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Recensione: “Dark Secrets” di Daria Torresan e Brunilda Begaj (The Justice Series #1)

 

 

Ognuno è artefice del proprio destino. Niente di più falso. Perché Hope Mitchell il suo destino non se l’è scelto. È rimasta intrappolata in quel passato dove suo padre ha fatto l’errore di allearsi con persone molto pericolose, che non ci hanno pensato due volte a farlo fuori, quando ha provato a tirarsi indietro. Sono passati quindici anni da quel giorno e ora Hope è una donna, lavora nell’officina di suo nonno, guida auto di grossa cilindrata, ed è bellissima. Eppure continua a condurre la sua vita con la consapevolezza che non deve mai abbassare la guardia, che non si è mai abbastanza al sicuro, perché il male può celarsi dovunque e ci vuole davvero poco a farsi sorprendere impreparati. Ha innalzato una corazza intorno al suo cuore. Ha già sofferto troppo, perché rischiare ancora? Ma non ha messo in conto l’arrivo, nella sua vita, di Rhys Moore. Lui è dannatamente bello, profumatamente ricco. E vuole lei. A qualsiasi costo. Il destino li ha messi sulla stessa strada. Ma proprio quando Hope sembra pronta ad abbassare le difese, il passato torna a cercarla. E il suo vuole qualcosa che ha solo lei. Qualcosa che è ignara di custodire. Ed è disposto a tutto pur di ottenerla. Eppure Hope doveva sapere che, per quanto si scappi, per quanto si corra veloce, il passato riesce sempre a raggiungerci. Ogni certezza cadrà, ogni tassello troverà il suo posto nel puzzle. Ma le ferite del cuore, quelle profonde, non si rimargineranno mai.

Avete voglia di un romanzo intrigante, malizioso e capace di rapirvi col suo seducente alone di segreti?

Bene, avete appena trovato pane per i vostri denti.

La protagonista femminile di questo libro si chiama Hope Mitchell, è una bellissima ragazza di ventitre anni, vive a Brooklyn e fa il meccanico nell’officina di suo nonno Abe.

La stessa autorimessa in cui un giorno mette piede il ricco imprenditore trentenne Rhys Moore, per far aggiustare la sua Lycan rosso fiammante a seguito di un grave problema al motore, dopo essersi recato in città direttamente da Chicago, per risolvere il pasticcio in cui si è cacciato il suo socio in affari, che gestisce uno dei club più rinomati di tutta Brooklyn.

Da questo momento in poi, Rhys e Hope avranno modo di incontrarsi in moltissime occasioni, nella piscina di un prestigioso hotel, in una gara clandestina di auto, nella stessa officina di Abe, in palestra, nel locale notturno di Rhys, persino a una elegantissima serata di beneficienza… (coincidenze che forse ho trovato un po’ troppo numerose, a essere sincera) e ogni volta questo ragazzo arrogante e spregiudicato, da sempre abituato ad avere ogni donna ai suoi piedi, resta ammaliato dalla bellezza di Hope e allo stesso tempo sorpreso dalla resistenza che la giovane continua a opporre, per non soccombere alla cocente attrazione che esplode tra loro fin dal primo incontro.

Hope mi è piaciuta molto perché è una donna di carattere, sa tenergli testa e rispondergli per le rime in un modo che ho trovato delizioso, anche se il fascino di Rhys Moore, che va a braccetto con una sfrontatezza senza uguali, è talmente potente da riuscire a incrinare a poco a poco anche le tenaci difese di una ragazza forte come lei.

Perché l’interesse di Rhys nei suoi confronti va ben oltre il semplice capriccio.

Va ben oltre il mero desiderio carnale.

Perché questa ragazza gli ha praticamente fottuto il cervello.

Ma come può Hope fidarsi di un donnaiolo arrivista e superficiale come lui?

Soprattutto alla luce del bagaglio opprimente di sfiducia e di timori che lei stessa è costretta a trascinarsi dietro, il bagaglio ingiusto di una donna costantemente in fuga da un pericolo che porta in fronte la scritta “mafia” e a cui purtroppo Hope non può sottrarsi, per colpa di scelte rischiose compiute dai suoi genitori quando ancora erano in vita.

Ma resistere a Rhys Moore è davvero troppo complicato. Perché quest’uomo è capace di sprigionare una sensualità travolgente e allo stesso tempo una dolcezza che ti spiazza in un nanosecondo. E senza alcuna pietà.

«Basta correre, Hope. Per tutta la vita hai corso veloce,

senza voltarti indietro per paura di essere raggiunta. Basta.» Le accarezzo il viso.

«Sei arrivata, Hope. Ecco la tua alba.»

Mi volto appena con la testa verso il cielo, solo per indicarglielo.

Poi ritorno a guardare lei.

«Siamo noi, Hope. Solo noi.»

Grazie all’alternanza del POV dei due protagonisti, le autrici di questo libro ci investono in modo diretto e dannatamente intenso di tutte le emozioni sprigionate da questa storia, che appare fin dal principio come un quadro dalle tinte rosse come il fuoco e allo stesso tempo scure, per l’alone di mistero e di pericolo che la avvolge. Un quadro che gronda un erotismo che fa tremare i sensi, ma allo stesso tempo è velato di candide sfumature di tenerezza.

Perché quella di Rhys e Hope è una passione complicata, tormentata, troppo spesso ostacolata da invidie, gelosie, tradimenti e fantasmi del passato che si concretizzano in demoni in carne e ossa all’interno di un infimo gioco di ruoli, in cui la mafia non perdona. Mai.

Insomma, mi sono lasciata coinvolgere con estremo piacere da questo romanzo seducente e misterioso, capace di catturare la mia attenzione e di tenerla viva dalla prima all’ultima pagina. Considerando che l’ultimo capitolo getta le premesse per la storia di altri due personaggi che ho apprezzato molto, posso affermare con sicurezza che, quando uscirà, leggerò il loro libro con grande entusiasmo.

 

Recensione a cura di:

Editing a cura di:

 

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Voto Nikky 4

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