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Recensione: Abisso (coronavirus il romanzo della profezia) di Dean Koontz

Titolo originale The Eyes of Darkness
Autore Dean Koontz
1ª ed. originale 1981
1ª ed. italiana 2020
Editio princeps Berkley Books
Genere horror
Sottogenere suspence
Lingua originale inglese

Christina Evans invia il proprio figlio dodicenne a una gita di scout, il cui leader è un uomo di pluriennale esperienza nelle escursioni montane. Mai nessun incidente è occorso sotto la sua guida. Fino ad ora…
Tutti i partecipanti all’escursione, guide comprese, muoiono in un incidente.
Christina dopo molta fatica inizia ad accettare la fine prematura del figlio Danny, finché non inizia a ricevere strani messaggi e segnali che insinuano nella sua mente la convinzione che il figlio non sia morto e che dietro la storia dell’incidente si nasconda un’altra verità.
E se l’incidente che le ha portato via suo figlio non fosse mai avvenuto?
Con l’aiuto di Elliott Skyrell, il suo nuovo compagno, Christina inizia a investigare per scoprire cosa sia davvero successo il giorno in cui suo figlio è stato dato per morto.

“Quindi c’è un po’ di animale in ognuno di noi. È così?” 

Ciao a tutti, amanti della lettura!
È arrivato per me il momento di parlare di un thriller fantascientifico, finora inedito in Italia, ma pubblicato negli USA nel 1981.
La storia si svolge a Las Vegas. Christina Evans, detta Tina, è un’ex ballerina di successo che lavora come coreografa. La donna convive con un passato molto triste, segnato dalla perdita del figlio Danny, morto in un tragico incidente durante un’escursione con gli scout.
Il dolore per tale perdita è il colpo di grazia che fa naufragare definitivamente il suo matrimonio, già irto di difficoltà, con Micheal che l’accusa di essere la responsabile della morte di Danny.
A distanza di un anno dalla tragedia Tina abita ancora nella casa che divideva col marito; la stanza di Danny è rimasta intatta e lei non ha avuto il coraggio di liberarsi dei ricordi in essa racchiusi. Un giorno, dopo aver avvertito uno strano rumore proveniente dalla vecchia camera del figlio, decide di verificare cosa sia successo e trova rovesciata sul pavimento una lavagnetta normalmente poggiata su un cavalletto.
La donna decide di rimettere a posto la lavagna e nota incise sull’ardesia le parole “NON MORTO”. In quell’istante capisce che deve liberarsi di tutta la roba di Danny per quanto dolore ciò possa comportarle. È l’unica soluzione per non impazzire.
Tina cerca di riprendere la sua vita in modo normale, buttandosi a capofitto nella preparazione del suo primo spettacolo come regista, ma strani eventi iniziano a verificarsi e oscuri incubi tormentano il suo sonno…

Erano almeno cinque anni che non leggevo un libro che mi lasciasse a bocca aperta all’ultima pagina, poi ho letto Abisso. Che romanzo, mamma mia! Sono ancora scossa dall’emozione. Vivo da sempre nella convinzione che la letteratura sia senza tempo, e questa storia me l’ha confermato.
Nonostante si tratti di una pubblicazione di quasi quarant’anni fa, il romanzo potrebbe benissimo essere stato pubblicato ai nostri giorni.
L’autore ama definire la sua opera cross gender e, in effetti, in essa sono racchiusi thriller, romanticismo, fantascienza e spionaggio che fusi insieme creano una straordinaria dimensione, capace di calamitare l’attenzione del lettore fino all’epilogo.
Non fatevi ingannare dal modo apparentemente lento con cui inizia la storia, io stessa stavo per cadere in un pericoloso errore di valutazione e sono stata smentita dal corso sempre più intrigante degli eventi, esposti in un climax che lascia senza fiato.

Ho apprezzato molto il personaggio di Christina, donna forgiata dal proprio dolore e guidata da quell’istinto infallibile che solo le madri hanno. Nonostante gli incubi e l’innegabile timore suscitato dalle inspiegabili manifestazioni Poltergeist, la donna non si fa trascinare nell’abisso della pazzia e cerca la verità a tutti i costi. Nella sua missione, questa meravigliosa donna, è affiancata da un grande uomo: Elliott. L’uomo dimostra rispetto e amore profondo nei confronti di Tina, supportandola nelle sue scelte per quanto possano sembrare assurde.
Sono invece rimasta leggermente delusa dalla scarsa caratterizzazione del “nemico numero uno” della coppia: George Alexander, una personalità profondamente malata su cui mi sarebbe piaciuto leggere qualche pagina in più.
Se vi piacciono le storie che uniscono mistero e fantascienza, non potete perdere questa lettura.
Si è voluto assegnare a questo romanzo un significato profetico. Mi permetto di dissentire. Sono indubbiamente trattati temi delicati e tristemente attuali come le armi chimiche di distruzione di massa, ma sono inseriti all’interno di una cornice fantastica che trascende la scienza e la realtà, pur traendo linfa vitale da esse.
Credo che questo romanzo vada interpretato per quello che è: una splendida creazione, nata dall’immaginazione di una mente geniale.
La bellezza però della letteratura è anche questa: consentire a ognuno di sprigionare la nostra capacità di pensiero in piena libertà.

Buona Lettura.

 

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