi aspettavo di leggere un bel romanzo con contenuti interessanti che andavano oltre l’innamoramento, il corteggiamento, il dirsi il primo “ti amo”. Il coming out in famiglia non è mai semplice, tenuto conto delle implicazioni sociali che comporta, e un romanzo che tratta questo argomento mi sembra meritevole, sempre che il tutto venga affrontato con la dovuta accortezza. E… sono rimasta delusa.

Hunter viene praticamente costretto ad accettare un invito da parte della famiglia di Max, che in realtà lo accoglie con una freddezza spaventosa; padre e sorella (di Max), infatti, si comportano con lui quasi ignorandolo, salutandolo a malapena. Vengono sistemati in due camere separate, e immediatamente viene fatto loro capire che i genitori e la sorella gemella non sono per niente disposti a comprendere questa loro “intemperanza”. Max protesta, dicendo che sapevano “quanto importante Hunter fosse per lui”, ma apprendiamo quindi che non aveva proprio specificato “quanto importante” fosse: in pratica Max non ha detto realmente come stanno le cose tra loro due. La prima cena si svolge tra chiacchiere vane e freddo polare, i due amanti vanno a dormire, si svegliano in piena notte perché sentono la mancanza l’uno dell’altro, si incontrano in una delle due camere, fanno sesso, perché il sesso risolve ogni problema. La sorella, maleducata, la mattina dopo entra nella camera dell’ospite – come si permette? – e li becca nudi e abbracciati insieme; inorridita e urlante scende in cucina a far caciara. La tragedia si risolve con una tazza di caffè, neo calumet della pace, da parte del marito della sorella, e si prosegue. Tocca al padre far capire esattamente come stanno le cose, convoca Hunter, reo di aver “convertito all’omosessualità” Max, in un tête-à-tête, e gli dice pari pari che farà di tutto affinché quel matrimonio non si faccia. Perché? Perché per Max è un grande errore.

Ma Hunter è certo dell’amore del suo futuro sposo, ed è disposto ad affrontare anche le prove più dure. Un sigaro fumato in cortile, dopo cena, e la sorella Leah si commuove al punto che, tutto il suo essere contraria a quell’unione, crolla come un castello di carte, e da quel momento diventa la maggiore sostenitrice di quel matrimonio, addirittura si offre di organizzarlo lei. Poco più in là, succede lo stesso anche con il padre, duro, inflessibile, gelido e poi si scioglie come un ghiacciolo sotto il sole. Baci, abbracci e dichiarazione di eterno amore condito con pagine interminabili di sesso.

Un’uscita speciale in un locale gay per stemperare un po’ la crisi rientrata, e zac! Max si trasforma in cross-dresser, lasciando trapelare che quello è il suo fetish da sempre, e teme che il suo amato non lo voglia più sposare dopo che avrà scoperto questo suo segreto inconfessabile. Ma l’amore di Hunter supera le montagne più ripide, ed ecco che invece il futuro maritino si arrapa da morire e di nuovo pagine e pagine di sesso sconfinato.

In pratica niente conflitti, niente riflessioni, niente trama: si alzano da letto, si stropicciano gli occhi, vanno in bagno, poi in cucina, mangiano, si baciano, fanno sesso, si vestono, vanno a fare shopping o in un club, tornano a casa e dormono. E si ricomincia tutto da capo il giorno dopo. Ogni due per tre si dicono quanto sono belli, quanto sono sexy e quanto si amano, e via, vissero felici e contenti con un bel matrimonio tutti insieme a parenti e amici.

Insomma, un romanzo senza spina dorsale, consigliato a chi ama questo tipo di lettura senza impegno.

 

 

 

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