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Recensione: “Shanna” di Kathleen E. Woodiwiss

Trama

Inghilterra 1750: Shanna Thahern, bellissima figlia di un facoltoso mercante inglese residente in un’isola dei Caraibi, viene mandata dal padre a Londra per un anno, con un piano preciso: trovare un marito tra i nobili inglesi ed entrare così, finalmente, in quel mondo di aristocratici che, nonostante le abbondanti ricchezze, è sempre stato precluso ai Thahern. Shanna non trova nessuno che risponda ai requisiti e, per liberarsi dall’imposizione paterna, pensa di risolvere il problema sposando un condannato alla forca, l’affascinante Ruark Beauchamp, che ha nobili natali, ma è accusato di omicidio e quindi condannato a morte. Egli accetta ma in cambio pretende che il matrimonio venga consumato allo scopo di avere un erede prima di essere impiccato. Ma il destino decide diversamente. Shanna riparte per le Americhe credendosi vedova, mentre Ruark Beauchamp viene salvato, venduto come schiavo e imbarcato per le isole del Sud….
Qui, il giovane viene acquistato proprio dai Thahern e, fatalmente i due sposi si ritrovano: lui è lo schiavo, lei la figlia del padrone. Shanna, però, è ben intenzionata a non rivelare il suo segreto. Del resto, Ruark è lì sotto falso nome e tutto si può nascondere, ma il desiderio, la rovente passione spinge i due l’uno verso l’altra, irresistibilmente ed inesorabilmente. Shanna non può farne a meno di Ruark, né lui di lei: sempre insieme, malgrado le mille disavventure, vivono il loro amore difendendolo contro tutto e tutti.

Recensione

Questo é il primo libro della Woodiwiss che ho letto e che mi ha fatto innamorare di questa scrittrice e dei romanzi storici.
La Woodiwiss ha una prosa evocativa. Già dalle prime pagine si riesce ad immaginare tutto ciò che lei ha descritto, come in un film. Dalla carrozza che attraversa il selciato delle strade bagnate e nebbiose di Londra sulla strada per il carcere di Newgate, a quando incontra Ruark per la prima volta nella sua cella.
Shanna ci porta da Londra, attraverso l’Atlantico, a Los Camellos, su una nave pirata diretta verso un’isola nascosta nei Caraibi, alla natura selvaggia della Virginia. Le descrizioni sono vivide ed è un susseguirsi di colpi di scena per l’intero libro. Penso che la maggior parte dei romanzi della Woodiwiss siano più georgiani che Regency (metà e fine 1700) con capelli incipriati, le fibbie sulle scarpe e i volant sulle camicie da uomo e le perifrasi fiorite e definite da molte obsolete, ma che ci fanno immedesimare ulteriormente nell’epoca.
I suoi personaggi sono ben caratterizzati e perfettamente integrati nel periodo storico.
Ruark, il protagonista, è un personaggio favoloso. Un maschio alfa all’ennesima potenza, ironico, bello ma anche intelligente e astuto, tanto che studiando una situazione a lui avversa, riesce comunque ad avvantaggiarsene.

“Il viso dell’uomo era davvero bello, con magnifiche sopracciglia scure arcuate nitidamente, un naso sottile e dritto, una bocca ferma ma quasi sensuale. Anche la linea della mandibola era forte e snella.
Poi gli occhi di Shanna incontrarono i suoi; se un’ombra di dubbio era rimasta, venne immediatamente fugata quando guardò al di là delle ciglia folte e nere dentro i profondi occhi d’ambra accesi da fiamme dorate.”
«Ruark?!»
«Proprio così, amore mio.»

Inizialmente Ruark è intrigato da Shanna, e le sue risposte sono ironiche, audaci ma non dichiarazioni d’amore.
Shanna invece risulta ai più antipatica, snob, viziatissima, orgogliosa e testarda. Ci sono, però alcune considerazioni da fare al riguardo:

– Shanna è vittima dell’epoca, un’epoca in cui era normale che i matrimoni fossero combinati dalla famiglia ed erano considerati pari a dei contratti d’affari, alleanze con cui rafforzare le finanze o acquisire maggior potere. Per cui il fatto stesso che il padre le conceda un anno per scegliere lei stessa un marito alla sua altezza è un privilegio ed è indice di quanto Shanna sia cresciuta nella bambagia. Il suo atteggiamento è tipico della donna ricca a cui è sempre stato concesso tutto e quindi non è nella sua indole rassegnarsi al ricatto del padre.
– Ruark è un condannato a morte per aver assassinato una cameriera e quindi la diffidenza è d’obbligo.
– Ruark é furibondo con Shanna perché lei non ha rispettato la sua parte dell’accordo e questo sommato alla sua condanna non fa di lui un uomo affidabile.
– Shanna, nella seconda parte del romanzo, è vittima delle convenzioni sociali per cui una nobildonna non può abbassarsi a sposare uno schiavo, per quanto affascinante sia. Secondo me la sua lotta interiore è realistica: è combattuta tra l’amore per suo marito e l’amore per il padre che non vuole deludere.

La sua evoluzione psicologica ed emotiva quindi si dipana lentamente e solo quando sta per perdere tutto, avrà il coraggio di affrontare ciò che prova e capire il valore del suo uomo e la profondità dei propri sentimenti.
Non si può tralasciare che Shanna risulti anacronistica di almeno un paio di centinaio d’anni come mentalità e sogni di indipendenza, vista la società maschilista e patriarcale del tempo in cui vive, ma è proprio questo suo essere forte che mi ha fatto apprezzare il suo personaggio.
Ho amato pazzamente Ruark, la sua tenacia, i suoi sentimenti che non ha paura di riconoscere, il suo essere gentiluomo pur avendo un carattere forte e volitivo. Il suo personaggio regge tutto il libro, anche quando Shanna ci porta all’esasperazione con la sua testardaggine.

Fiamme Sensualità Medio

Recensione a cura di:

LadyWolverine

Editing a cura di:

Elettra

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