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Recensione “L’esercito dei 14 bambini. Cielo in fiamme” di Emmy Laybourne (serie Monuments 14 #2)

Intrappolati in un supermercato, i fratelli Dean e Alex hanno dovuto imparare a sopravvivere. Insieme ad altri dodici ragazzi hanno costruito un rifugio sicuro, lontano dal caos circostante. Ma questa fragile pace non è destinata a durare. Sapendo che le armi chimiche hanno reso tossica l’aria all’esterno, in grado di trasformare gli esseri umani in creature assetate di sangue, Dean decide di rimanere nel covo insieme con Astrid e alcuni dei ragazzi più piccoli, mentre Alex è determinato a uscire per ritrovare i genitori. Un piccolo gruppo si avventura così nell’oscurità e nella devastazione, approfittando del riparo temporaneo di uno scuolabus. Se riuscissero a raggiungere l’aeroporto di Denver, potrebbero forse ottenere una via per la salvezza. Ma il mondo là fuori è più spaventoso di quanto si sarebbero mai aspettati…

A chiunque trovi queste pagine: ecco qui un problema matematico.

Otto ragazzini, che non possono essere esposti all’aria per più di 30-40 secondi senza andare incontro a conseguenze orribili e attacchi psicotici, devono fare 107 chilometri su un’autostrada buia a bordo di uno scuolabus sopravvissuto ad una spaventosa grandinata e a uno schianto contro la vetrina di un supermercato Greenway. I ragazzini potrebbero essere aggrediti o trovarsi di fronte ad un numero imprecisato di ostacoli, tra cui assassini chimicamente stravolti, ladri, predoni, posti di blocco e altre complicazioni impreviste.

Calcolate le probabilità del loro arrivo all’aereoporto internazionale di Denver dove, credono, verranno soccorsi.

Questo è il secondo capitolo della serie “Monuments”, un romanzo distopico e apocalittico ambientato nel 2024 e, a detta delle case editrici, per ragazzi tra gli 11 e i 16 anni.

Molti, forse troppi, hanno trovato in questo romanzo un degno rivale di Hunger games, ma a parer mio non gli si avvicina neanche lontanamente (nonostante io abbia visto solo i film e i libri mi aspettino sullo scaffale).

Li avevamo lasciati alle prese con nuvole di sostanze tossiche che ricoprivano la città, subito dopo la difficile decisione di dividere il gruppo per tentare di cercare aiuto a Denver, mentre gli altri ragazzi restavano all’interno del supermercato.

La narrazione è principalmente basata sui fratelli Dean e Alex, che hanno deciso di dividersi: uno per prendere il bus e andare a cercare soccorsi, l’altro per “gestire” al meglio le situazioni all’interno del market. Questo a parer mio ha causato scelte particolari per l’autrice, scene che a volte sembrano surreali per ragazzi così giovani.

Ci sono più colpi di scena rispetto al precedente capitolo, ma ho comunque trovato la scrittura molto lenta, colpevole forse il fatto che siano scritti per ragazzi, o forse perché io a sedici anni leggevo tutt’altro tipo di libri.

L’ambientazione è apocalittica, ricca di descrizioni sulle devastazioni della città ma troviamo anche inaspettate storie di amore e amicizia.

La caratterizzazione dei personaggi è molto più distinta e marcata in questo capitolo e, come in ogni romanzo che si rispetti, ognuno di loro ha un carattere più o meno amabile e più o meno violento, anche in base alle situazioni che vengono affrontate.

In conclusione: è un libro che potrebbe appassionare i ragazzi, in particolar modo quelli di età compresa tra gli 11 e i 14 anni, probabilmente per le tematiche affrontate e l’intreccio di storie più o meno romantiche o violente tra i personaggi, ma quasi sicuramente non appassionerà un pubblico più adulto.

Serie Monuments 14

#0.1  Dress your marine in white

#1      L’esercito dei 14 bambini

#1.5  Jake and the other girl

#2    L’esercito dei 14 bambini. Cielo in fiamme

#2.5 What Mario Scietto says

#2.6 The most important meeting in my life by Max Skolnik

#3    Savage drift

Recensione a cura di

Editing a cura di

 

Review Overview

Voto di Maljka 3.5

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