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Recensione: “L’orribile karma della formica” di David Safier

Tracy oggi ci parla di un libro bellissimo e particolare: “L’orribile karma della formica” di David Safier

Kim Lange sa benissimo di essere un’arrivista disposta, per la carriera, a sacrificare tutto, marito e figlia compresi. D’altra parte, così facendo, è arrivata a condurre il più noto talk-show televisivo di Berlino ed è all’apice del successo. Ma il destino è sempre in agguato, ed ecco che un assurdo incidente pone fine alla sua vita. O no? Kim non si sta divertendo per niente: ha preso una gran botta in testa e le sembra di sprofondare in un immenso buco nero. Quando riemerge dal blackout, si sente strana, il suo corpo non è quello di sempre, ha una testa gigantesca… un addome assurdo… sei gambe… Orrore! È diventata una formica! La sua vita mal spesa deve essere espiata, e questa è la punizione. Per di più, con i suoi nuovi occhietti da insetto, finisce nel giardino della sua ex casa, dove assiste impotente alle manovre della ex migliore amica che gira attorno, smorfiosa, al suo ex marito. Ora, per la ex Kim, c’è un solo modo per correre ai ripari: rimontare al più presto nella scala delle reincarnazioni per tentare la difficile risalita da insetto a essere umano. Ma la strada purtroppo è lunga, e non c’è più molto tempo. Attraverso quante altre orribili forme animali dovrà passare? Molte: da porcellino d’India a verme, da scoiattolo a vitello, fino a rinascere in una docile cagnetta, e in ciascuna di queste reincarnazioni verrà messa alla prova per dimostrare che il suo sciagurato cattivo carattere è cambiato.

Quando me lo hanno consigliato, ammetto di essere rimasta piuttosto spiazzata dal titolo, ma appena ho iniziato a leggerlo, non sono riuscita a smettere.

È uno dei libri più divertenti e anche più profondo che abbia letto in questo periodo, perché alterna situazioni a dir poco assurde, a insegnamenti davvero importanti.

Ma procediamo con ordine.

La presentazione è quella di una favola frizzante e moderna, che comincia così:

Il giorno in cui morii non fu affatto divertente. E non solo a causa della mia morte.

La protagonista è Kim Lange, una dinamica conduttrice di show televisivo di Berlino che finalmente, dopo aver strenuamente lavorato per la sua carriera, sacrificando persino la famiglia, vede coronare il suo sogno di essere nominata a un premio ambitissimo.

Nella serata in cui si prepara per l’evento – che purtroppo corrisponde al compleanno della sua unica e amata figlia – si sofferma a valutare la sua vita, dal rapporto deteriorato con il marito a causa della sua ambizione, al fatto che lui si occupi di tutto, dalla casa alla bambina, per darle la possibilità di sentirsi realizzata.

Potrebbe sembrare che Kim sia addolorata per ciò, invece, con ironia e una certa leggerezza, archivia il tutto come “destino” e, per la grande sera, ciò che occupa la sua mente è il meraviglioso vestito che ha ordinato da un famoso stilista e la cotta che ha per un suo affascinante collega, che li porta a letto insieme dopo aver ritirato, come vincitrice, l’ambito premio.

Ma il karma torna a farsi sentire e la stessa notte, per un banale quanto improbabile incidente, Kim perde la vita.

Si potrebbe pensare: “bene, se l’è andata a cercare”. Ma a quanto pare, il destino riservato alla nostra rampante protagonista ha appena iniziato a tessere la sua trama.

Kim si risveglia nel corpo di una formica, allucinata e incredula, ritrovandosi di fronte una incarnazione di Budda, che le comunica che dovrà fare ammenda della sua vita da umana e guadagnarsi “la luce eterna”.

In che modo?

Sprigionando energia positiva.

E che ci vuole? Diremmo noi poveri ingenui.

«Se… se tu sei Budda e io sono rinata… perché nelle sembianze di una formica?”»

«Perché non ti sei meritata niente di diverso.»

Il percorso sarà lungo e complicato, perché Kim non ha assolutamente idea di come si compiano buone azioni e anche perché il suo unico e vero scopo è tornare nella sua forma umana, ritrovare sua figlia e suo marito, nelle cui vite si sta insinuando una donna, vecchia amica di famiglia, che vuole finalmente occupare il suo posto sia nella casa che nel cuore delle persone a lei care.

Ci riuscirà?

Forse avrebbe vita facile se la donna fosse meno caparbia e geniale in alcune situazioni, nella quali mette a frutto la sua intelligenza, per poter realizzare il suo piano: riavere indietro l’affetto della figlia.

Assistere al proprio funerale le scatena dentro il “cuore di mamma”, realizzando che nella sua interessante vita si è lasciata alle spalle l’unica cosa che veramente desidera, ossia veder crescere la sua creatura e farla felice.

Troverà un compagno di “sventura” che non è altri che… Giacomo Casanova, un personaggio divertente e carismatico, che vi farà sorridere non poco con la sua indolenza e la sua cortesia da uomo “vecchio stampo”. Aiuterà Kim nelle sue varie evoluzioni e incarnazioni: da formica a porcellino d’India, a verme, a scoiattolo e così via fino ad essere una dolcissima cagnolina, che era la sua ambizione originale.

I vari stadi di animale sono divertentissimi e vi faranno amare queste creature (o magari provocare disgusto), ma vi indurranno a osservarle in modo diverso.

Credo proprio che da oggi in poi, quando incontrerò un rappresentante del mondo animale, sarò più gentile e mi chiederò: e se fosse la reincarnazione di qualcuno che conosco? O di qualcuno che ha portato il mondo alla rovina? O peggio ancora… se fossero dentro di me?

«Anche i dittatori nascono in una forma diversa» replicò Buddha.

«E cioè?»

«Come batteri intestinali.»

Mentre mi figuravo Hitler e Stalin che scorrazzavano nell’intestino retto, vidi l’immagine di Buddha profondamente impressa nei miei tre occhi frontali.

La narrazione della storia è a dir poco geniale, con il punto di vista di Kim che ci porta all’interno dei suoi pensieri e dei suoi umori, coinvolgendo il lettore non poco.

Ho riso, mi sono commossa e ho meditato, perché, andando oltre la storia, ci si sofferma sulla propria vita, sulle proprie scelte, su quanto abbiamo e quanto vorremmo realizzare, salvo poi chiederci quanto di tutto quello vale davvero le nostre forze e il nostro tempo.

Può un libro insegnare tutto questo?

Direi che l’autore è riuscito nel suo intento, in modo leggero e con una scrittura fluida e accattivante che, sono sicura, coinvolgerà anche voi.

Buona lettura!

 

 

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