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Recensione: “Perfect – L’ultimo inverno” di Dora L. Anne

Un viaggio in Norvegia voluto dal destino.
 Tre mesi di tempo per conoscere un ramo della famiglia finito nel dimenticatoio.
E non solo.
Giunta in terra straniera, Devon incontra Kjell, ma i due hanno caratteri molto diversi tanto da scontrarsi alla prima occasione.
Lei. Dolce, ma anche determinata e testarda, non chiede altro che poter tornare a casa, nella sua amata Londra.
Lui. Rude e arrogante, è da sempre abituato alla solitudine ed è immune ai sentimenti.
Nessuna breccia sembra in grado di avvicinarli.
L’amore però conosce percorsi segreti e l’incendio inizia a bruciare controcorrente tanto da opporsi al divario che divide i loro mondi.
Fino a quando ignorarsi a vicenda non sarà più possibile perché, a volte, ciò che è giusto in base alla logica è sbagliato secondo le strane regole del cuore.
Riusciranno a comprendersi davvero? A vincere su tutto?
Niente è come sembra: bisogna solo decidere se e quanto valga la pena rischiare.

Quella dei due protagonisti dal carattere forte che si odiano così visceralmente da arrivare ad amarsi è una trama piuttosto classica. Tuttavia devo dire che, intrecciata al contesto nordico, alla ricca ereditiera, al sicario dal cuore tenero e, non ultimo, un ottimo stile narrativo, ha generato un mix interessante, realizzato con cura, con tutti i crismi che il genere letterario richiede (tira e molla credibili, ostacoli che spuntano al momento giusto, personaggi che sono forti senza risultare arroganti o antipatici…).

Non muovo nemmeno un muscolo: ho il corpo intero devastato da lei. Colmato da lei. Letteralmente invaso tanto forte mi scorre nelle vene alimentando una sete crescente che da solo non riesco a lenire.

Inizia un po’ lentamente, con un eccesso di introspezione che rischia di appesantire un po’ la lettura, ma questo aspetto diventa un elemento importante e coinvolgente nelle fasi successive, in cui si sviluppa attrazione e amore tra Devon e Kjell.

Devon. Che strano nome. Eppure le calza bene. Elegante e delicato, proprio come sembra lei. Permetto a quel singolare suono di scivolare su ogni nervatura della mia lingua, lo assaporo piano, poi lo registro anche nella mente lasciandogli lambire i sensi accesi quasi fosse una vellutata carezza.

Finale che avrei preferito meno retorico e favolistico ma, come ho detto, è un racconto che, per quanto ben fatto, non esce dagli schemi del romance senza sorprese.

Lo consiglio a chi ama le storie ben scritte e molto calde, coinvolgenti, passionali, contrastate, con maschi forti e virili, che nascondono un lato tenero, e con donne forti ma a cui piace cedere al loro lato fragile, più femminile.

È un romanzo narrato in prima persona, intimista, impostato più sul sentimento che sull’azione (che comunque non manca), che appagano un lettore in cerca di una lettura di evasione, piacevole e appassionata.

Il desiderio di rivedere Kjell è un bisogno crudele, un impulso che mi consuma a fuoco lento secondo dopo secondo. Lo sento scivolare piano tra i pensieri, nella coscienza, punge il cuore e lì rimane fermo, saldo malgrado gli ultimi fatti accaduti.

 

 

 

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