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Recensione: “Salem Witches: the Truth” di Alessandra Uscè

Salve Fenici, Maljka ci parla di “Salem Witches: the Truth” di Alessandra Uscè

 

Salem, 1692. In un mondo dove la caccia alle streghe regnava ormai in ogni luogo, presso Salem village si verificarono dei fatti che portarono alla morte di anime innocenti, perchè accusate di stregoneria, da giovani ragazze chiamate afflitte. Dorothy Good, una bambina di soli quattro anni viene accusata di stregoneria e imprigionata insieme a Sarah Good, sua madre. Assiste alle torture da parte dei puritani, abitanti di Salem e timorati di Dio. Essi le uccidono la madre, obbligandola ad assistere alla sua morte e con essa anche la sua anima verrà strappata via. La piccola Dorothy giura vendetta e divenuta adulta scopre di essere una strega pura, diretta discendente di Aradia, regina della magia, e mette in atto il suo piano di distruzione verso coloro che le avevano inflitto tanto dolore. Ma l’amore busserà alla sua porta, conoscerà e si innamorerà di James, un cacciatore di streghe. Intanto a Salem giunge una donna molto potente che si rivelerà non essere la persona che tutti pensano. Dorothy inizia a far giustizia per sua madre e le sue “sorelle” uccise ingiustamente, ma qualcosa di ancora più oscuro trama alle sue spalle e si ritroverà di fronte ad un’ardua scelta. Il destino di Salem e quello di Dorothy è ormai segnato.

Il mio nome è Dorothy Good, sono una cittadina di Salem village, una piccola località sita nel cuore del nord America, e quella che sto per raccontarvi è la mia storia. Avevo solo quattro anni, quando ciò che si abbatté a Salem cambiò del tutto la mia vita e quella di chi mi stava intorno. Era il tempo della caccia alle streghe, donne e uomini venivano accusati facilmente di stregoneria e, con altrettanta facilità, rischiavano di perdere la vita. Bastava semplicemente essere accusati da qualcuno, o possedere un animale, o fare uso di erbe curative, per ritrovarsi a dover affrontare un processo ed essere inevitabilmente condannati e uccisi.

Vorrei fare innanzitutto una premessa: prima di scrivere questa recensione ho avuto modo di parlare con l’autrice per chiarirmi alcune idee, in quanto, fin dalle prime pagine, ho notato che molti avvenimenti rimandavano alla serie Salem; ho scoperto così che proprio in funzione del fatto che alcuni episodi non avevano incontrato il suo apprezzamento, ha deciso di individuare la sua protagonista in Doroty Good, che effettivamente è presente nella serie come personaggio secondario. Essa è una figura storica realmente esistita che viene inserita nel contesto storico ben strutturato che trova le sue origini dallo studio attento di quel tempo passato. Doroty Good è quindi “anche” un personaggio che troviamo nella serie tv Salem (che io ho adorato!!) ma in questo libro l’autrice ci invita a scoprire la sua vera storia, documentata e tramandata nel tempo.

Detto questo… Se vi piacciono le streghe e la loro storia non potrete non amare questo libro.

Ci troviamo alle prese con la vera storia delle streghe di Salem, una cittadina del Nord America, più precisamente nella contea dell’Essex, in cui moltissime donne vennero barbaramente torturate e uccise per mano di puritani ignoranti e stolti, perché credute pericolose e capaci di utilizzare la magia nera.

Doroty Good, la protagonista, ci fa rivivere insieme all’autrice e con minuzia di dettagli, un viaggio incredibile, intessuto di misteri, vendette e amori dove male e bene sono in continua lotta e dove l’attenzione del lettore è sempre tenuta molto alta grazie ai continui colpi di scena.

Anche le amanti delle storie d’amore non resteranno deluse! La protagonista sul suo cammino ritroverà James, un bambino che le ha salvato l’anima quando tutto era ormai perduto, che le era accanto durante l’esecuzione di sua madre, molto tempo prima, e che ora è diventato uomo. I loro destini si intrecceranno nuovamente.

In questo romanzo troverete molti rimandi storici; ci verrà spiegato cos’è il Triskell, un simbolo celtico molto antico, scopriremo le origini storiche legate al culto della dea Lilith e soprattutto conosceremo la vera storia di Doroty Good e della sua vendetta, che trova radici nell’omicidio di sua madre, cui dovette assistere ancora piccolissima a soli quattro anni di età; la sete di vendetta si annidò nel suo cuore fino a farle perdere l’anima pura nell’oscurità più profonda.

 

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