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Recensione: “Prima nemici” di Virginia Henley

Lucia ha avuto il piacere di leggere un bellissimo storico, “Prima nemici” di Virginia Henley: ecco la sua recensione!

Inghilterra, 1066: le armate di Guglielmo il Conquistatore sbarcano sulle coste per conquistare Londra. Per il piccolo feudo di Godstone l’invasore normanno ha il volto di Guy de Montgomery, giovane condottiero determinato a fare di quella terra il suo nuovo dominio. Ma è qui che Guy si scontra con l’orgoglio ribelle e altezzoso dell’incantevole lady Lillyth, rimasta vedova dopo la battaglia di Hastings. E quando il nemico si rivela d’indole nobile e generosa, oltre che forte e affascinante, comincia per Lillyth la battaglia più difficile, quella della passione… Amore e onore, cavalleria e desiderio: due animi diversi e lontani si intrecciano in una sola fiamma che risplende nel più aspro dei conflitti.

Lady Emma era arrivata a cena decisa a fare suo il cavaliere più alto e più forte che ci fosse stato. Si sentiva perduta senza un uomo, si sentiva tradita dal marito, come se l’avesse abbandonata e quanto prima l’avesse rimpiazzato, tanto più sicura si sarebbe sentita. Osservò il gruppo di cavalieri ancora disponibili dopo aver eliminato Guy, i suoi fratelli e Rolf. Vedendo come si stavano mettendo le cose, anche Hugh Montuose era fuori dalla competizione. C’erano tre uomini seduti vicini. Avevano scoperto quanto fosse buona la birra inglese e anche il cibo semplice che veniva servito sempre con tanta generosità in quel nuovo paese. Emma formulò un piano, avrebbe flirtato con tutti e tre, i quali quindi avrebbero litigato per lei, forse si sarebbero anche battuti, e il più forte di loro sarebbe stato il vincitore.

Mentre Guglielmo il Conquistatore si sta apprestando a invadere e conquistare l’Inghilterra, la dolce e bellissima lady Lillyth vede morire tutti i suoi sogni, costretta dal padre a sposare un cavaliere rozzo e violento che è anche il fratello maggiore dell’uomo che lei ha sempre amato. Fortunatamente per lei, dopo una devastante notte di nozze, il marito viene richiamato in battaglia, e le verrà comunicata la sua morte proprio dal cognato, tornato però gravemente ferito.

I normanni stanno vincendo, e si avvicinano sempre più al maniero di Godstone, ora pieno solo di donne e contadini incapaci di difendersi, per questo la madre di Lillyth, rimasta a capo della sua gente, decide di arrendersi e sperare nella pietà del nemico. A prendere possesso di queste terre è Guy de Montgomery, un valente cavaliere, e i suoi due fratelli André e Nicholas, che lui ha allevato dalla morte dei genitori. I due giovani cavalieri dal sangue caldo, appena vedono la bella Lillyth, la desiderano nel loro letto e per questo litigano furiosamente fra di loro. Tutto finisce nel momento in cui Guy vede il motivo del loro alterco e decide che la giovane donna è sotto la sua “protezione” mentre la combattiva Lillyth finisce nella camera che il giovane condottiero ha scelto per sé, decisa a sfidarlo e a non concedersi. Guy non intende piegarla con la violenza ai suoi desideri, e inizia con lei un’opera di seduzione programmata nello stesso modo certosino con cui preparerebbe un assedio. Per Lillyth è sempre più difficile resistere a questo nobile cavaliere che si sta rivelando migliore dei sassoni che ha conosciuto durante la sua vita. Pian piano la loro passione diventa un sentimento potente, e Lillyth si scopre sempre più innamorata del bel cavaliere, ma mentre lei comincia a sognare un futuro con un Normanno, Guy deve tenerle nascosto di non essere libero e di aver lasciato qualcuno ad aspettarlo.

Virginia Henley è spesso stata paragonata a Bertrice Small e i suoi libri sono sempre stati sia osannati che criticati, per i suoi personaggi femminili fuori dagli schemi e i suoi eroi dall’armatura un poco appannata. Le sue eroine non sono mai svenevoli dame bisognose di protezione, ma donne forti e volitive che, spinte dal loro grande orgoglio, spesso prendono decisioni ben poco romantiche. Lillyth non fa eccezione, una volta scoperto di essere stata ingannata non esita un secondo ad andarsene, per poi pentirsene, ma ancora peggio tenterà di fare un gesto estremo per punire Guy. Anche Alison, la madre di Lillyth, è una donna estremamente forte: saputo che il marito è morto e che il feudo presto verrà attaccato, esorta le donne rimaste alla fortezza a fare tutto ciò che è in loro potere per sopravvivere e non importa se questo vuol dire andare a letto col nemico o con chi potrebbe avere ucciso i loro congiunti, ricordando loro che in ogni caso gli invasori si prenderanno con la violenza ciò che vogliono. Piegata ma non vinta, è orgogliosa come una regina e piena di tale buon senso che Guy le permetterà di mantenere pressoché intatte le proprie mansioni. Avrà anche una parte importante nell’inganno verso la figlia, che conosce molto bene, e che sa non essere in grado di sopportare la verità, troppo orgogliosa per piegarsi ad una situazione che non può essere cambiata, perché Lillyth non ha ancora capito che una donna deve afferrare la felicità come può.  Sono molte le coppie che in questo libro intrecciano la loro vita, anche se forse le loro storie non sono particolarmente romantiche. Tante le figure femminili che emergono durante la lettura: Edwina, la ragazza innamorata di Aedward, che deve combattere con l’amore che il giovane ha sempre provato per Lillyth, ma che non si arrende; Morag la strega; Edyth, che prova rimorso per non aver ceduto al ragazzo che amava prima che questi andasse in battaglia per non tornare. Tantissimi personaggi ben caratterizzati che ci accompagnano in questo lungo storico, pieno di intrighi, di battaglie, di uomini d’onore con qualche piccola pecca, ma anche di nobili che approfittano della vittoria per indulgere nei loro meschini piaceri, godendo nel violentare e uccidere donne indifese. Uno storico molto bello, pieno di azione e di un amore fuori dagli schemi, uno di quei libri che rileggi sempre con piacere, e che ormai purtroppo è sempre più difficile trovare.

 

 

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