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Recensione: “Il mio nome è Ayrton La corsa Continua” di Leo Turrini

Ayrton per sempre. A 25 anni da quella maledetta domenica a Imola, il mito di Senna – il più grande di tutti, secondo molti- viaggia ancora, in questa edizione aggiornata e con un’intervista esclusiva, in direzione dell’immortalità. «Ayrton è rimasto nella memoria collettiva, come banalmente si usa dire, perché era enorme nel talento e normale, normalissimo, nei sentimenti. Ha scritto le pagine finali del suo romanzo duellando con un pilota che di nome faceva Michael e di cognome Schumacher. In questo nuovo millennio, un giovane signore cresciuto da bambino nel mito di Senna – sto parlando di Lewis Hamilton – sta tentando di battere i record di Schumi. Aggiungo che Michael, in Mercedes, ha lasciato il posto, a fine 2012, proprio a Hamilton. Lui. Schumi. Hamilton. Questa non è una biografia di Ayrton Senna. In un quarto di secolo, ne sono state pubblicate tante. E altre ancora saranno stampate in futuro. È giusto così. Ma era anche giusto, per me, raccontare la storia di un’amicizia tra un giornalista e un pilota. Il giornalista sono io. E questa è la mia testimonianza. Dai, Ayrton. La corsa continua». (Leo Turrini)

Bel libro ricco di aneddoti su Ayrton Senna, grande pilota di Formula 1 degli anni 80-90, prematuramente scomparso nel tragico incidente del primo maggio 1994 a Imola.

Chi lo ha visto correre non può non apprezzare questa narrazione di Leo Turrini che ne traccia l’alto profilo sportivo e umano.

Per chi come me, nato e cresciuto nella terra di Enzo Ferrari, segue la Formula 1 fin da ragazzo, questo sport è come una fede. Ricordo i pomeriggi passati a guardare le sue gesta sportive, a casa di mia nonna, ai tempi delle prime tv a colori.

Senna ha lasciato in tutti noi un vuoto incolmabile, non solo come eccellente pilota, ma anche come uomo. Leo Turrini conferma e arricchisce con aneddoti e racconti la vita di Ayrton tracciandone con chiarezza la personalità.

Alla morte del pilota si è fermata un’intera nazione e ne ha pianto la perdita il mondo intero! A distanza di venticinque anni il suo mito è più vivo che mai. Quest’anno ricorreva appunto il venticinquesimo anniversario della morte. In compagnia di mio figlio ho voluto rendergli omaggio a Imola dove ha perso la vita e, dove si trova la statua che lo rappresenta.

L’emozione nel ricordare l’incidente alla maledetta curva del Tamburello, è stata enorme, proprio lì, dove ha perso la vita. Neppure trovare tanti messaggi lasciati dai vari tifosi è stata una sorpresa, lui vive ancora nei cuori dei tifosi di allora, ma anche in quelli di oggi, che, come mio figlio, ne hanno riconosciuto il valore grazie a filmati, interviste e anche grazie a libri come questo.

Purtroppo, con Senna non solo se n’è andato un grande uomo, ma per noi ma per noi, che abbiamo amato la F1 ancor prima che fosse influenzata da tutte le nuove tecnologie, si è chiusa un’era, un modo di vivere le corse.

Secondo molti è stato il più grande pilota di tutti i tempi. Difficile poter fare paragoni con i piloti odierni, la tecnologia di oggi fa la differenza con quelli di ieri, senza nulla togliere a nessuno dei campioni attuali, trent’anni fa non c’erano le stesse “agevolazioni”.

Ne consiglio sicuramente la lettura anche ai non appassionati di questo sport e ringrazio l’autore perché la sua testimonianza ci aiuta a non dimenticare.

“Non si muore mai completamente se qualcuno ci ricorda”.

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