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Recensione: “Invincibile” di Stuart Reardon e Jane Harvey-Berrick

Buongiorno Fenici, oggi Lucia ci parla di “Invincibile” di Stuart Reardon e Jane Harvey-Berrick

Nick Renshaw è un giocatore di rugby professionista, dalla futura brillante carriera. Un infortunio improvviso, però, rischia di minare quanto costruito finora: il pericolo è rimanere fuori dai giochi. Sarà Anna Scott, una psicologa sportiva lungimirante, a occuparsi del suo percorso di riabilitazione fisica e psicologica. L’attrazione tra loro, anche se lui è già legato a un’altra donna, non permette a entrambi di essere lucidi e rimanere lontani, così Nick si ritrova a dover fare scelte difficili oltre che compromettenti per se stesso e la sua vita. Tutti gli voltano le spalle, ma Anna no, lei è diversa, lei lo ama. Nessun divieto potrà mai far finire la loro relazione, nessuna distanza, perché il loro sentimento sincero è capace di vincere qualsiasi ostacolo, anche se così facendo entrambi toccheranno il fondo.

Un romanzo capace di toccare le corde profonde dell’anima, dove la passione per lo sport si mescola alle vicende della vita, normali e straordinarie. Quando l’amore scende in campo, non importa chi è vincente, perché sarà sempre invincibile.

È un bello sport. Uno sport duro. E anche nelle giornate migliori, il tuo corpo è sempre malridotto e pieno di lividi. È uno sport brutale che si svolge tra il sangue, il fango e la sporcizia. Vedi questa cicatrice sulla mia guancia? È stato il rugby. E questa sul mio sopracciglio? È stato il rugby. Ho un sacco di cicatrici. Ho tredici cicatrici sulle braccia, tutti segni della chirurgia. E sono segnate anche le ginocchia, la fronte, la nuca e persino le nocche delle mani. Mi hanno messo dei punti anche sulle palpebre, mi hanno operato a entrambe le spalle e mi sono rotto il naso due volte. Ho subito fratture a spirale alle mani… mi sono rotto le dita così tante volte che ho perso il conto. Ho dovuto affrontare la pulizia della cartilagine al ginocchio sinistro, due lacerazioni ai legamenti mediani di secondo grado a entrambe le ginocchia e altri tre interventi chirurgici per il tendine del tallone. Una volta mi sono ferito il labbro inferiore con i denti. Farsi mettere i punti in bocca non è tanto divertente. Fanno male quando mangi o parli. Non c’è niente di delicato nel rugby e forse è per questo che lo amo da morire.

Nick Renshaw è un giocatore di rugby professionista e sta per entrare in premiership con una nuova squadra ma, proprio nell’ultima partita, un incidente al tendine del tallone sembra mettere in discussione la sua possibilità di ritornare in campo. La lunga convalescenza e la faticosa ripresa degli allenamenti cominciano a minare anche il rapporto con la sua fidanzata, oltre che il suo morale. Le cose sembrano leggermente migliorare solo con l’aiuto di Anna, una psicologa sportiva, che lo sta aiutando a ritrovare dentro di sé la forza per reagire a questo brutto momento. Nonostante i duri allenamenti, e l’impegno con cui Nick lavora, i risultati non sono quelli sperati, e per il giocatore sembra necessario un altro pericoloso intervento. Ma è proprio in questo momento così delicato nella sua vita di atleta, che per lui le cose precipitano: una sfuriata che gli sfugge di mano e un’accusa orrenda lo fanno buttare fuori dalla squadra, e per lui sembra profilarsi la fine della sua carriera sportiva. Dopo aver toccato il fondo, però, si può solo risalire, e Nick è un uomo estremamente determinato, il suo desiderio di tornare a giocare e poter dimostrare il suo valore gli è di sprono. Anche il suo rapporto con Anna acquista ben altro valore nella sua vita, eppure questa volta sarà proprio il loro amore che li caccerà di nuovo in un mare di guai.

Se amate il rugby, questo è davvero il libro che fa per voi, c’è tanto di questo sport fra le sue pagine: partite sofferte, allenamenti intensi e vittorie duramente conquistate.

Non sono una patita di sport ma ho trovato le descrizioni davvero avvincenti e accurate, capaci di dare al lettore la sensazione di essere davvero in campo, arrancando nel fango e con la pioggia sul viso, che impedisce di vedere bene. Sicuramente sono basate sulle esperienze personali di Reardon, che ho scoperto essere stato davvero un giocatore professionista di rugby, oltre che modello. E se vi accingete a leggere questo libro davvero molto bello, tenete conto che il rugby ha una parte molto importante.

Detto questo, anche la caratterizzazione dei personaggi è molto buona, si percepisce l’amore del protagonista per questo sport duro e faticoso, il suo desiderio di arrivare fino in nazionale, la sua determinazione a rimettersi dall’infortunio e dal dramma che lo colpisce, nel momento in cui la rabbia di essere stato ingannato offusca per un attimo il suo controllo. Per quanto riguarda Anna, devo dire che ho faticato a trovare simpatia per il suo personaggio. Il suo fuggire di fronte all’attrazione che provava per Nick me l’hanno fatta amare di meno, l’ho trovata molto fredda e mi ha dato l’impressione che la sua carriera venisse prima di tutto. Eppure ho trovato profondamente ingiusto che alla fin fine lei abbia dovuto pagare molto caro l’essersi arresa all’amore. Molly, invece, vince sicuramente la palma di personaggio più odioso dell’intera storia.

È un libro che ha continue svolte e colpi di scena, nessun attimo di noia attende il lettore fra le sue pagine, ma non è un libro leggero, vi troverete situazioni difficili, un amore contrastato. Vi farà riflettere su quanto sia semplice riuscire a rovinare la vita delle persone e la loro reputazione, ma è anche un libro che lancia messaggi positivi: dopo una caduta rovinosa ci si può sempre risollevare. La volontà, l’aiuto delle persone che ti amano e la determinazione a non darla vinta al destino avverso possono portare a grandi risultati. Bellissimo e intenso, scritto davvero bene e capace di lasciare un messaggio pieno di speranza.

Quando il mondo va in frantumi… Quando dicono che sei finito… Quando il tuo corpo è distrutto… Io mi rialzerò… Io tornerò… E sarò invincibile.

 

 

 

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