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Recensione “Arde la notte” di JR Ward (serie Fallen Angels #2)

Sette anime da salvare, sette peccati capitali che solo lui può condurre alla redenzione o alla condanna. La prima partita dell’eterna battaglia tra bene e male l’ha vinta Jim Heron, angelo caduto con un passato pieno di cicatrici ed eroe suo malgrado. Ma non c’è tregua per Jim perché Devina, il demone che può assumere qualsiasi sembianza e che lo sta sfidando in una gara senza esclusione di colpi, è pronta a riprendere la lotta. E la seconda pedina del gioco è un osso veramente duro; Isaac Rothe, un ex soldato che ha militato con Jim nelle Operazioni Speciali, pericolosissima squadra top secret con una sola regola: non se ne esce se non da morti. Ma Isaac ha infranto quella regola, trasformandosi in un disertore. E ora, mentre si guadagna da vivere come pugile in un giro di combattimenti clandestini, qualcuno lo sta cercando per ucciderlo. A proteggere Isaac insieme a Jim, questa volta, c’è l’affascinante e misteriosa dottoressa Grier Childe, l’avvocato di Isaac, tormentata da un passato impossibile da dimenticare. Ma fra Grier e Isaac, due anime ribelli così diverse ma in fondo così simili, esplode da subito un’attrazione imprevedibile e incontrollata. Perché forse l’amore è l’arma letale e fa la differenza.

Entrò nella gabbia, voltò le spalle all’ingresso e attese di vedere chi sarebbe stato lo sfidante di quella sera. Ah, sì. L’ennesimo Mister Duro che si credeva un campione, di quelli che appena salivano sul ring si mettevano a saltellare come se avessero un trampolo a molla al posto del colon, a cui piaceva dare spettacolo strappandosi la maglietta e tirandosi pugni in faccia. Mentre lo stronzo proseguiva l’esibizione, Isaac pensò che gli sarebbe bastato soffiargli addosso per mandarlo con il culo per terra. Si fece avanti quando sentì strombazzare la bomboletta da stadio che fungeva da gong, i pugni stretti al petto, concedendo al tizio un altro minuto di show. Adesso stava tirando cazzotti all’aria con la mira di un cieco che innaffia le piante. Una passeggiata, decisamente. Ma mentre il pubblico si accalcava intorno al ring, Isaac pensò a quante fotocopie poteva fare una Xerox in sessanta secondi. Cazzo, la faccenda era seria. Sferrò un diretto di sinistro puntando allo sterno, fermando per un attimo il battito del cuore che c’era dietro, poi proseguì con un gancio destro che atterrò sotto il mento di Mister Trampolo gettandogli la testa all’indietro. Quindi iniziò la fase del tip tap: Mister Duro si trasformò in Ginger Rogers, barcollò, finì contro la rete metallica; il ruggito del pubblico riecheggiava nell’enorme sala, e Isaac si avventò sul povero bastardo. Proprio quando sembrava che stesse per svenire si tirò indietro, lasciandogli riprendere fiato.

Nelle prime pagine di questo nuovo libro, assistiamo a un episodio molto importante del passato di Jim, il motivo per cui era riuscito a farsi mettere in riserva dal suo precedente impiego, e veniamo a conoscenza di particolari sul reparto Operazioni speciali dell’esercito: una squadra di militari che vengono selezionati per commettere particolari omicidi; i suoi membri vengono reclutati con informazioni parziali e solo una volta che sono dentro capiscono che non ne potranno mai uscire vivi. Sul loro corpo viene imposto un identico, inquietante tatuaggio: sullo sfondo di un camposanto la triste mietitrice è avvolta in un mantello nero su un tappeto di teschi e ossa. Sotto il cappuccio, due punti bianchi brillano sopra una mandibola senza carne e una mano scheletrica è posata su una falce, mentre sotto i suoi piedi ci sono file di lineette raccolte a gruppi di cinque. Ogni lineetta un morto, un incarico portato a termine. Nel romanzo precedente, Jim, in cerca di informazioni, ha contattato il suo vecchio capo Matthias e, in questo modo, ha ottenuto un nuovo incarico che non intende portare a termine: l’omicidio di Isaac Rothe un agente che ha disertato. Rothe, ora, è nel giro dei combattimenti clandestini e Jim sa che presto qualcuno lo andrà a cercare. Lui non intende permetterlo e, inoltre, è anche convinto che sia lui la prossima anima da salvare.

Rothe è consapevole di essere nel mirino della sua vecchia squadra e quando viene arrestato grazie a una retata eseguita dopo uno dei suoi combattimenti, è ben cosciente di dover uscire di prigione prima che la lunga mano di Matthias gli procuri un incidente mortale. Per sua fortuna, gli viene assegnato come avvocato d’ufficio Grier Childe, una giovane donna che presta volontariamente il suo operato e che lavora in un noto studio legale. Grazie alle sue conoscenze e al suo desiderio di aiutarlo, avendo capito di trovarsi di fronte un militare come il padre, Grier riesce a farlo uscire su cauzione. Ma da quel momento le loro vite saranno a rischio. La donna è stata assegnata al suo caso per un motivo ben preciso: senza saperlo, anche lei è in qualche modo legata alle Operazioni speciali e l’attrazione che sfocia fra loro è il punto debole su cui Matthias farà leva. Corso in aiuto di Isaac, ancora una volta Jim si troverà di fronte Devina, furibonda per essere stata sconfitta, e che ha già predisposto tutto per questa nuova sfida fra di loro.

È un capitolo molto più adrenalinico del primo, c’è molta azione, un pizzico di mistero, dato dal fantasma del fratello di Grier, che appare alla ragazza con regolarità dopo essere stato ucciso da un’overdose, e la storia d’amore fra Grier e Isaac è molto sensuale e piena di passione. Jim ha subìto un grande cambiamento, è più forte, più risoluto ed è disposto a scendere a patti con Devina anche per salvare un uomo detestabile, ma nella dimensione del demone, mentre viene torturato, intravediamo per la prima volta quella che potrebbe diventare la sua debolezza. Un’anima è intrappolata là, un’anima che non dovrebbe stare all’inferno e che Jim vuole salvare a ogni costo, e per lei sembra trovare, dentro di sé, una forza incredibile che spaventa persino Devina. Ma le regole della sfida non gli permettono di portarla via. Il finale è mozzafiato e sorprendente e, se anche non tutto andrà come desiderato, non lascia amareggiati. È un libro decisamente più bello del primo capitolo, la scrittura della Ward è fluida e spesso ironica ed è riuscita a strapparmi più di un sorriso, mentre la trama regala attimi di grande impatto emotivo, con alcune scene passionali molto calde e ben fatte. E Devina, con le sue manie e il suo andare dallo psicologo, si rivela sempre più un personaggio affascinante e dalle mille sfaccettature, anche se veramente odioso. Una serie in crescita che spero riesca a mantenere le promesse di questo capitolo.

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Voto di Lucia63 5

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