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Recensione: Dire Amnesia Il campo di soffioni di Raffaella Grandi (vol 2)

 

Trama azzurro

 

Sono passati nove mesi dal giorno in cui Elisa è caduta nel “Buco del Diavolo” salvandosi solo grazie all’aiuto di Stephen, il misterioso angelo nell’ombra… La sua anima gemella. Un Dire Wolf.La sua vita è ormai tornata ad essere tranquilla; non ha più avuto visioni di morti imminenti, e il rapporto con Sam si trova ad una svolta decisiva.Una sera, mentre lo aspetta per festeggiare insieme il suo compleanno, ha la visione che cambierà per sempre non solo il corso del suo destino, ma anche quello di molte persone che le vogliono bene.Scompare per diverse ore e, quando finalmente viene ritrovata sanguinante e sotto shock accanto ad un cadavere brutalmente dilaniato dai morsi di una bestia feroce, Sam e Stephen capiscono subito che quell’episodio l’avrebbe segnata per sempre. Un violento colpo alla testa le ha causato una frattura cranica, spazzando via i ricordi degli ultimi due anni di vita… Compresi quelli dell’omicidio a cui, con tutta probabilità, ha assistito. Riuscirà Elisa a scoprire chi si nasconde dietro l’efferato omicidio di cui non ricorda niente? Cosa ne sarà del suo rapporto con Sam, ora che non ricorda più nulla del loro amore?

Recensione azzurro

 

Aaaaahhhhhhhh!

Fine recensione.

Questo riassume tutto quello che c’è da dire sul seguito di “Dire Wolf”.

Dall’inizio alla fine è tutto un ahhhh!

Ok, ora passo alla recensione vera.

Libera l’anima dal tuo corpo, qualunque ‘cosa’ esso sia. Riscopri te stessa, Elisa. Ma, soprattutto, amati per come sei… per come ti amiamo tutti noi”.

Ritroviamo i nostri ragazzi esattamente come li abbiamo lasciati: felici, innamorati e senza segreti. Alle prese con le insicurezze di Elisa, per la decisione di concedersi per la prima volta, e a quelle di Sam che vuole fare il grande passo. Ovviamente non può durare per sempre.

Elisa, durante una delle sue orribili visioni, scappa per poter salvare Tullio, ma, ahimè, le cose non vanno per il verso giusto: non solo non riesce nell’intento, ma viene attaccata da un Dire Wolf e nell’incidente perde la memoria. Ok, sicuramente una tragedia maaa… Una goduria! Almeno per me che shippo, e di brutto, Stephen ed Ely.

Questa amnesia, infatti, ha colpito tutti i ricordi degli ultimi due anni, comprese le emozioni, le sensazioni e, cosa più importante, la verità su quello che è lei in realtà.

Così, Elisa si dimentica della relazione con Sam.

Stai scherzando, vero? Mi state prendendo in giro… questa casa, la jeep fuori, il taglio dei capelli di mamma, lui…” “…e adesso tu mi chiami ‘amore’ e mi baci! Cosa sta succedendo? Mi sono persa qualcosa?”

Povero Sam…

Quindi, oltre allo sconcerto iniziale, al ritrovarsi in situazioni paradossali, all’avere intorno gente che tenta in tutti i modi di aiutarla a recuperare la memoria, Ely deve combattere con questo ragazzone dallo sguardo misterioso e profondo, che sa essere suo cugino, non ricordandosi invece che è tutto fuorché un parente… Fortunatamente!

Mi sentii osservare con attenzione dai suoi occhi color ebano che parevano volermi spogliare, frugare dentro al di là delle rassicuranti barriere convenzionali. Pretese e ottenne il diritto di leggermi fin dentro nell’anima, riuscendoci al primo tentativo, senza incontrare la minima difficoltà.”

Tutt’altra cosa, invece, sono i sensi di colpa con cui lei convive, ritrovando tutto il dolore nello sguardo ferito di Sam che la ama incondizionatamente e che, da uomo perfetto, le lascia i suoi spazi senza essere d’intralcio, accettando anche la presenza di Stephen.

Tullio ed Elisa vengono ritrovati con dei numeri scritti sul corpo: 24 e 26. Cosa significano?

Il numero 25 coinvolge, invece, Chris, non in prima persona, ma molto, molto da vicino. Non ve ne parlo per non rovinarvi la storia, sappiate solo che tratterà un tema difficile: la solitudine, il vuoto, la distruzione dell’anima, il rifugio in quello che ci fa star bene per poco e male per sempre. Raffaella lo affronta nel giusto modo e con la giusta dose di realismo.

Chi muove i fili di questi tentati omicidi? Un Dire Wolf che si cela nell’ombra, che si nasconde nel fitto dei boschi e si insinua nella mente di Elisa e le parla, facendola cadere in uno stato di paura, ma la nostra protagonista si riprenderà ed affronterà la questione da vera Dire. Chiaramente il tutto con scene d’azione spettacolari e una suspense che ti tiene incollata alle pagine.

Care fan del “Samely”, mi dispiace per voi, ma questo secondo capitolo vede come protagonista assoluta la coppia “Stephely”. Inutile stare a parlare di quello che questi due ragazzi provano l’uno nei confronti dell’altra. È qualcosa che va oltre… oltre a una storia d’amore, oltre all’amicizia (quella vera), oltre alla fratellanza, oltre alla fiducia che ciascuno nutre nei confronti dell’altro. Che vi devo dire? Sono perfetti! Lui è perfetto.

Quello che c’è fra me e te non può essere paragonato a niente e nessuno al mondo, perché non è semplicemente raro. È unico…”

Per la miseria! Per non parlare dell’attrazione: potrebbero letteralmente incendiare un’intera città se solo si toccassero, ma nonostante tutta la passione che li accomuna, le note di fondo sono sempre dolcissime. Quelle da farfalle nello stomaco.

Deglutii, la gola inaridita per il modo intenso in cui mi stava guardando, e cercai di decifrare una volta quella moltitudine di emozioni che vidi sfilare in rapidissima sequenza sul suo viso. Dolore. Rassegnazione. Orgoglio. Compiacimento. Ammirazione. Tristezza. Malinconia. Speranza.”

Poi c’è il capitolo: “Sette Gradi di Dolore”. Ed è stato quello che mi ha colpito di più. Perché è qui che tutto prende forma, è qui che si capisce tutto. Ed è qui che le pareti del muro che viene costruito in tutto il romanzo si sgretolano e questo viene smantellato pezzo per pezzo, mettendo a nudo le loro anime.

Vi lascio con un passaggio che mi è piaciuto tantissimo:

Mi rannicchiai il più possibile vicino a lui alla ricerca di un rifugio sicuro, trovandolo, felice. Credo che accadde esattamente a quel punto, in quel posto che avevo appena conosciuto, e che pure già amavo come si amano i luoghi che si custodiscono inalterati nel tempo. Ebbi per la prima volta l’indefinibile e pure assoluta certezza che, da quel momento in poi, che lo avessi voluto o meno, la mia vita sarebbe stata legata per sempre alla sua e a quel luogo surreale, quasi fiabesco. A quel campo di soffioni che apparteneva a noi soltanto.”

Quindi, Raffaella, che dirti? Non mangiare, non dormire, non andare in bagno, a meno che tu non abbia un portatile, e scrivi. Subito. Perché non riesco ad aspettare! Scherzo, ovviamente… Forse.

Aaaaahhhhhhhh!

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Recensione a cura di:

Daenerys

 

Editing a cura di:

Aléthéia

 

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