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Recensione “Il ragazzo invisibile – Seconda Generazione” di A. Fabbri, L. Rampoldi, S. Sardo

Care Fenici, oggi Kida ci parla de Il ragazzo invisibile – Seconda generazione di Fabbri, Rampoldi e Sardo

Cover realizzata da Heaven Tonight

Michele Silenzi ha sedici anni e qualcosa nel suo sguardo è cambiato. Da quando ha perso la mamma gli adulti non possono fare a meno di compatirlo, vive da solo con il cane Mario in una casa disordinatissima e, come se non bastasse, la sua amata Stella sta con un altro. Michele è arrabbiato con il mondo intero, con se stesso e, più di tutto, con la verità che non può raccontare: essere uno degli Speciali. Ma nella sua vita irrompe una ragazza altrettanto speciale, con un’esistenza non meno complicata della sua: la sorella Natasa. E con lei arriveranno altre sconvolgenti rivelazioni sul suo destino, che si intreccia pericolosamente con quello del crudele magnate russo Zavarov, proprietario di un gasdotto che sta per essere inaugurato in città. Da quel momento il mondo a cui era abituato, fatto di scuola, aperitivi, serie tv, si sovrappone a quello sotterraneo, inquietante e incredibile degli altri Speciali: Michele ha finalmente un piano, una missione. Ma nessuna missione è senza imprevisti e la parte più difficili: per ‘Misa’ sarà confrontarsi con il suo lato più oscuro.Che succede quando tre sceneggiatori si uniscono e mettono per iscritto le loro idee? Ne nasce un film o, come in questo caso, un libro che poi diventa un film. La storia di Michele Silenzi riprende vita tra le pagine come sullo schermo, in maniera semplice, lineare e sorprendente. Sì, perché il punto di forza di questo libro è quello di rendere speciale un ragazzo qualunque, di riuscire a collocare un supereroe in un ambiente che ci è familiare.

Michele é un ragazzo come lo siamo stati tutti, adolescente ribelle, introverso, che cerca di spuntarla nei piccoli drammi quotidiani; in questo secondo capitolo, si riappropria di un’esistenza che pensava ormai compromessa, ritrovandosi non più solo, ma con una famiglia.

Michele è un personaggio semplice e complesso allo stesso tempo, ha l’irruenza e la sfrontatezza tipica degli adolescenti che nel corso del racconto impara a domare grazie agli insegnamenti materni;  contemporaneamente è anche un ragazzo che affronta problemi più grandi di lui, che lo mettono di fronte a scelte importanti, in cui la capacità di giudizio è spesso offuscata dal forte desiderio di normalità.

«Abbiamo lo stesso sangue, siamo una sola cosa. Nessuno ci separerà mai più». Alzò il bicchiere per un brindisi: «Al nostro potente futuro! Nazdorov’e! »

Michele ha soprattutto desiderio di appartenenza, di essere riconosciuto e amato di nuovo e questo comporta un’estrema fiducia nella nuova “famiglia”.

Natasa, new entry della storia, è un personaggio fragile che si nasconde dietro una corazza di spavalderia, è turbata, indecisa e devota all’unica persona che le ha dimostrato amore. Yelena…cosa dire di lei? È il classico esempio di come le persone, anche le migliori, se vessate, rispondano con rabbia e  vendetta.

Nel complesso, Il ragazzo Invisibile – Seconda generazione è un bel prodotto, pieno di azione e ricco di dettagli; i dialoghi brillanti, messi nei punti giusti, ed il perfetto equilibrio tra narrazione e introspezione, aiutano ad immedesimarsi nei personaggi e ad appassionarsi alla storia. Inoltre, non dimentichiamo che questo piccolo supereroe, seppur di origini russe, in realtà è del tutto nostrano tanto che anche l’ambientazione è patriottica (è ambientato a Trieste) e per me, che sono appassionata di supereroi Marvel e DC ma ne ho sempre sognato uno nostro, é stata una bella sorpresa. Nonostante sia un prodotto decisamente per ragazzi, mi sento di dire grazie agli autori (e a Salvatores per averlo tradotto in film!), ora aspetto il terzo episodio!

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