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Recensione: “Dream Hunters. Il ponte illusorio” di Myriam Benothman

Cosa faresti, se potessi incontrare il tuo amore solo in sogno?
Sophie ha 17 anni e vive a Parigi. In apparenza una ragazza come tante, finché non si imbatte in un antico libro di favole ed è vittima di un’allucinazione.
Hanno così inizio i suoi sogni vividi e surreali, nei quali si innamora di Alexander, principe seducente e inafferrabile.

Due mondi – uno reale, uno incantato – così legati, eppure irraggiungibili…

A metà tra sonno e realtà, Sophie dovrà fare i conti con sé stessa e con un amore avventuroso e proibito.

Ho letto molti libri ultimamente, ma non ho trovato quello che mi soddisfava appieno. Ho spaziato in vari generi e alla fine mi sono imbattuta in questo libro.

Trama intrigante, cover affascinante e in più, parla di fiabe.

Mi sono detta: e se avessi trovato il libro giusto?

Mi sono immersa, così, nella lettura e il mio pensiero ha trovato conferma.

Era il libro giusto. Ed è arrivato a me con un percorso tutto suo.

Voi credete alle favole? Questo è il testo giusto per potervi rispondere.

Sì, perché se non conoscete le favole classiche: da Cappuccetto Rosso, a Cenerentola e alla Bella Addormentata, non ricordate i nomi dei principi e le circostanze delle loro storie… beh, allora, dovrete leggerle per forza prima di cominciare questa lettura.

Se invece, come me, siete ferrati in materia, preparatevi a un viaggio eccezionale.

Come da trama, si parte da Parigi, una ragazzina col dolore nel cuore e un mondo immenso da scoprire.

Sophie vi condurrà, con i suoi sentimenti, nel suo mondo ‘reale’ e in quello fiabesco, evitando di cadere nell’irreale e facendovi sorridere più di una volta.

Ottima prova per l’autrice nel mantenere inalterato il mondo fiabesco, senza confonderlo con l’Urban o il soprannaturale. Usa una scrittura morbida e armoniosa, ci porta nel reame incantato, descrivendolo in maniera notevole. Ci fa incontrare principi e principesse, rendendoceli più naturali, e integra ciò che conosciamo, con dettagli e atmosfere di cui eravamo all’oscuro.

«Come vi chiamate?». Le sue labbra si mossero per rispondere, ma dalla bocca non uscì alcun suono. Fu allora che Sophie capì. Lunghi capelli rossi, occhi verdi, sola e semi nuda sulla spiaggia. Si trovavano al cospetto della Sirenetta di Andersen.

La tinta dark portata dal pericolo – cosa che ogni favola ben sa – crea un senso di mistero che ben si sposa con la narrazione, rendendo più accattivante ogni pagina che si legge.

Ci sono tutti i motivi per cui, grandi o piccoli, leggono una favola: il “c’era una volta”, i buoni e i cattivi, principi e principesse, il bosco e gli animali e infine, anche quando tutto sembra perduto, torna la speranza in qualcosa di magnifico.

Insomma, è una favola moderna, con un finale giusto e che prepara al secondo episodio di prossima uscita.

Buona lettura.

A cura di:

 

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Voto Tracy

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