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Recensione “Roseblood” di A.G. Howard

Certo che di fantasia questa scrittrice ne ha tanta! Io che sono una fan del fantasma dell’opera ero curiosa di vedere cosa poteva aggiungere in più l’autrice ad una storia che tocca già tutte le corde del sentimento umano. Ed ecco che la Howard crea una storia nuova ma collegata alla prima, quasi un proseguimento, una seconda opportunità per il fantasma di ritrovare il suo amore perduto.

E la rende dark, talmente dark da sconfinare in certi passaggi nell’horror. La storia infatti, si incentra su un amore malato che si spinge al limite per ottenere ciò che anela, perdendo di vista la ricchezza di ciò che possiede già.

La storia è decisamente YA, i protagonisti sono, infatti, ragazzi vicini ai 18 anni che si trovano coinvolti per un oscuro disegno del destino e, attraverso loro, la Howard ci rende la sua personalissima e poetica versione della storia rendendo davvero immortale l’amore tra Christina e il fantasma. Lo stile scelto è ampolloso ma adeguato al racconto perché crea una sovrapposizione tra le due storie, rendendo più credibile la storia.

«Sì, mio adorabile ragazzo selvaggio», disse alla fine. «Col senno di poi, mi rendo conto di averti tenuto chiuso in gabbia, al buio, per troppi anni. Adesso ne paghiamo le conseguenze e temo il fato che si abbatterà su entrambi».

Devo dire però che trovo eccessive le lunghe digressioni che l’autrice usa nelle sue spiegazioni; si ha la sensazione che, benché ogni cosa venga spiegata a fondo, in realtà non si spieghi niente. Peccato anche che la storia acquisisca una connotazione eccessivamente fantasy ma del resto, visto l’argomento, non poteva essere altrimenti. Bellissimo invece lo schema scelto dall’autrice per rimettere ogni tassello al proprio posto e le ambientazioni che si materializzano davanti agli occhi del lettore mentre vengono descritte.

Eppure, era innegabilmente reale. Reale abbastanza da sentire la sua carne sulla mia, da assaporarne il fiato a pochi centimetri dalle mie labbra.

Infine, benché la storia assuma dei contorni macabri, vi invito a leggere le spiegazioni dell’autrice sulla nascita di questo romanzo perché aggiungono quel qualcosa che lo fa apprezzare di più.

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