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Recensione in Anteprima “Prendimi al laccio” di Marianna Vidal (serie Latinos #5)

Quando la sua vita sentimentale va a rotoli, Ana Alvarez, la fidanzata di un noto imprenditore televisivo, con una carriera d’attrice che stenta a decollare, è costretta a tornare a Guadalajara, dove suo padre, un facoltoso produttore di tequila, le comunica che non è più disposto a sostenerla economicamente. Così, se non vuole ritrovarsi a lottare per la sopravvivenza come tutti gli altri, dovrà trasferirsi a Santiago de Tequila alle dipendenze di Demetrio Torres.

Demetrio non può credere alle sue orecchie: Enrique María Alvarez, l’uomo a cui deve tanto, ha deciso di rovinargli la vita, imponendogli, come segretaria, nientemeno che Ana Alvarez, l’unica donna per cui abbia perso la testa e la sola che lo ha messo alla porta, dopo una notte di passione, per tornare al suo amore impossibile.

Tra battibecchi, litigi e batticuori mai sopiti, Ana e Demetrio ci portano nel loro mondo, quello della tequila, per raccontarci una storia d’amore intensa e coinvolgente.

Quando ho scelto questo libro non sapevo fosse il quinto di una serie, altrimenti avrei letto prima gli altri, ciò nonostante questo non ha influito sulla lettura, trattandosi comunque di un romanzo autoconclusivo.

L’autrice ha suddiviso la storia in due parti: una prima, di soli quattro capitoli, che rappresenta una sorta di lungo flashback sul periodo adolescenziale della protagonista; una seconda parte che tratta la vicenda vera è propria, ambientata ai giorni nostri.

A mio parere, la prima parte introduttiva si dilunga un po’ troppo e la lettura non è scorrevole, anzi devo dire che ho fatto fatica a continuare a leggere. Inoltre ho trovato la protagonista, Ana, veramente insopportabile: una ragazzina vanesia, spocchiosa e viziatissima; anche se bisogna dire che la colpa non è interamente sua, vista l’influenza materna. L’autrice ha il merito di saper descrivere in modo eccellente i turbamenti dell’adolescenza, non solo le cotte ma anche i primi approcci con il sesso e le strane emozioni che questo genera in una giovane donna; in effetti, porta il lettore a ricordare come è stato quel periodo della propria vita.

Nella seconda parte si entra nel vivo della storia, Ana è cresciuta, ma è maturata poco: è ancora la cocca viziata di papà e cerca l’amore nei luoghi e nei modi sbagliati. La sua vita subisce un drastico cambiamento in seguito all’intervento del padre, che le dà un ultimatum. Così la ragazza è costretta a tornare alla vecchia tenuta di famiglia e, suo malgrado, si ritrova al fianco del suo primo amore.

Nel corso della storia Ana comincia a maturare e a far chiarezza dentro si sé, dimostrando il suo valore. Dovrà lottare per conquistare il cuore e soprattutto la fiducia del bel Demetrio. Lui ha un modo tutto suo di interpretare una possibile relazione con Ana; a volte avrei voluto prenderlo a calci per il modo contorto in cui cercava di fare la cosa giusta, il suo comportamento in alcuni momenti è veramente ottuso e arrogante perché non tiene conto dei sentimenti altrui.

Bellissimo anche il personaggio antagonista, ben sviluppato e inserito nel contesto, grazie anche all’alternarsi dei numerosi punti di vista nell’evolversi della trama, cosa che trovo sempre molto piacevole per meglio comprendere la storia nel suo insieme.

Nel complesso lo si può definire un buon libro: anche se l’inizio è un po’ lento, nella seconda parte si riprende alla grande, incatenando l’attenzione del lettore con le numerose svolte che rendono il rapporto tra Ana e Demetrio un viaggio sulle montagne russe, con i suoi alti e bassi, gli spaventi, il batticuore e un bellissimo sorriso all’arrivo.

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