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Recensione: “Sarai mio per sempre” di Melanie Marchande (Secretary Series #3)

 

 

Lei lo ingaggia per impersonare il proprio pseudonimo, ma non aveva considerato che lui le avrebbe rubato il cuore.”

Kimberly è una scrittrice, ma i suoi libri non hanno raggiunto il successo che si aspettava. Per questo motivo prende una decisione avventata: cominciare a pubblicare con lo pseudonimo di Landon Steele, un uomo con un carattere focoso e dominante che scrive in prima persona. Quando Mister Steele viene invitato in un prestigioso show televisivo, però, Kimberly è nei guai. Non ha altra scelta se non assumere qualcuno che impersoni la sua falsa identità. E Josh, un aspirante attore, sembra proprio fare al caso suo…

C’è un momento preciso, quel momento spazio temporale, quel soffio, quando improvvisamente ti rendi conto che qualcosa è sfuggita totalmente al tuo controllo, al punto che ormai ha acquisito una vita propria. Non sei più tu a condurre e la situazione è ufficialmente passata dall’essere “complicata” a un “porca puttana”.

Care Fenici, oggi vi parlo di una novella di appena 9 capitoli che appartiene alla serie Secretary Secrets della Marchande ma, contemporaneamente, stravolge le nostre aspettative in quanto troviamo un’inversione di ruoli: i personaggi non sono gli stessi e alcuni dettagli rendono questo scritto differente, seppure in linea con lo stile Marchande che già abbiamo potuto apprezzare con i primi libri della serie.

Ho sempre voluto fare la scrittrice.”

Sebbene mi piacesse il genere fantasy, mi resi conto ben presto che mi mancava la concentrazione necessaria per inventare cinque nuove lingue e una mappa mondiale, prima ancora di iniziare a scrivere qualcosa di interessante. Così cominciai a ridimensionarmi, gravitando verso storie semplici basate sui personaggi. Spero ancora un giorno di scrivere il prossimo Signore degli Anelli, ma per il momento mi sta bene mantenere tutto su scala ridotta.”

Cominciamo con una riflessione. Mi viene naturale domandarmi se questi due aspetti caratteristici delle sue storie, ovvero l’enfatizzare la plausibile piacevolezza delle donne formose contro ogni stereotipo moderno e la scelta di raccontarci di autori di romanzi erotici (uomini o donne non conta in questo frangente), non siano in realtà piccoli scorci della personalità o del vissuto interiore della Merchande che, attraverso i suoi racconti, in qualche modo ci fa intravedere una piccola parte di sé, chiaramente se il lettore desidera coglierla.

Ma torniamo alla storia: in questa novella i protagonisti sono Kimberly e Josh. Lei, scrittrice di romanzi erotici, dolcissima e intimamente insicura, con il “complesso delle forme abbondanti” come lo chiamo io, è alle prese con una situazione di assoluta emergenza: desiderosa di raggiungere la fama come scrittrice, ha deciso di pubblicare i suoi scritti sotto falsa identità, ma non una qualsiasi, altrimenti saremmo qui a parlare di niente, no! Kimberly decide di fingersi uomo, il sexy e dominatore Landon Steele.

Tutto procede per il meglio sino a quando l’autore non viene invitato ad apparire in televisione in un programma nazionale, ottimo trampolino di lancio per uno scrittore emergente ma… come potrete indovinare, anche un’occasione eccellente per un attacco di panico di dimensioni galattiche, se consideriamo il piccolo dettaglio che Kimberly non è affatto Landon. E così ecco apparire nella storia Josh, un ragazzo completamente differente dallo stereotipo di maschio dominante che i fan e la stessa Kimberly hanno in mente. Lui è un attore ancora non noto, che salta da un provino all’altro. Sin dal primo incontro e per tutta la storia, assistiamo al percorso di conoscenza e avvicinamento che passa inevitabilmente per incomprensioni, screzi e momenti decisamente caldi e passionali, per giungere poi al capitolo conclusivo, che ovviamente non menzionerò assolutamente!!! Ma che avrebbe meritato qualche pagina in più…

Di questa lettura ho apprezzato senza dubbio l’idea dell’autrice di ribaltare i ruoli; la scrittura e lo stile della Marchande restano sempre fluide e concise, pochi fronzoli, nessuna divagazione di sorta per aumentare il numero delle pagine, il racconto è sempre in prima persona e narrato dal punto di vista di Kimberly. Posso ormai dire che questo è un tratto caratteristico dell’autrice. In linea generale, personalmente, lo apprezzo. Tuttavia, in questo caso, penalizza la trama e i suoi protagonisti. Si riesce appena a sfiorarli e non c’è il tempo materiale di appassionarsi ed entrare nella storia perché tutto avviene davvero in pochissime pagine. Perfetto per una novella che intermezza due libri come per la prima parte della serie, non così efficace per un primo racconto in cui ai protagonisti si dovrebbe, prima di tutto, dare tempo e modo di appassionare e coinvolgere il lettore. Mi dispiace particolarmente non aver potuto conoscere meglio Josh, un personaggio con tanto potenziale che resta al momento, inesplorato. Penso che i due protagonisti avrebbero molte più cose da raccontarci, così come le scene passionali tra loro che sarebbero potute essere definite maggiormente o curate con più attenzione per regalarci maggiori emozioni.

Una breve traccia tratta dagli ultimi capitoli però, mi lascia pensare, e sospettare, che tutto sommato fosse proprio questo l’obiettivo che si era riproposta l’autrice. So che è prevista per il prossimo mese, l’uscita di un altro libro della Secretary Secrets e non mi sorprenderebbe se incontrassimo nuovamente Josh e Kimberly e potessimo approfondire la loro conoscenza. D’altronde, se consideriamo l’inversione di ruoli e la differenza caratteriale dei personaggi delle due storie, possiamo ipotizzare che la Marchande ami giocare con le parole e i personaggi, mettersi in gioco e stupirci senza avere timore del nostro giudizio. A questo punto, penso sarà inevitabile prenotare il prossimo libro e scoprire se le mie deduzioni abbiano fondamento o meno.

Mi rendo conto ora di ciò che mi mancava: non l’amore

o il romanticismo, e certamente non un uomo,

ma semplicemente qualcuno che mi capisse. Qualcuno con cui condividerlo.”

Devo necessariamente valutare ciò che ho letto, non le mie elucubrazioni, ecco il motivo del mio voto. Sarei davvero curiosa di sapere cosa ne pensate voi.

In generale, direi che si tratta di una lettura leggera e piacevole per trascorrere un’oretta in compagnia di un libro.

Recensione a cura di:

 

Review Overview

Voto La Min 3,5

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