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Recensione: “Colpevole” di Laura Elliot

In una calda mattina d’estate, la tredicenne Constance Lawson scompare nel nulla dopo un acceso litigio con i suoi genitori. Qualche giorno dopo, il corpo di Costance viene ritrovato senza vita e i sospetti ricadono su suo zio Karl, l’unico adulto con il quale Constance avesse un rapporto di complicità. I media, infatti, scalpitano per individuare un colpevole e Karl è l’uomo che fa al caso loro: la giornalista Amanda Bowe non ha nessuna intenzione di lasciarsi sfuggire l’occasione di uno scoop epocale, raccontando per prima la storia dell’uomo che potrebbe avere ucciso sua nipote. Sono passati sei anni e la vita di Karl è un disastro. Il suo matrimonio è naufragato, la sua famiglia è distrutta. La donna che l’ha rovinato, invece, ha tutto quello che si possa desiderare: una carriera brillante, un marito che la ama e un bellissimo bambino. Il mondo di Amanda è perfetto. Fino al giorno in cui riceve una telefonata e, in un lampo, si ritrova intrappolata senza scampo nel suo peggior incubo.

Fonte della trama: Newton Compton

Salve, Fenici!

Constance Lawson è una tredicenne che scompare nel nulla dopo un litigio con i suoi genitori. Dopo sette giorni, viene ritrovato il suo corpo senza vita e i media, specialmente una giornalista in particolare, fanno ricadere tutti i sospetti su suo zio Karl, l’unico adulto con il quale la ragazzina aveva un rapporto di complicità. La giornalista Amanda Bowe non ha nessuna intenzione di lasciarsi fuggire questa occasione di scrivere uno scoop epocale, distruggendo così la vita di quest’uomo. Passano gli anni e la vita di Karl ormai è un disastro, mentre la giornalista ha tutto ciò che desidera, fino al giorno…

Non vi svelerò di più e lascio a voi il gusto della scoperta pagina dopo pagina.

Wow! Assolutamente geniale questo thriller di Laura Elliot: sono rimasta molto colpita fino all’ultima parola. L’autrice è riuscita a creare una trama veramente originale e soprattutto un thriller dove non c’è la polizia o un bel detective protagonista che si occupa delle indagini come nella maggior parte dei libri di questo genere. È riuscita a coinvolgermi emotivamente così tanto da farmi salire la rabbia verso alcuni personaggi e a suscitarmi un senso di protezione verso altri. Ho trovato interessante anche l’idea di dividere il libro in quattro parti, così come il ritorno temporale dei sette giorni come all’inizio così alla fine. A mio parere la parte più geniale è l’idea della vendetta che, se posso dirlo, va servita decisamente fredda e l’autrice riesce a farcela assaporare molto lentamente e con gusto.

La scrittura è scorrevole e ciò rende la lettura piacevole e leggera. Consiglio questo libro veramente a tutti, amanti dei thriller e non, in quanto lo reputo una perla di questo genere.

Buona lettura!

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