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Recensione: “COOKIES” di TEODORA KOSTOVA

Sono andato in guerra, fuggendo da me stesso. Sono tornato a pezzi per scoprire chi fossi davvero…
Mi ci sono voluti quasi dieci anni, due mandati in Afghanistan e la perdita di una gamba, per accettare chi sono veramente. Due anni dopo essere tornato dalla guerra, posso dire di sentirmi finalmente soddisfatto. Sono più in forma che mai, la mia protesi alla gamba mi permette di muovermi e fare esercizio come se non fosse cambiato nulla. Sono il proprietario di una piccola pasticceria nel centro di Cambridge e ho un gruppo di amici leali sui quali posso sempre contare.

Eppure… 
Eppure, manca qualcosa. Una parte di me brama l’intimità, la profonda connessione con un altro essere umano. Ma un’altra parte, più grande, è terrorizzata dall’idea di aprirmi con qualcuno. Il mio conflitto interiore non aveva speranze di vincere quando ho incontrato Jay. Lui ha abbattuto le mie difese come un uragano, mi ha circondato con forza gentile, finché non ho avuto altra scelta che arrendermi. Arrendersi non è mai stato così piacevole. Ma Jay vorrà ancora rimanere, quando vedrà il vero me? Quando vedrà gli incubi e le insicurezze che mi straziano l’anima? 

Il mio nome è Amir Gopal e questa è la mia storia. 

Mi sedetti accanto a lui e per un po’ chiacchierammo di nulla in particolare. Volevo bene a Peter come a un fratello, era stato nella mia squadra per due anni ed eravamo tornati a casa insieme, ridotti a pezzi. La bomba che si era presa la mia gamba aveva ferito lui in maniera ancora peggiore. Peter aveva ancora tutti i suoi arti, ma non aveva più un rene, gli era stato impiantato un pacemaker e aveva il corpo coperto di orribili bruciature, perfino sulla faccia. Adesso, il dolore era una presenza costante nella sua vita, e doveva buttar giù pillole come caramelle, per riuscire a dormire un paio d’ore per notte. Peter non mi aveva mai detto nulla di tutto ciò. Il sorriso non abbandonava mai il suo viso e non si lamentava mai, ma io sapevo. La vita lo aveva masticato e risputato fuori, eppure era felice. Era felice di essere vivo, anche se il suo corpo lo deludeva più spesso di quanto non riuscisse a sostenerlo; era felice di essere in grado di abbracciare sua moglie ogni giorno, di rimboccare le coperte ai suoi bambini ogni notte e di andare a fare visita ai suoi genitori a Natale.

Una pasticceria di proprietà di un ex militare, una tenerissima cagnolina di nome Flo, addestrata come cane da terapia, un dolcissimo, bellissimo studente che riesce a vedere oltre le apparenze e tantissimi personaggi davvero straordinari rendono questo libro davvero incantevole. Una storia d’amore dolcissima fra un uomo pieno di ricordi, che è andato in guerra per dimostrare a un padre che non lo meritava di essere un vero uomo, nonostante fosse gay, e un ragazzo che ha vissuto protetto da una famiglia ricca e amorevole, nonostante un padre severo che pretende di dirigere la vita dei propri figli. Due uomini che sembrano agli antipodi e che invece, insieme, risultano davvero perfetti.

Amir Gopal, che tutti chiamano Cookie, è un veterano di guerra. In Afghanistan ha lasciato più che brutti ricordi; lì, una bomba lo ha privato di una gamba, gli ha lasciato cicatrici sul torso e gli ha regalato notti insonni popolate da incubi. Tornato alla vita civile, ha aperto una pasticceria dove ha messo a frutto la sua passione per i biscotti e l’ha chiamata “Cookies’s”, come il soprannome che i compagni gli hanno dato, quando, durante una missione, ha cucinato per loro deliziosi biscotti con gocce di cioccolato. A lavorare con lui, solo Chris, una deliziosa ragazza che sta tentando invano di trovargli un fidanzato. Amir non ha mai dimenticato i compagni dell’Afghanistan e ogni giorno porta ciò che resta dei suoi squisiti dolcetti al Centro di Riabilitazione per Veterani John Sherwood, che ha fondato il suo amico Shane, un bravo fisioterapista che si prodiga per questi ex militari che hanno subito devastanti ferite e non riescono a dimenticare la tragedia della guerra. Ed è qui facciamo anche la conoscenza di personaggi davvero stupendi: Peter, che è tornato a casa con un corpo così devastato da essere pronto a prendere una decisione dolorosa; Greg, che deve ancora prestare un anno di servizio nella Raf e trova ormai il suo lavoro angosciante e terribile, ma non può andarsene o perderà ogni diritto alla pensione. Per questo, ha dovuto indurire il suo cuore e ciò fa soffrire tantissimo Shane, che, a ogni partenza, teme per lui. L’arrivo di Jay sconvolge la routine di Amir, per la prima volta sente nascere sentimenti di cui ha paura, è incredulo di fronte a questo ragazzo giovane e bello che non batte ciglio di fronte alle sue cicatrici e si mostra solo curioso davanti alla sua protesi. Ma, nonostante questo, Amir non riesce a esprimere i suoi sentimenti. Ha una grande paura di non essere abbastanza, ancora troppo condizionato dal rifiuto paterno che lo ha devastato. Eppure, Jay non si arrenderà e si prodigherà con tutte le sue forze anche per il centro, che si trova in una grave situazione finanziaria. Quando, finalmente, anche Amir non potrà più negare i suoi sentimenti, una delle sue più recondite paure minaccerà di separarli per sempre.

Anche se non ha una trama con molti accadimenti e azione, è una lettura che io ho amato tantissimo, una storia dolce con scene di sesso molto ben scritte, che trattano con grande delicatezza i problemi di un uomo che ha un arto artificiale. I personaggi secondari sono molto belli e le loro storie arricchiscono l’intera trama, mentre i protagonisti entrano subito nel cuore del lettore. Ancora una volta, la scrittura della Kostova mi ha conquistato e ho anche trovato delizioso l’inserimento, nella trama, di alcune scene di Poison e dei protagonisti della serie West End.

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