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Recensione: “La fortuna di una lady” di Meredith Duran (Rules for the Reckless Vol. 4)

Catherine Everleigh è un’esperta d’arte che con passione manda avanti la casa d’aste di famiglia. Ma è una donna. E per volontà testamentaria del padre, non potrà essere socia alla pari del fratello Peter, interessato soltanto ai soldi, finché non sarà sposata. Catherine ha bisogno di un alleato forte e Nicholas O’Shea, famigerato e losco personaggio dei bassifondi di Londra, sembra la persona adatta per raggiungere il suo obiettivo: un matrimonio di convenienza che argini l’avidità di Peter. Ma può davvero un legame di questo genere rimanere soltanto una questione d’affari, senza soggiogare il cuore con le armi della seduzione e del desiderio?

La vita aveva un che di perverso. Aveva osservato da lontano Catherine Everleigh per anni, da quando sua nipote era andata a  lavorare alla casa d’aste. Era difficile non farlo; era, in viso e nella figura, un mito vivente. Di simili creature si udiva parlare nelle favole che si raccontavano ai bambini; capelli d’oro filato, occhi come violette, pelle senza macchie o lentiggini. Già, l’aveva guardata, con pigra curiosità, senza mai aspettarsi di arrivare tanto vicino a toccarla. Sua nipote gli aveva parlato di lei a volte, diceva che la chiamavano la “Regina di ghiaccio” perché non mostrava interesse nei confronti dei gentiluomini che la corteggiavano. Gli era piaciuta per quello. La più bella donna di Londra che alzava il naso davanti ai ricconi che le morivano appresso. Una donna rara aveva pensato.

Con questo libro siamo arrivati al quarto capitolo della serie Rules For The Reckless, i cui libri possono essere letti tranquillamente come stand-alone. E’ una serie questa che, per quanto mi riguarda, è andata in crescendo di libro in libro. Nel primo “ Quell’estate scandalosa” abbiamo conosciuto il secondogenito di un duca, abile medico che cura persone indigenti,  messo alle strette dal fratello che intende farlo sposare per proseguire la dinastia, dato che lui, rimasto vedovo, non intende più risposarsi; personalmente l’ho trovato di un tedio incredibile. Il secondo “Ingannare un duca” si è rivelato sicuramente migliore, ma il protagonista mi ha lasciato abbastanza delusa. Il duca di Marwick, che avevamo conosciuto nel primo libro, dopo la morte della moglie ha lasciato la politica, lui che era l’uomo dietro al trono, si è chiuso in casa e non certo perché amava la moglie traditrice. Oh, no! lo ha fatto perché il suo ego immenso e il suo orgoglio non possono sopportare che la donna che aveva sposato, sicuramente ritenendola adatta al suo ruolo di duchessa, lo abbia bellamente preso in giro andando a letto non solo con i suoi amici ma, in special modo, coi suoi nemici politici. Sarà la sua governante, una donna con molti segreti, a farlo ritornare l’uomo combattivo che era sempre stato. Ma è il terzo capitolo, dal titolo “Le insidie di una Lady”, che ha portato questa serie ad un altro livello e questo, come nel libro precedente, grazie alla protagonista femminile Lilah, una donna dalle insolite qualità, che ha deciso di lasciarsi alle spalle il passato, non propriamente onesto, e diventare una vera signora. La incontriamo mentre lavora alla casa d’aste Everleigh, una donna forte, risoluta, che sa ciò che vuole e nonostante si trovi ad un certo punto ricattata da ben due uomini, non perde mai la grinta. Tutt’altro che vittima delle circostanze ci regala un libro pieno di azione e scene di passione. Ed è qui che facciamo per la prima volta la conoscenza dei personaggi davvero interessanti di quest’ultimo capitolo: Catherine Everleigh, proprietaria assieme al fratello della casa d’aste, e lo zio di Lilah, Nick O’ Shea l’uomo che governa di fatto il quartiere di Whitechapel e che ha alle spalle un passato oscuro.

Ritroviamo in “La fortuna di una lady” Catherine alle prese con grossi problemi. Nonostante il padre avesse capito fin dall’infanzia che era lei quella con il talento adatto alla casa d’aste, ha di fatto, nel testamento, messo Catherine in secondo piano rispetto al fratello. Infatti, lei potrà far valere il suo potere decisionale solamente una volta sposata, e questo, pur sapendo benissimo che un eventuale marito avrebbe potuto impedirle di lavorare. Per Catherine il suo lavoro è tutto e quando Peter la ricatta minacciandola di vendere la casa d’aste, se lei non accetterà di sposarsi con un uomo che detesta, escogita un piano per prevenirlo e poter avere la sua eredità, proponendo il matrimonio a Nick O’Shea come un contratto d’affari.

È davvero bellissima la dinamica fra i due protagonisti, Nick è ammirato dal suo carattere, dal suo desiderio di lavorare e dalla sua passione, ma quello che ho amato di più è che mai, neppure una volta, si pone il problema della loro diversa estrazione sociale. È vero che non ha mai pensato di poterla avere, ma ora lei ha bisogno di lui e lui la desidera da tempo. Non vede nessuno motivo per non prendersi ciò che vuole ora che è a portata di mano, dimostrando una grande sicurezza in se stesso, senza patemi d’animo. Anzi andando avanti nella storia, farà di tutto perché il loro matrimonio tenuto segreto, sia riconosciuto pubblicamente dalla moglie. Catherine da parte sua capisce che Nick, pur avendo fatto cose riprovevoli nel suo passato, è un uomo a suo modo onesto, che rispetta la parola data e che si occupa della sua gente. Ha reso un quartiere in cui nessuno era al sicuro, pulito e prospero, un luogo in cui anche la gente povera possa vivere con dignità. Non fa niente senza avere un proprio tornaconto, eppure è più generoso di molti altri ed è molto più adatto del fratello ad occuparsi di politica e questioni sociali.  Al contrario degli uomini del suo tempo non tenta di cambiarla, l’aiuta a realizzare i suoi obiettivi anche permettendole di mettere all’asta oggetti che gli sono stati dati come pagamento di debiti di gioco, rivelando così alla donna che, nonostante la scarsa educazione ricevuta e il suo credere gli oggetti d’arte “Roba che luccica”, ha in realtà un gusto squisito per gli oggetti preziosi. Solo una volta tenta in qualche modo di prevaricarla, chiudendola in camera al sicuro,  ma è sicuramente scusato dal fatto di volerla proteggere dopo averla ritrovata in manicomio in attesa dell’elettroshock, un dono del suo perfido fratello. È un bel libro, con scene passionali caldissime, intense e davvero coinvolgenti, scritto in modo scorrevole e con uno stile intrigante che ci presenta una Meredith Duran al meglio e per me è sicuramente, al  momento, il migliore della serie.

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