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Recensione: “L’isola delle camelie” di Tabea Bach

Care Fenici, oggi Emanuela ci parla di “L’isola delle camelie” di Tabea Bach

Viaggi di affari, party esclusivi, un lussuoso appartamento a Monaco e, soprattutto, un marito affascinante che vuole al suo fianco una donna all’altezza. A trentacinque anni Sylvia ha una vita che tutte le invidiano, e che lei stessa ha sempre pensato di desiderare. Finché un giorno, da un passato lontano, riemerge con forza una figura ormai dimenticata: sua zia Lucie, di cui aveva perso ogni traccia dopo un misterioso scandalo familiare, le ha lasciato in eredità un vivaio in Bretagna. Un’ottima occasione per il marito Holger, immobiliarista di grido, che trova subito un acquirente interessato. Mancano solo quattro settimane alla vendita, eppure quell’inaspettato dono risveglia in Sylvia un’ondata di ricordi e di emozioni: le spensierate corse in riva al mare con la giovane Lucie, dagli occhi color fiordaliso che ricordano tanto i suoi. Ma perché all’improvviso la zia è sparita e pronunciare il suo nome è diventato un tabù? E perché Holger cerca di dissuaderla dal visitare la tenuta? Spinta da un impulso irresistibile, Sylvia si mette in viaggio per la Bretagna. Lo spettacolo che la accoglie è di una bellezza mozzafiato: un’isoletta coperta da centinaia di camelie in fiore, in ogni sfumatura del rosa e del bianco. E quando al tramonto le maree sommergono il sentiero che unisce l’isola alla terraferma, Sylvia si ritrova racchiusa in un luogo magico, dove Solenn, l’anziana vivaista dai modi ruvidi, e Maël, appassionato floricoltore, la introdurranno ai segreti e alle piccole cure indispensabili per far sbocciare i fiori più rari e i sogni più inconfessati…

Un bel romanzo scritto da un’autrice tedesca nuova di zecca; piacevole la storia e ben scritto, l’ho divorato in poche ore.

Pur basandosi sul solito cliché della saga familiare e dell’eredità inaspettata che porta nella vita di Sylvia, la protagonista, lo sconvolgimento di un uragano. È una bella lettura, articolata e sviluppata con maestria e con spunti interessanti e nuovi.

L’autrice, partendo da un’accurata ricerca sulla pianta delle camelie e sulla sua coltivazione racconta la storia della bella isola in Bretagna dove la zia di Sylvia ha creato la sua piantagione di pregiate camelie, condividendone la bellezza con la compagna Solenn, con il vecchio giardiniere e con il giovane e talentuoso Mael.

Quando la donna vi arriva proveniente da Monaco, dove ha lasciato per qualche giorno un marito in carriera e il suo lavoro di successo, pensa di trattenersi il tempo necessario per constatarne il valore in attesa di venderla. Invece, questo luogo paradisiaco darà alla sua vita uno scossone e le sue convinzioni crolleranno sotto i colpi del mare in burrasca.

Attraversare la passerella che unisce la terraferma all’isola sarà per Silvya come attraversare un ponte sulla vita e vedere cosa c’è dall’altra parte gliela cambierà.

Toccherà con mano l’amore, quello vero, e ne sarà travolta. Questo l’aiuterà ad aprire gli occhi sull’aridità della sua esistenza in Germania e il colpo peggiore arriverà proprio da chi meno si aspetta.

Ho apprezzato l’ambientazione che appare molto realistica e ben descritta, i personaggi interessanti e veri e la storia in generale, che appare credibile e convincente.

Evidentemente le autrici tedesche si confermano ancora una volta regine dei romance e delle belle storie.

 

 

 

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