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Recensione: “Plenilunium” di Angelo Basile

Care Fenici, oggi Buffy ci parla di “Plenilunium”, l’ultimo libro di Angelo Basile

Novembre 2016. Notte della super luna piena. Il sangue di un uomo misterioso fortemente protetto dal Vaticano, macchia il sagrato della chiesa vecchia. Qualcosa di molto antico si è svegliato; è affamato, ha artigli affilati e zanne e sconvolgerà le vite tranquille degli abitanti del quartiere di Baggio a Milano. A questa prima sconcertante aggressione, seguiranno una serie di omicidi, tutti commessi in notti di plenilunio, che squarceranno il velo di apparente normalità che avvolge la zona. Gli omicidi, impossibile negarlo, hanno un che di soprannaturale così come anche la miracolosa guarigione della prima vittima che, di certo, non è chi dice di essere. Quale indicibile segreto nasconde? E perché la Santa Sede ne vuole occultare a tutti i costi l’identità?

Questo libro di Angelo Basile, Plenilunium, non si legge, si divora!

Vi siete mai chiesti cosa ne è stato di Lazzaro, l’uomo che Gesù ha risvegliato dalla morte? Io lo immaginavo morto, una volta raggiunta la sua ora.

Invece no, sotto il nome di Eleazar è divenuto un guerriero che lotta contro il Male da due millenni, protetto dalla Santa Sede ma condannato a veder morire chiunque egli ami.

Esther è un’infermiera del reparto di terapia intensiva appassionata del proprio lavoro che, una mattina, vede arrivare un uomo gravemente ferito, per la precisione dilaniato, proprio sul sagrato della Chiesa del suo quartiere, così tranquillo e periferico da sembrare ancora un paesino di altri tempi.

Le speranze sono praticamente nulle, quell’uomo è destinato a morire ma, a sorpresa comincia a migliorare fino a essere dimesso.

Esther, alle prese con una storia sentimentale appena conclusa con il ributtante primario, accoglie con piacere il trasloco dell’affascinante paziente nel suo quartiere, ma contemporaneamente cominciano a verificarsi, nelle notti di Plenilunio, terribili omicidi dove le vittime vengono squartate.

Qual’é il collegamento tra il mostruoso assassino e il misterioso Eleazar, la prima vittima fortunosamente scampata alla morte?

Come ho detto, ho divorato il romanzo in meno di quarantotto ore: è ben scritto, fluente, con una trama accattivante. Ho trovato geniale la coralità impressa a un romanzo che di per se non l’avrebbe richiesta ma al quale fungono da perfetta cornice tutte le microstorie degli abitanti di Baggio, ognuno con un pezzetto di vita vissuta (chi l’amore per una sposa, chi un passato da galeotto, chi una propensione alla violenza più o meno manifesta) che merita di essere raccontata e che conferisce al libro una sorta di autenticità, nonostante si collochi a metà strada tra l’horror e il fantasy.

Avrei voluto dare il massimo dei voti ma non ho potuto per un’unica pecca: il libro è scritto al presente, scelta che aborro in un romanzo; ma ovviamente sono gusti personali.

Pertanto è con immenso piacere che vi auguro buona lettura!

 

 

 

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