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Recensione: “Parigi, amore e altri disastri” di Marta Savarino

Buongiorno Fenici, a Emanuela non è piaciuto il libro di Marta Savarino, venite a scoprire perché…

Si può resistere al profumo dell’amore quando Parigi si veste di primavera?

Nadia vive a Torino, è giovane e un po’ cinica, con molto senso dell’umorismo e un talento per i disastri sentimentali. Carina e spavalda, si aggiudica il lavoro dei suoi sogni, diventando l’assistente personale del supermanager Andrea Gilardi, scapolo d’oro e irriducibile dongiovanni.

Travolta all’istante dal fascino del giovane imprenditore, il cui irresistibile profumo la inebria oltre ogni dire, Nadia si innamora perdutamente, mentre lui imperterrito colleziona fidanzate.

Un giorno, in modo del tutto inaspettato, Andrea la invita a cena e nella notte appassionata che trascorrono insieme i romantici sogni della ragazza sembrano avverarsi. Peccato che al mattino per lui sia già tutto finito.

Furiosa e col cuore a pezzi Nadia fugge a Parigi in cerca di pace, ma un profumo, quel profumo, torna improvvisamente a sconvolgerla ancora. Tra una fuga e un batticuore la disillusione ha però un gusto amaro e l’affascinante manager sembra avere davvero poche chance di riconquistare la testarda ragazza…

Mi ero accostata a questo libro dopo la bella esperienza di Tutta colpa del tè, ma sono rimasta terribilmente delusa da questa nuova prova della Savarino. Il romanzo, innanzitutto, sembra un po’ una brutta copia del più sfruttato soggetto romantico: la ragazza brava e capace, assistente del belloccio di turno che non se la fila per niente, ma che improvvisamente si accorge di lei e trascorre tra le sue braccia una notte di fuoco, per poi scaricarla il mattino dopo. Orrore!

Non esisteva tema più scontato. La storia, poi, continua con scaramucce a distanza e ripicche infinite fino all’ovvio lieto fine.

Lei che annusa l’aria dove cammina il tizio, come se trasudasse chissà che divino aroma, è una delle scene più ridicole che ho trovato nel libro. La scrittura è molto povera, quasi scarna, non riesce più di tanto a dare energia alla mente di chi legge: è un encefalogramma piatto. Anche le scene hot hanno poco di hot e molta noia. Non sono veramente riuscita ad appassionarmi al romanzo, né tanto meno ai personaggi… peccato!

 

 

 

 

 

 

 

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