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Recensione: “Le Stagioni di Virgin River #4” di Robyn Carr

La determinazione non manca a Marcie Sullivan, decisa a sciogliere il ghiaccio intorno al cuore di Ian Buchanan, il migliore amico del marito da poco scomparso. Lei ha bisogno di un confidente, di un amico che possa capirla davvero e starle accanto, soprattutto ora che si avvicina il Natale, ma lui non reagisce bene quando si trova Marcie alla porta. Anche un lupo solitario, però, non può rimanere indifferente di fronte a una giovane donna in cerca di aiuto.

Buongiorno fenici,

oggi vi parlo del quarto libro della serie Virgin River, più si va avanti con i volumi e più questa serie ti trascina nella loro cittadina e nelle loro vicende. Anche questa storia è stata particolarmente toccante, si è affrontato il tema della perdita ma soprattutto dei traumi che possono nascere dalla guerra che non sono solo fisici ma anche mentali.
La nostra protagonista principale Marcie Sullivan sta cercando da quasi un anno l’amico e commilitone del suo defunto marito. Lo cerca per sapere se sta bene e perché è sparito senza dire una parola. E questo la porta a Virgin River, secondo voi dove si poteva nascondere Ian se non in questo piccolo paesino?
Ian d’altro canto, dopo aver cercato di salvare il suo migliore amico prendendosi lui stesso delle pallottole al suo posto, non si rassegna allo stato comatoso in cui versa l’amico si sente in colpa e soprattutto rivive costantemente gli orrori della guerra. Il suo solo desiderio è quello di dimenticare e di trovare pace.
Il loro primo incontro non è dei migliori visto che Ian non vuole parlare con Marcie, però una serie di eventi li costringono a stare insieme, questo si rileverà una fortuna per entrambi.
Ho appreso molto da questo libro, Marcie anche se ha perso l’uomo che amava e fatto sacrifici durante tutta la sua malattia, non ha mai perso la speranza e non si dà pace nel non sapere che fine ha fatto Ian, vuole trovarlo per mettere un punto sulla sua vita e poter ripartire senza rimpianti.
Ian vorrebbe dimenticare tutto, come ho detto, soprattutto gli orrori della guerra ma i sensi di colpa per non aver fatto di più per il suo amico, lo perseguitano.

Mi sono molto commossa per entrambi i personaggi, e il loro percorso di guarigione mi ha toccato il cuore. L’amore che nasce tra i due è splendido, Robyn Carr è una maestra in questo e tutto il contorno che c’è con i cittadini sempre presenti di Virgin River ti coinvolge fino alla fine e siamo fortunati ad avere parecchi libri ancora da leggere per poter stare con loro.

Dovete assolutamente leggere questo romanzo e gli altri della serie, perché anche se sono “solo” romance contemporanei, sono molto di più e in ogni libro c’è una tematica importante che viene sviluppata, a volte diamo per scontate delle cose ma è bello che alcuni libri ce le ricordino. Io amo la lettura proprio per questo.

Va da sé che anche in questo libro troviamo i nostri amici precedenti, si perché ora io li considero come miei amici, ok immaginari e non reali, ma pur sempre importanti per me, che fanno da contorno come al solito ai protagonisti principali. Non vedo l’ora di leggere il prossimo della serie che secondo me sarà tosto visto i protagonisti, Paul Haggerty e Vanessa. Se avete letto i precedenti volumi saprete già chi sono e che la loro storia sarà spettacolare. Per chi non li conosce vi dico “cosa aspettate ad andare a leggere i precedenti della serie”.

Per ora vi saluto alla prossima.

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