Recensione libri

Recensione: “La locanda del bianco Natale” di Colleen Wright

Il regalo più bello è sempre il più inaspettato

Una piccola locanda nel Vermont è il posto perfetto in cui trascorrere le vacanze natalizie. Quando però una tempesta di neve rende inagibili tutte le strade nei dintorni, gli ospiti sono preoccupati di non riuscire a trascorrere il Natale da sogno che desideravano. Molly vorrebbe concentrarsi sul libro che sta scrivendo, ma fatica a trovare l’ispirazione. L’affascinante Marcus, un altro ospite della locanda, è esattamente la distrazione di cui non ha bisogno… Hannah sognava un matrimonio suggestivo, celebrato in un’atmosfera invernale, ma il suo fidanzato l’ha lasciata a un giorno dalle nozze, senza che lei sospettasse nulla. L’incontro con Luke, un amico d’infanzia appena arrivato per fare visita a sua nonna, potrebbe essere l’occasione per ritrovare il sorriso. Jeanne e Tim sono i proprietari della locanda. Gli affari non vanno benissimo e sono talmente preoccupati all’idea di chiudere che il loro matrimonio sta entrando in crisi. Ma, adesso che gli ospiti hanno bisogno di loro, non esitano a rimboccarsi le maniche per regalare a tutti un Natale speciale.

Bentornate mie Fenici! Avete già pensato a come trascorrere le vostre feste di Natale? No?! Allora venite con me, ho giusto prenotato in una deliziosa locanda, immersa in un paesaggio innevato. Avete presente quei paesaggi da favola, nei quali tutto sembra uscito per incanto da un sogno di nuvolette rosa-azzurro candido? Beh, in questo libro è così. Cominciamo, quindi, la nostra meravigliosa vacanza.

Molly Winslow aveva bisogno di un posto speciale per scrivere il suo nuovo libro. Da un po’ l’ispirazione le mancava ed era decisa a fare qualcosa per porre rimedio al suo problema. Aveva proprio bisogno di cambiare aria. E quale posto migliore di una locanda persa nel nulla, dove tutto le ricordava le storie fantasiose e romantiche, che amava scrivere per il suo piccolo pubblico? Arrivata sul posto, rimase strabiliata per la calda accoglienza ricevuta. Un delizioso cestino di benvenuto, composto di brownies e formaggio grigliato, costituiva solo l’inizio di un soggiorno perfetto. La sua stanza calda e accogliente, con calde coperte fatte a mano e un enorme camino acceso ad accoglierla, erano il must che stava cercando. Uno studio attiguo per dare spazio alle sue creazioni, correlate di bozzetti pittorici, completava l’opera. Pensava che più di così non si potesse avere, ma non aveva ancora fatto i conti con le sorprese del Natale. La bufera portò, infatti, novità nella locanda. Il matrimonio della giovane Hanna, in apparenza perfetto e che doveva svolgersi lì, andò purtroppo a monte, scatenando un putiferio ancor più grande di quello che si stava svolgendo all’esterno. I rifornimenti di cibo non arrivarono, così i due coraggiosi locandieri affrontarono la tempesta per raccogliere il necessario per confortare i numerosi ospiti costretti lì dal maltempo, per la cena di Natale. La sapienza culinaria di Jeannie, la proprietaria, realizzò un menu uscito dalle favole, stupendo tutti gli iinvitati.

La locanda, che rischiava la chiusura per motivi economici, riuscì così a salvarsi, grazie all’aiuto di un importante critico, costretto anche lui lì per il maltempo, rimasto affascinato dal posto, dagli amorevoli proprietari e dalla loro amica e precedente proprietaria del luogo, la sig.ra Iris, che affascinò l’apparente arcigno critico inglese con la sua personalità e la sue capacità.

Tra gli ospiti finiti lì per caso, arrivarono un papà con due piccoline. L’uomo, rimasto vedovo, era alla ricerca di consolazione, per alleviare le sue pene e quelle delle bambine, quando il maltempo li costrinse a fermarsi in quel luogo sperduto. Le camere, purtroppo, erano finite, così Molly, intenerita dalle piccole, si propose di ospitarle nella sua stanza. In breve tra i quattro si stabilì un forte legame, venendosi così a creare una nuova famiglia.

Anche la nostra Hanna, confortata da famiglia e amici, si consolò. Infatti lì ritrovò un vecchio amore del passato, che riprese posto nei suoi pensieri e nella sua vita.

È proprio il caso di dire che il Natale fa miracoli e quel posto pure!

Un romanzo caldo e coinvolgente, un sogno che si realizza dentro la tempesta, una coccola, un sorriso e un abbraccio, che prestano soccorso nel momento del bisogno e la certezza che, se ci credi, un miracolo può sempre accadere. È questo, e altro ancora, che simboleggia questo romanzo: un messaggio di augurio che anche all’interno delle difficoltà, qualunque problema può in qualche modo avere una soluzione.

Le descrizioni sono accurate e dense di un senso pittorico, che ti permettono di vivere appieno l’esperienza descrittiva.

I personaggi, chiusi nel loro piccolo limbo, entrano alla fine a far parte di un concerto più ampio, mescolando le loro esistenze in un coro centrale, dal quale poi ognuno si sottrae per tornare alla sua realtà.

Una trama essenziale e complessa allo stesso tempo, perché notevole è la difficoltà per concertare ed elaborare questo intrico di vicende, dai tratti gentili. Insomma, un piccolo quadro fiammingo nel quale, a ben vedere, troveremo sempre qualche cosa di nuovo, come un’immagine dentro l’altra, che si articola ed espande.

Buone vacanze mie Fenici e a rivederci nella Locanda del bianco Natale.

 

Articoli Correlati

Lascia un commento

Pulsante per tornare all'inizio