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Recensione: “Sublime” di Christina Lauren

Care Fenici, pronte a leggere la recensione di Nayeli del bellissimo Sublime di Christina Lauren?

Lucy non sa come sia arrivata ai margini di quella foresta, vestita solo di un abito di seta e con un paio di sandali ai piedi. Ma quando vede Colin capisce di essere lì per lui. Colin non è mai stato affascinato da una ragazza come Lucy. Ogni giorno che passa le loro vite si intrecciano, e anche se Lucy inizia a ricordare più della sua vita – e la sua morte – nessuno dei due è disposto a rinunciare a ciò che hanno, non importa quanto sia impossibile. E quando Colin trova un modo per stare fisicamente con Lucy, portando se stesso sull’orlo della morte, dove la sua realtà e Lucy si sovrappongono, la gioia di stare insieme per quei brevi momenti rubati soffoca tutto nel mondo esterno. Ma alcune linee non dovevano essere incrociate…

La protagonista femminile di questo romanzo, Lucy, si risveglia in un bosco senza memoria di sé e del contesto da cui proviene. Da questo momento ogni esperienza è fonte di crescita e di informazione, per lei e per noi. L’unica cosa che sente è un legame fortissimo con Colin. Si parte quindi da una tabula rasa, per scoprire, di volta in volta, piccoli dettagli, e arrivare alla soluzione dell’enigma solo nell’ultima riga.

«Sei qui per la colazione?» le chiede. Quella voce è una vibrazione che le attraversa il corpo. «Ultima chiamata…»

Lei riprova ad aprir bocca, e ciò che le sfugge non è esattamente quello che si aspetta; e nemmeno la fa dissolvere in uno stormo di corvi. «Penso di essere qui per te.»

Non volendo dire troppo della trama, per non spoilerare, l’unica cosa che posso anticiparvi è che si tratta di una storia d’amore giovanile, molto intensa, ostacolata da diversi problemi, anche di natura prettamente “fisica”. Ma a questa ricerca di una unione si affianca anche la ricerca di un significato: lei va alla scoperta di una identità e uno scopo, mentre lui va alla ricerca di qualcosa che dia un senso alla sua vita.

Occhi color grigio scuro incontrano i suoi, e sono vivi, si agitano come un oceano tempestoso, lo trascinano a fondo.  E lui si lascia annegare.

È in assoluto il primo Romance Horror che leggo (e certamente la cover italiana non aiutava a distinguere il genere, a differenza di quella originale), in ogni caso…  sono rimasta stupita e affascinata.

È come se l’avessero mollata giù e lei stesse aspettando, ancora sospesa, che la sua caduta faccia rumore.

La grande bravura del duo che si fa chiamare Christina Lauren ha fatto sì che questo romanzo non avesse nulla da invidiare alle atmosfere, al ritmo e alla suspence dei maggiori esponenti dell’horror. In più, però, ci regala uno spessore psicologico, descrittivo, emozionale e stilistico che autori più asciutti e più “maschi”, come King ad esempio, non riescono a trasmettere. Qui c’è la capacità di far sentire le percezioni di un personaggio incorporeo, di una persona che viene attratta in modo irrazionale, di un legame che esiste senza giustificazione.

Una corrente gli scorre nelle dita e gli rilassa i muscoli. Lei è come una costellazione che vive nel suo palmo.

La lettura è in terza persona al presente, molto incalzante, focalizzata sul qui e ora, togliendo prospettiva al passato-futuro, e perfettamente efficace nel rendere l’inconsapevolezza di chi non sa cosa stia succedendo.

Sente una pressione crescerle nel petto, un palloncino che si gonfia per un qualche indescrivibile bisogno fino a quando è così forte, così pieno, che ha l’impressione che le si spezzino le costole dallo sforzo. È rabbia.

Ho adorato ogni singola riga di questo romanzo. Un po’ perché lo stile di queste autrici mi incanta, sia che scrivano di erotico che di Paranormal, e un po’ perché ho vissuto nella stessa incertezza dei protagonisti, ansiosa di scoprire come gli eventi si sarebbero evoluti, se avrebbe vinto l’amore o il demonio, e devo dire di non essere ancora convinta di aver colto una risposta precisa. Perché l’amore di Colin e Lucy viene vissuto né in modo altruistico né egoistico, semplicemente i due ragazzi si muovono spinti dall’istinto, senza capire se la direzione sarà quella giusta, e senza riuscire a immaginare le conseguenze di qualcosa che sembra pericoloso ma anche così buono, puro, immacolato e ingenuo.

Colin prende tempo e istintivamente si passa la lingua sul piercing.
«Ci penso» gli dice, ha l’alito che profuma di pioggia e petali di fiori. «Vorrei baciarti fino a farti impazzire dalla voglia.»

 

 

 

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